Si è tenuta alla Farnsina la prima conferenza su Italia ed Asia Centrale (di Roberto De Girolamo)

Lo scorso 13 dicembre alla Farnesina ha avuto luogo presso la Sala Conferenze Internazionali il convegno “Italia e Asia Centrale: Rafforzare la conoscenza reciproca, la cooperazione e il partenariato”. 
La conferenza, organizzata da ISPI e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha visto in apertura un intervento del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha sottolineato come la rilevanza economica e geopolitica dell’Asia Centrale sia in forte crescita anche e soprattutto per le imprese italiane che guardano a quest’area come ad una regione strategica per i propri investimenti economici e commerciali; prospettive altamente incoraggianti alla luce degli sviluppi infrastrutturali che stanno avvenendo nella regione come previsto dalla nuova Via della Seta. Di Maio ha quindi affermato che l'interscambio dell’Italia con i paesi della regione è cresciuto del 25% nel 2018 e del 28% nei primi 9 mesi del 2019. 
Hanno partecipato alle sessioni della mattina il Sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, che ha anche moderato gli interventi, nonché i Ministri e Vice ministri degli esteri di Kazakhstan, Turkmenistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Tajikistan ed i rappresentanti di istituzioni finanziarie internazionali ed imprese italiane.
Questa conferenza è stata la prima del suo genere ad essere organizzata da un Paese membro dell’UE nei confronti dei Paesi dell’Asia Centrale nel loro insieme ha esordito nel suo primo intervento il Sottosegretario Di Stefano. 
Sono intervenuti in apertura, come detto, i rappresentanti di istituzioni finanziarie internazionali, tra cui Peter Burian, Rappresentante speciale dell’Unione Europea per l'Asia centrale, che ha commentato le caratteristiche principali della nuova strategia europea per l’Asia Centrale adottata lo scorso giugno 2019 dando grande importanza alla cooperazione intra regionale per supportare la stabilità ma anche favorendo l’adozione di riforme sia nel comparto energetico, mediante un piano di apertura a fonti rinnovabili, sia politico-istituzionale coinvolgendo il settore privato in un partenariato per la prosperità in un contesto di supporto delle istituzioni.
Bruno Balvanera, Amministratore delegato per l'Asia centrale della BERS ha individuato in “sostenibilità”, “resilienza” ed “inclusione” le parole chiave della nuova strategia UE per il Centro Asia sottolineando altresì l’importanza degli investimenti privati, come quelli provenienti dalla Cina, in settori strategici come i trasporti e l’export, che sappiano promuovere da un lato l’integrazione regionale ma anche trasformare il Centro Asia in un hub mondiale in questi settori cruciali.
Lilia Burunciuc, Direttore Regionale per l'Asia centrale della Banca Mondiale, ha evidenziato dati alla mano come il Centro Asia negli ultimi 25 anni sia passato da essere “in the middle of nowhere” a “in the middle of everywhere” con un GDP dell’area che dal 1993 ad oggi è cresciuto da 45B$ a 350B$ con stime di crescita entro il 2030 fino a 610B$ di pari passo con l’aumento del 50% della popolazione entro quella data.
Sia Werner Liepach, Direttore Generale del dipartimento dell'Asia centrale e occidentale di ADB sia Zafar Makhmudov, Direttore esecutivo di ECO CAREC hanno evidenziato come se da un lato l’Area nel suo insieme mostra progressi considerevoli nella interconnettività e nei settori dei trasporti e degli scambi commerciali anche verso l’esterno così come nell’integrazione regionale ci siano ancora all’interno dei singoli Paesi delle debolezze soprattutto a livello di governance politico-istituzionale ed economico come corruzione, estrema vulnerabilità a shock finanziari ed ancora eccessiva dipendenza dall’esportazione di risorse naturali: fattori questi che sia Alessandro Terzulli di SACE sia Carlo Maria Ferro, Presidente dell’Agenzia ICE sia Matteo Codazzi, CEO Cesi SpA sia in ultimo Mario Serio, Presidente Italferr hanno definito, all’interno di una seconda sessione intitolata “Il potenziale inesplorato: sfide ed interessi comuni tra Italia ed Asia Centrale” come cruciali per determinare uno sviluppo economico completo della regione nel suo insieme ma soprattutto per favorire l’interscambio commerciale tra imprese italiane ed i singoli Paesi in processi di partenariato strategico nei settori energetico, dei trasporti, finanziario ma anche dell’industria 4.0. e turistico; da evidenziare come il 2018 sia stato un anno record per le esportazioni italiane in Uzbekistan (320M€) e più in generale in Centro Asia con un volume di scambi nell’ordine di 1,5 miliardi €.
L’ultimo panel della sessione mattutina si è concentrato sulle prospettive nazionali dei singoli Paesi e sulle rispettive sfide ed opportunità. Chingiz Aidarbelov, Ministro degli Esteri del Kyrgyzstan, ha manifestato da un lato la volontà di espandere le relazioni economiche e culturali in particolare con l’Italia (prova ne è la prossima apertura di una missione diplomatica a Roma) sia verso gli altri Paesi centroasiatici ed europei avendo in programma di ospitare nell’agosto 2020 il primo meeting Asia Centrale-UE in un’ottica di cooperazione ed integrazione regionale. 
Sirodjdin Muhriddin, Ministro degli Esteri del Tajikistan, ha invece posto l’attenzione su alcuni fattori (infiltrazioni terroristiche, traffico di essere umani, traffico di droghe) che minacciano il processo di integrazione regionale; fattori questi, secondo il Ministro, che debbono pertanto presupporre sì lo sviluppo della cooperazione regionale ma nell’alveo di un più ampio partenariato internazionale. 
Abdulaziz Kamilov, Ministro degli Esteri dell’Uzbekistan, ha evidenziato come l’Uzbekistan stia vivendo un momento storico nelle sue relazioni internazionali dovuto ad una politica estera votata a rafforzare legami commerciali e culturali, soprattutto nel settore accademico, con l’Italia e gli altri Paesi europei. Altri settori in forte crescita e che denotano una “partnership speciale” con le imprese italiane sono quelli del design, farmaceutico, automotive, dell’industria alberghiera e turistico: a fronte di ciò l’Uzbekistan ha introdotto un regime VISA free per molti paesi europei, tra cui l’Italia, che ha incrementato recentemente il numero di turisti internazionali.
Yermek Kosherbayev, Vice Ministro degli Esteri del Kazakhstan, dopo aver evidenziato come il Paese negli ultimi anni sia diventato ormai un polo attrattivo per gli investimenti dall’estero aprendosi a forme di industria 4.0. grazie ad un nuovo corso di politica economica Nurly Zhol con un programma di ampie privatizzazioni che lo vede protagonista centrale nel progetto cinese della Nuova Via della Seta. Notevole per Kosherbayev l’interscambio commerciale anche nel settore agroalimentare con l’Italia vista come un paese economicamente complementare e pertanto partner strategico cruciale.
Vepa Hajiev, Vice Ministro degli Esteri del Turkmenistan, da un lato ha messo in luce l’importante e duratura collaborazione di tipo culturale ed archeologico con numerose accademie italiane, promuovendo altresì scambi universitari nel campo della ricerca, dall’altro ha rivendicato per il Turkmenistan il ruolo di ponte tra Europa ed Asia nel settore energetico e dei trasporti di grande esportatore di gas all’Europa. Importante per Hajiev, sarà diversificare con i partner nel medio periodo i contatti anche nella sfera culturale così come già avviene con l’Italia.
Nella sessione pomeridiana svoltasi presso la Sala Nigro, il Prof. Aldo Ferrari, responsabile dell’Area Russia, Caucaso e Asia centrale dell’ISPI nonché Presidente di ASIAC (Associazione per lo Studio in Italia dell’Asia Centrale) e Membro del Direttivo di OACC (Osservatorio Asia Centrale e Caspio), ha moderato una tavola rotonda con numerosi esponenti del mondo dell’accademia, della cultura, dell’archeologia e dell’università italiani e dell’Asia centrale, volto a far conoscere e mettere in luci gli scambi esistenti in questi ambiti e le nuove possibilità di cooperazione che ha prodotto un interessante, vivace e produttivo dibattito. É emersa quindi la volontà da parte di diversi istituti presenti di avviare collaborazioni in ambito scientifico e di ricerca che vedranno la luce nel prossimo futuro. 





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http://www.eu/ita/archivio/Italia-e-Asia-Centrale-Rafforzare-la-conoscenza-reciproca--la-cooperazione-e-il-partenariato-di-Roberto-De-Girolamo-751-ITA.asp 2020-01-03 daily 0.5