Danieli in Uzbekistan con una commessa da 160 milioni di euro
Altra importante commessa estera per Danieli. La multinazionale italiana con sede a Buttrio, uno dei leader a livello mondiale nella produzione di impianti siderurgici chiavi in mano, si è assicurata un contratto da 160 milioni di euro per la costruzione di un tender per il nuovo impianto industriale presso il complesso metallurgico di Bekabad in Uzbekistan, ai confini con il Tagikistan, destinato alla produzione di acciai laminati a caldo.
L’azienda friulana è già impegnata per una fornitura di macchinari per laminati a freddo presso il complesso di Tashkent, a un centinaio di chilometri da Bekabad. Il complesso metallurgico di Bekabad, che risale all’epoca sovietica, occupa il 25% degli abitanti del distretto e rappresenta l’80% dell’offerta industriale dello stesso.
«L’Uzbekistan ha una forte vocazione industriale – ha dichiarato l’ambasciatore d’Italia a Tashkent, Andrea Bertozzi – che mira ad ampliare la propria struttura produttiva per acquistare un ruolo centrale nei processi di scambio regionali. L’Italia può dunque inserirsi nel progetto strategico per la modernizzazione del Paese.
In tale prospettiva, serve tecnologia di primo livello, che certamente il nostro Paese può fornire in molti settori su cui punta l’Uzbekistan (dal tessile, all’agroalimentare, dall’energia alla chimica)».
Ed i numeri (quasi il 50% di esportazioni in più per i primi 5 mesi dell’anno, secondo i dati Ice), sembrano confermare una tendenza positiva che fa perno sulla complementarietà tra l’offerta italiana di macchinari e impianti e la domanda uzbeka.
Il Presidente dell’Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyevsi, nel corso della cerimonia della posa della prima pietra dell’impianto industriale ha espresso la sua soddisfazione per l’affidamento delle fornitura degli impianti alla azienda italiana, consapevole dell’elevato livello tecnologico della nostra industria manifatturiera, in particolare in un settore così strategico per lo sviluppo del Paese.
Ha inoltre avanzato l’auspicio che questa operazione possa essere solo il punto di partenza di una collaborazione nel settore economico.
Il Gruppo continua a fare incetta di ordini. Solo un mese fa erano state annunciate le commesse per un impianto siderurgico ad alta tecnologia per la produzione di 800 mila tonnellate di acciaio liquido in Algeria e per un impianto per la produzione di energia in Croazia per un valore di 130 milioni di euro. L’ordine algerino arriva da Etrhb Company, un’azienda privata, e riguarda un nuovo Minimill high-tech.
(Tratto da http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine)