Alla conferenza internazionale di Samarcanda l'Uzbekistan promuove il rafforzamento della cooperazione regionale (di Fabio Indeo)

La conferenza Ensuring Security and Sustainable Development in Central Asia tenutasi a Samarcanda (Uzbekistan) il 10-11 Novembre sotto gli auspici delle Nazioni Unite ha messo in rilievo i significativi progressi compiuti dall'Uzbekistan in politica estera, al fine di promuovere una cooperazione regionale fondata su una rinnovata fiducia tra le cinque repubbliche centroasiatiche in modo da risolvere le tradizionali tensioni e rivalità che hanno connotato le relazioni interstatuali dal 1991.

La partecipazione all'evento del Presidente uzbeco Mirziyoyev, dei cinque ministri degli affari esteri delle repubbliche centroasiatiche, dell'Alto rappresentante della UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza Mogherini ed altri ministri provenienti da Afghanistan, India, Pakistan, Iran, Turchia testimonia l'importanza dell'evento per l'evoluzione dei futuri assetti di politica regionale.

Durante il suo discorso inaugurale, il presidente uzbeco Mirziyoyev ha sottolineato i vantaggi insiti in una politica di cooperazione regionale, fondata sullo sviluppo delle relazioni e sulla fiducia reciproca, definendola come una strategia “win-to-win” ovvero dove tutte le nazioni hanno la possibilità di ottenere importanti e reciproci benefici e vantaggi.

Secondo Mirziyoyev, il rafforzamento della cooperazione regionale deve fondarsi su cinque direttrici:
1) soluzione dei problemi regionali che ostacolano le relazioni tra le repubbliche centroasiatiche, ovvero sviluppare un approccio coordinato e condiviso basato sul necessario compromesso per superare le tradizionali tensioni su temi come la gestione condivisa della risorsa idrica, la demarcazione delle frontiere, traffici transfrontalieri di armi, droga e terroristi che minano la stabilità regionale;
2) promuovere e rafforzare i legami culturali ed umanitari;
3) sviluppo della cooperazione economica e commerciale regionale, con la proposta uzbeca di creare un Forum economico regionale per promuovere il dialogo tra le parti;
4) rafforzare la cooperazione centroasiatica in materia di sicurezza, sulla base dell'interessante principio della “sicurezza indivisa” ovvero le minacce alla sicurezza nazionale non riguardano un singolo stato ma si tratta di una sfida che va affrontata a livello regionale, in maniera coordinata in quanto pericolo comune;
5) integrare le prospettive di sviluppo nazionale in una logica regionale;
6) sviluppare la cooperazione multilaterale in Asia centrale su nuove basi ideologiche.

In effetti, nel corso dei suoi primi dieci mesi di presidenza, Mirziyoyev ha adottato con successo una politica estera multivettoriale, riprendendo il dialogo con le nazioni centroasiatiche confinanti e ottenendo significativi risultati, il più importante dei quali appare l'accordo con il Kirghizistan (siglato a settembre 2017) per la demarcazione di circa l'80% delle frontiere comuni. Il mese successivo Tashkent e Bishkek hanno siglato una Dichiarazione di Partnership Strategica, importante in quanto prevede un rafforzamento del dialogo politico tra le parti per addivenire ad un accordo e soluzione delle questioni irrisolte (confini, gestione dei corsi d'acqua) che in passato avevano deteriorato le relazioni bilaterali tra i due paesi. Soprattutto la volontà kirghisa di realizzare la centrale idroelettrica di Kambarata - ed una conseguente diga a Naryn - in modo da raggiungere una condizione di sicurezza energetica, è stata sempre avversata dal precedente presidente uzbeco Karimov, che temeva ripercussioni negative sulla coltivazione del cotone per un eventuale penuria di approvvigionamenti idrici (conseguenti alla realizzazione della diga).

Sotto la guida del nuovo presidente invece l'Uzbekistan appare pronto ad essere coinvolto in questi progetti idroelettrici in quanto destinati ad avere una ricaduta a livello regionale, promuovendo altresì (come traspare dal comunicato ufficiale congiunto redatto al termine dell'evento di Samarcanda) un forum di consultazione a cadenza regolare per elaborare una modalità di gestione congiunta della risorsa idrica che rispetti gli interessi di tutti gli attori regionali coinvolti.

Inoltre, nei primi mesi del 2017 l'Uzbekistan ha siglato un partenariato strategico anche con il Turkmenistan, che assume una valenza geopolitica in termini di corridoi regionali di trasporto, consentendo all'Uzbekistan di entrare a far parte del corridoio commerciale terrestre che dalla Cina, attraversando il Turkmenistan sfocerebbe in Iran ed Oman, aprendo quindi un interessante rotta di sbocco delle esportazioni sul Mar Arabico. In aggiunta ai progetti economici, Tashkent ha anche offerto la propria collaborazione sul piano energetico, sia per lo sviluppo dei progetti infrastrutturali (il gasdotto TAPI, Turkmenistan-Afghanistan-Pakistan-India) e sia per consentire il transito di energia elettrica dal Turkmenistan verso il Tagikistan ed Afganistan, prodromica ad una ricostituzione di una sistema regionale integrato di distribuzione energetica.

Ancora, il consolidamento della cooperazione con il Kazakhstan ed i significativi passi in avanti compiuti con il Tagikistan - nazione con la quale l'Uzbekistan ha delle relazioni molto tese in termini di frontiere territoriali e per la volontà del presidente tagico Rahmon di realizzare il mega progetto di centrale idroelettrica a Roghun - contribuiscono a delineare il nuovo scenario regionale di cooperazione che appare profilarsi.

Nel corso del summit di Samarcanda, i ministri degli esteri delle repubbliche centroasiatiche si sono detti pronti al dialogo e ad intavolare forme di collaborazione e cooperazione in modo da superare gli atavici problemi esistenti per promuovere la pace, stabilità, sicurezza e prosperità regionale.

La proposta uzbeca di stabilire un forum consultivo nel quale i cinque capi di stato delle repubbliche centroasiatiche possano incontrarsi con regolarità e discutere delle questioni irrisolte (sicurezza, demarcazione dei confini, gestione congiunta dell'acqua) appare un significativo passo volto al rafforzamento della cooperazione regionale.

Ovviamente, dalle dichiarazioni ufficiali si dovranno poi intraprendere passi concreti anche se il nuovo orientamento uzbeco in politica estera lascia presagire un serio impegno delle parti per promuovere e rafforzare i legami e la cooperazione regionale.




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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