Ashgabat implementa la lotta contro la corruzione (di Davide Cancarini)

Il Presidente turkmeno Gurbanguly Berdymukhammedov, che fin dalla sua salita al potere nel dicembre 2006 ha imposto il proprio controllo assoluto sulla vita politica e sociale del Turkmenistan, di recente ha ulteriormente accentuato le misure propagandistiche che ne caratterizzano l'azione.
Negli ultimi mesi, esse hanno riguardato nello specifico l'ambito della salute: il leader di Ashgabat, infatti, sta portando avanti una decisa campagna salutista, che coinvolge numerosi aspetti della vita dei poco più di 5 milioni di cittadini della Repubblica centro asiatica. Le due iniziative più vistose sono, da un lato, il divieto imposto ai negozianti di vendere sigarette (pur rimanendo legale fumare) introdotto a inizio 2016, che pare in ogni caso aver favorito più la nascita di un fiorente mercato nero che non la diminuzione del numero di tabagisti presenti nel Paese (peraltro già di per sé limitato, visto che l'OMS stima che solo l'8% della popolazione turkmena fumi regolarmente).
Dall'altro lato, a inizio maggio si è concluso “Il mese della salute e della felicità”, durante il quale numerose esercitazioni fisiche pubbliche (ad adesione sostanzialmente obbligatoria) sono state organizzate allo scopo di sensibilizzare i cittadini del Turkmenistan circa il tema della salute e del benessere fisico. All'inaugurazione dell'iniziativa, il 7 aprile, lo stesso Berdymukhammedov ha preso parte a una gara ciclistica che ha avuto luogo ad Ashgabat con il coinvolgimento di centinaia di persone.
Ampiamente pubblicizzate sui mezzi di informazione nazionali – che operano sotto il più stretto controllo delle autorità – esse pare siano state messe in campo però più per distogliere l'attenzione da problemi ben più gravi che colpiscono il Paese, che non per favorire l'adozione di uno stile di vita più salutare da parte dei turkmeni.
A inizio gennaio, ad esempio, è stato reso pubblico il Corruption Perception Index, riferito al 2015, della ONG Transparency International, che ha classificato il Turkmenistan 156esimo su 168 Paesi presi in considerazione relativamente alla corruzione percepita circa il settore pubblico. Berdymukhammedov ha affrontato la bocciatura – condivisa dalla Repubblica turkmena con gli altri attori centro asiatici, che occupano posizioni in graduatoria tra la 123esima del Kazakistan e del Kirghizistan e la 153esima dell'Uzbekistan – ammettendo pubblicamente sulla televisione nazionale l'esistenza di tale fenomeno e rimuovendo alcune personalità di spicco della nomenklatura del Paese, tra cui Palvan Taganov, molto vicino alla figura del Presidente.
Nulla di concreto però è stato fatto per estirpare alla radice il problema, che non riguarda solamente l'ambito energetico (il Turkmenistan dispone delle quarte riserve globali di gas naturale), ma anche quello, meno strategico ma sotto certi punti di vista persino più rilevante per la vita del Paese, dell'istruzione.
In tale settore, infatti, il pagamento di tangenti per l'ottenimento di posti di insegnamento è una pratica largamente diffusa, soprattutto per quanto riguarda la scuola primaria. Ovviamente si stratta di solo uno dei gravi limiti che caratterizzano la sfera dell'educazione nella Repubblica turkmena: tra di essi vi sono anche la carenza di insegnanti qualificati – molti dei quali abbandonarono il settore in seguito alle disastrose riforme messe in campo da Nyazov – l'assenza di libri di testo aggiornati – tanto che in numerose classi vengono ancora utilizzati volumi dell'inizio degli anni '90 –, la quasi impossibilità di studiare lingue straniere, la carenza di posti nelle facoltà del Paese e la scarsa cooperazione con università estere.
Tutto ciò concorre a impedire la formazione di personale qualificato (il cui numero crollò a seguito del dissolvimento dell'Unione Sovietica per l'esodo di numerosi appartenenti all'istruita minoranza degli slavo-etnici presenti nel Paese), indebolendo la dotazione di capitale umano a disposizione del Turkmenistan e, in seconda battuta, l'attrattiva dello stesso in termini di investimenti esteri.
Per quanto la situazione sia migliorata dalla scomparsa del Turkmenbashi, grazie anche all'impegno di Berdymukhammedov per migliorare la capacità degli istituti nazionali di formare adeguatamente gli studenti turkmeni – concretizzatosi nella ricostituzione, ad esempio, dell'Accademia delle Scienze, sciolta dal Turkmenbashi alla fine degli anni '90 per ragioni di controllo politico –, il problema della mancanza di trasparenza rimane endemico e molto grave, non solo, come visto, relativamente al settore energetico o strettamente economico. Da questo punto di vista, difficilmente le misure propagandistiche legate alla salute dei cittadini del Paese potranno favorire passi avanti in termini di lotta alla corruzione.