Astana: caratteristiche nazionali e dimensione internazionale del Kazakhstan indipendente (di Lorena Di Placido)

A venticinque anni dall’indipendenza del Kazakhstan, merita considerazione lo spirito che ha guidato lo spostamento della capitale da Almaty ad Astana, sintesi di simbolismo e di sensibilità per una coesistenza equilibrata tra le diverse etnie del Paese oltre che per il nuovo ruolo internazionale dello Stato nascente. 

A proposito del valore ideale della città, il presidente Nazarbaev scriveva: “Astana è il simbolo del rinnovamento del Kazakhstan, il simbolo dell’inesauribile energia creativa del suo popolo multietnico. È il simbolo della fiducia di un popolo nelle proprie forze, un popolo che in tempi non facilissimi per il Paese, ha avviato la costruzione della nuova capitale”. E a proposito di Almaty: “Per la società democratica, non solo del nostro Paese, ma di tutto lo spazio ex sovietico, Almaty è diventata il simbolo del contrasto delle masse popolari al totalitarismo e della risorta coscienza nazionale del popolo kazako … Ma la realtà del presente e tutta una serie di fattori geografici ci ha portato ad approcciare in modo radicalmente nuovo il processo di formazione del nostro spazio geopolitico”. Pertanto, senza rinunciare al ruolo storico di Almaty, tempi nuovi e un nuovo destino per il Kazakhstan hanno motivato la costruzione di una nuova capitale oltre 1000 chilometri più a nord, sul sito di Akmola, una città che nel luglio del 1994, quando la decisione viene inizialmente assunta, conta 290 mila abitanti. Un decreto presidenziale del 10 dicembre 1997 sancisce lo spostamento della capitale e dal 1998 Akmola cambia nome, come già capitato altre volte nella sua storia, assumendo quello definitivo di Astana, che in kazako vuole dire proprio “capitale”. Si arriva, quindi, al 10 giugno 1999, giorno in cui si celebra la sua inaugurazione ufficiale. 

Dal punto di vista storico, il sito di Akmola presenta diverse caratteristiche funzionali alla creazione di una realtà urbana coagulante per l’identità nazionale. A circa 15 chilometri dal centro cittadino si trova il sito archeologico di Bozok (rinominato Ak Zhol, Strada Bianca), scoperto nel 1820, probabilmente un’antica postazione militare collocata lungo un percorso secondario della Via della Seta. In epoca sovietica, la città diventa un hub per il trasporto ferroviario, poi un centro di raccolta per Russi, Bielorussi e Ucraini evacuati dalle aree occidentali dell’Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale. Akmola è stata anche sede di un gulag, ALZHIR (acronimo russo per Campo di Akmolinsk per le Mogli dei Traditori della Patria), che forniva manodopera per il programma di produzione agricola intensiva denominato Terre Vergini. Nel 1950, Akmola diviene capoluogo del Territorio Sovietico delle Terre Vergini e nel 1961 cambia nome in Tselinograd. 
Al di là del valore simbolico ed evocativo, lo spostamento della capitale viene motivato da una serie di ragioni funzionali al consolidamento del Kazakhstan quale nuovo stato indipendente intenzionato a capitalizzare sulla propria collocazione geografica:

1) da un punto di vista geopolitico, il trasferimento della capitale conferma la pluri-direzionalità (multi-vettorialità) della politica estera del Paese, approfittando di una dislocazione centrale tra Europa e Asia; 

2) dal punto di vista della sicurezza, la capitale spostata lontano dai confini nazionali (Almaty si trova a ridosso del confine con il Kyrgyzstan) e più vicina al centro del Paese può essere meglio difesa in considerazione di possibili estensioni di conflitti regionali, così da garantire continuità alle attività istituzionali in qualunque condizione di sicurezza;

3) dal punto di vista economico, il trasferimento della capitale avrebbe avuto importanti ricadute, grazie a un riequilibrio demografico e delle forze produttive capace di favorire lo sviluppo dell’industria nelle regioni centrale e settentrionale, insieme a modalità produttive innovative e ad alto contenuto scientifico;

4) dal punto di vista della stabilità e della concordia interetnica, una capitale collocata in una regione con una popolazione etnicamente mista avrebbe confermato la possibilità di costruire con successo uno stato multietnico.

Alla luce di tali considerazioni, Astana è diventata il centro geopolitico del Kazakhstan, ma non in un senso meramente geografico, bensì “cumulativo” o “integrativo”, ossia capace di essere centro di gravità delle relazioni geopolitiche, sociali, economiche, politiche e culturali dei rapporti interni e internazionali del Paese. La proiezione della capitale verso l’esterno è stata oggetto di una particolare attenzione, non soltanto per l’immagine esteriore fornita da un’architettura che coniuga l’eco della tradizione con una spiccata e originale modernità. Astana ha gradualmente esercitato, infatti, un forte richiamo su numerose imprese straniere che vi hanno stabilito la propria attività, beneficiando dei vantaggi della zona economica speciale e, in prospettiva, ancora più successo potrà ricavare dal costituendo centro finanziario internazionale. Le università inoltre, hanno accolto come docenti numerosi studiosi stranieri, allo scopo di raccogliere le professionalità migliori per la formazione dei giovani kazaki verso innovazione e contemporaneità. Con il maturare della credibilità internazionale del Kazakhstan, infine, la capitale è diventata sede di importanti occasioni di incontro e negoziato, tra cui, nel 2017, l’EXPO, il vertice dei capi di stato e di governo della Shanghai Cooperation Organization e quello dei Paesi rivieraschi del mar Caspio, oltre alla recente iniziativa di dialogo per la soluzione della crisi siriana nota come Processo di Astana.

Dall’immagine che offre di sé la capitale emerge di riflesso la sintesi di un Paese saldo nella memoria eppure naturalmente proiettato verso l’esterno, così che oggi, alla soglia del primo ventennale, con oltre 860 mila abitanti, Astana resta ancora segnata da crescita e cambiamento continui.




CONSORZIO IEA utilizza cookies tecnici e di profilazione e consente l'uso di cookies a "terze parti" che permettono di inviarti informazioni inerenti le tue preferenze.
Continuando a navigare accetti l’utilizzo dei cookies, se non desideri riceverli ti invitiamo a non navigare questo sito ulteriormente.

Scopri l'informativa e come negare il consenso. Chiudi
Chiudi
x
Utilizzo dei COOKIES
Nessun dato personale degli utenti viene di proposito acquisito dal sito. Non viene fatto uso di cookies per la trasmissione di informazioni di carattere personale, né sono utilizzati cookies persistenti di alcun tipo, ovvero sistemi per il tracciamento degli utenti. L'uso di cookies di sessione (che non vengono memorizzati in modo persistente sul computer dell'utente e scompaiono, lato client, con la chiusura del browser di navigazione) è strettamente limitato alla trasmissione di identificativi di sessione (costituiti da numeri casuali generati dal server) necessari per consentire l'esplorazione sicura ed efficiente del sito, evitando il ricorso ad altre tecniche informatiche potenzialmente pregiudizievoli per la riservatezza della navigazione degli utenti, e non consente l'acquisizione di dati personali identificativi dell'utente.
L'utilizzo di cookies permanenti è strettamente limitato all'acquisizione di dati statistici relativi all'accesso al sito e/o per mantenere le preferenze dell’utente (lingua, layout, etc.). L'eventuale disabilitazione dei cookies sulla postazione utente non influenza l'interazione con il sito.
Per saperne di più accedi alla pagina dedicata

Individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei cookie.
Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/Astana-caratteristiche-nazionali-e-dimensione-internazionale-del-Kazakhstan-indipendente-di-Lorena-Di-Placido-342-ITA.asp 2017-02-27 daily 0.5