Tra adesione al WTO e svalutazione del tenge: la calda estate dell’economia kazaka (di Alessandro Lundini)

Un’estate particolare, quella del Kazakhstan, vissuta tra il successo a lungo ricercato dell’adesione al WTO e le difficoltà in campo monetario. 
Il 20 agosto la moneta nazionale – il tenge - ha subito un deprezzamento di circa il 23% rispetto al dollaro. Un calo recuperato solo in parte nei giorni successivi,quando il tenge –a quota 190 per dollaro prima della svalutazione - si è assestato a un tasso di cambio leggermente minore rispetto alla quota massima di 257 raggiunta al picco della crisi. 

Il crollo del tenge è conseguenza della decisione di adottare una politica di inflationtargeting e di abbandonare la banda di oscillazione – stabilita a un tetto massimo di 198 tenge per un dollaro –lasciandoquindi piena di libertà di fluttuazione alla moneta nazionale. Il Primo Ministro Karim Masimov e il Presidente della Banca Centrale KairatKelimbetovhanno precisato come un intervento a sostegno del tenge si verificherebbe solo nell'ipotesi di un attacco speculativo sui mercati internazionali, lasciando quindi ai mercati stabilire il giusto collocamento del moneta. Il Presidente della Repubblica Nursultan Nazarbayev ha spiegato come sia trattato di una misura obbligata, alla quale non vi era alcuna alternativa. 

L'abbandono del sistema di oscillazione limitato è stato infatti deciso al fine di rispondere ai cambiamenti avvenuti nell'economia internazionale che hanno messo sotto pressione il Paese centroasiatico. Le prospettive per l’economia kazaka si sono modificate a seguito dell’abbassamento del prezzo del petrolio - sceso a meno di 50 dollari al barile - il che costituisce una fonte di preoccupazione per un’economiain cui il settore estrattivo conta peruna parte rilevante del PIL nazionale e delle esportazioni. 

Oltre a ciò, la decisione di lasciar correre la svalutazione del tenge si è resa necessaria a causa della minore competitività delle aziende nazionali dovuta all’indebolimento del rublo - pagata con una brusca frenata delle esportazioni verso la Federazione Russa - e dalle prospettive economiche non rosee emerse nell’altro grande vicino del Kazakhstan, la Cina. Il previsto rallentamento della crescita cinese rischia infatti di tradursi in una contrazione della richiesta di risorse naturali kazake, mentre la svalutazione dello yuan ha provocato una reazione a catena, nella quale è rimasto coinvolto il tenge oltre ad altre monete di economie emergenti.

La mossa è stata salutata positivamente delle imprese, specialmente quelle esportatrici di materie prime, pesantemente indebolite dalla perdita di competitività del tenge. A loro, Nazarbayev ha chiesto comunque di spendere gli introiti in dollari in patria, in modo tale da sostenere il recupero della moneta nazionale.Il governo è stato invitato a prevedere uno scenario caratterizzato da un prezzo del barile attorno ai 30 dollari nella redazione dei piani di bilancio ed economici statali.
Al tempo stesso, il governo kazako si è tutelato anche su altri fronti, ottenendo dalla Banca Asiatico di Sviluppo un prestito di un miliardo di dollari e sottoscrivendo, nel corso della visita di Stato di Nazarbayev in Cina,accordi valutati 23 miliardi di dollari per 25 progetti congiunti nel campo della metallurgia, chimica, produzione di fertilizzanti, macchinari, logistica trasporti, ai quali si aggiungono più altri accordi previsti nei settori delle alte tecnologie e nella realizzazione di un corridoi di transito per aumentare i flussi tra Est e Ovest via Kazakhstan.

Il deprezzamento del tenge ha seguito di poche settimane una notizia che pure aveva infuso nuovo ottimismo per l’economia kazaka, ossia la firma dell'adesione all'Organizzazione Mondiale del Commercio avvenuta lo scorso 27 luglio. L’intesa è giunta dopo anni di trattative, ha significato il raggiungimento di un obiettivo voluto fortemente dal governo, impegnato nella definitiva integrazione dell’economia nazionale nel circuito globale. Nella visione kazaka l’ingresso nel WTO è funzionale al migliore accesso del Paese ai mercati internazionali e a una maggiore apertura nei confronti degli altri Paesi, nonché all'assunzione del ruolo di centro degli interscambi tra l’Unione Europea, la Federazione Russa, la Cina egli Stati asiatici. 
Il raggiungimento dell’intesa giunge in un quadro economico non semplice. Pur avendo superato indenne la pesante crisi finanziaria globale e avendo mantenuto dei livelli di crescita ben superiori a quelli fatti registrare dalle più importanti economie mondiali, la crescita del Kazakhstan era stata rivista al ribasso già nel 2014, mentre per il 2015 la previsione era di un aumento del PIL dell’1,3%. Ciò ha convinto i vertici dello Stato a ridefinire un nuovo programma di politica economica,finalizzata a stimolare una crescita economica sia nel breve periodo che a più lungo termine. 

A novembre 2014 era stato lanciato il programma “Nurly Zhol”, inteso a costituire una programma di incentivo allo sviluppo attraverso un mix di investimenti pubblici, fondi concessi da istituti economici internazionali e investimenti privati al fine di implementare misure anti-crisi e sviluppare una crescita nel lungo periodo. A maggio 2015, inoltre, è stato annunciata una nuova piattaforma per le riforme contenenti un pacchetto di misure volte alla modernizzazione dell'economia e del sistema amministrativo e burocratico. L’iniziativa, denominata “100 passi concreti”, propone la realizzazione di interventi mirati in cinque diversi settori: burocrazia, l’assicurazione della rule of law,industrializzazione e crescita economica,tutela dell’unità nazionale e trasparenza delle istituzioni.

In questo senso, la scossa al sistema economica ricevuta dalla forte oscillazione del tenge ha dimostrato come le riforme non siano più rinviabili. Il Paese, dopo anni di forte crescita economica, è chiamato a consolidare i risultati ottenuti finora attivando le misure adeguate per la diversificazione dell’economia e dei mercati di riferimento. Gli eventi di questi ultimi mesi potranno essere quindi un utile richiamo ad intraprendere senza esitazioni questa strada.     




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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http://www.eu/ita/archivio/-Tra-adesione-al-WTO-e-svalutazione-del-tenge-la-calda-estate-delleconomia-kazaka-di-Alessandro-Lundini-137-ITA.asp 2015-09-28 daily 0.5