Elezioni anticipate in Kazakhstan: la sfida di Nazarbayev (di Francesco Giommoni)

Mentre tutte le principali testate giornalistiche hanno gli occhi puntati sulla riunione dell’ANP (Assemblea Nazionale del Popolo) a Pechino, sono passate quasi inosservate le notizie circa l’elezione anticipata del Majilis, la camera bassa del Parlamento della Repubblica del Kazakhstan. Le elezioni erano previste per la fine di quest’anno o per l’inizio del 2017, ma per volere del Presidente Nursultan Nazarbayev si sono svolte anticipatamente il 20 marzo 2016.

Non è la prima volta che la Nazione si reca alle urne con largo anticipo.  Le ultime elezioni si sono, infatti, tenute a metà aprile del 2015, confermando nuovamente l’attuale presidente Nazarbayev, ormai in carica dal lontano dicembre 1991, anno di fondazione della Repubblica kazaka.

Il Parlamento kazako
Secondo l’articolo 50 della Costituzione del Kazakhstan, il Parlamento è formato da una camera bassa, denominata Majilis, e una camera alta, il Senato. 
Il testo costituzionale stabilisce che il Senato debba essere composto da due deputati eletti da ogni oblast’ (regioni kazake), da ogni principale città e dalla capitale. In aggiunta a questi, il Presidente della Repubblica nomina personalmente altri sette deputati.
Prima degli emendamenti costituzionali del 2007, il Majilis era formato da 77 deputati, 67 dei quali venivano eletti ad unico mandato in base alle divisioni amministrative territoriali. I rimanenti 10 parlamentari venivano eletti  proporzionalmente ai voti ottenuti dal partito politico di appartenenza. 
A partire dalle elezioni del 2012, il numero di deputati appartenenti al Majilis è aumentato da 77 a 107. Tra questi, 98 parlamentari vengono eletti proporzionalmente al numero di voti ottenuti, con un aumento di 88 membri dalle elezioni precedenti del 2005, e i restanti 9 vengono assegnati dall’AKP (Assembly of People of Kazakhstan), organismo fondato nel 2005 per tutelare tutte le minoranze presenti sul territorio. 
Nell’attuale configurazione (elezioni del 2012), sono solo tre i partiti ad essere rappresentati, gli unici ad aver superato la soglia di sbarramento del 7%:
-"Nur Otan" Democratic People's Party: 83 deputati
- Democratic Party of Kazakhstan Bright Path: 8 deputati
- Communist People's Party of Kazakhstan (CPPK): 7 deputati

L’estensione massima del mandato per il Senato fissata dalla Costituzione è di 6 anni, per il Majilis si può arrivare ad un massimo di 5 anni.

Le cause delle elezioni anticipate
La scadenza del mandato dell’attuale Majilis è prevista per l’autunno 2016. Tuttavia, il continuo calo dei prezzi del petrolio previsto per i prossimi mesi potrebbe influire negativamente sull’economia del Paese e causare malcontento tra la popolazione. Anticipando le elezioni, il presidente Nazarbayev sta cercando di far fronte al calo di consensi già evidente nelle elezioni del 2015. Se si attendesse la scadenza del mandato, il partito “Nur Otan” filo-presidenziale rischierebbe di aggiudicarsi il numero più basso di deputati nel Majilis dal 1991. 

Il presidente è intenzionato a portare a casa l’ennesima vittoria e a tal fine ha strategicamente intrapreso una campagna di riforme che vede le pensioni aumentate del 9% e i salari del settore pubblico incrementati fino al 40%. Tuttavia, se si considera il recente deprezzamento del 45% del Tenge, la moneta nazionale, i vantaggi portati dalle riforme si riducono marginalmente, così come il potere d’acquisto dei lavoratori. 

La crisi mondiale 
La fine del 2015 e l’inizio del 2016 hanno visto il nascere di una nuova situazione geopolitica ed economica mondiale: la presenza sempre più forte della Russia di Putin nello scacchiere internazionale, l’abbassamento del prezzo del petrolio, la rimozione dell’embargo a Cuba e Iran, l’affossamento dei titoli della borsa di Shanghai e la crisi delle borse europee e la crescita “mancata” del 7% della Cina, per non parlare dell’instabilità politica del Medio Oriente e della Turchia. 
Il Kazakhstan, come molti altri Paesi, ha risentito pesantemente di questi cambiamenti. Basti pensare alla svalutazione incessante del Tenge e il calo costante del PIL (+0.9 nel 2015, rispetto al 4.4% del 2014). Allo stesso tempo, Russia e Cina, i due più grandi “benefattori” del Paese, stanno essi stessi vivendo una situazione di incertezza e instabilità economica. Proprio il calo della produzione cinese e la diminuzione del valore dell’export sono due dei temi centrali di discussione dell’ANP, un’assemblea che accoglie quasi 3000 membri riuniti quest’anno per deliberare il nuovo piano quinquennale, ovvero le linee guida che il governo di Xi Jinping dovrà seguire fino al 2020. Tra i vari progetti discussi nello scorso piano, c’era l’ambiziosa idea cinese del “One Belt One Road”, ovvero la creazione di una nuova via della Seta, una via che collegherebbe l’antica capitale cinese Xi’an con il cuore dell’Europa e che vedrebbe nel Kazakhstan uno dei principali attori. E’ proprio grazie a numerosi investimenti cinese, finanziati anche dalla Asian Infrastracture Investment Bank (AIIB), creata appositamente per progetti infrastrutturali come il “One Belt One Road”, che il Kazakhstan in questi anni ha avuto un velocissimo e fortissimo sviluppo infrastrutturale e una notevole crescita economica. Bisognerà attendere la fine dell’assemblea nazionale per capire meglio quali saranno gli sviluppi di questo tanto ambito quanto dispendioso progetto del presidente Xi.  

La data
E’ assai curiosa la data scelta per le prossime elezioni. Dal 21 al 25 marzo in Kazakhstan si festeggia Nawruz, un’antica festività di origine zoroastriana tuttora celebrata in tutto il mondo turco e iranico (dall’attuale Turchia all’Afghanistan). Nawruz cade il 21 marzo ed è la festa della rinascita, dell’arrivo della primavera e della nuova vita.  Chissà, magari l’attuale presidente ha pensato di far coincidere le votazioni parlamentari con la nascita di un nuovo team per risollevare le sorti del paese. C’è tuttavia da sperare che questa rinascita non rischi di trasformarsi nel sorgere di una nuova maggioranza di governo ostile al Presidente. Se ciò succedesse, non sarebbe solo il Kazakhstan a risentirne da un punto di vista politico ed economico. La destabilizzazione politica del più grande e ricco paese dell’area porterebbe a gravi ripercussioni sui regimi dei paesi confinanti, principalmente Uzbekistan e Tajikistan e potrebbe influenzare anche la debole economia del Kyrgyzstan, la piccola repubblica che con il Kazakhstan ha sempre avuto ottimi rapporti economici e politici, e la cui economia è altamente dipendente dal “cugino” più grande.

Le elezioni si sono tenute il 20/03/2016, i partiti che hanno superato il quorum sono i seguenti:
Partito “Nur Otan”: 82,15% dei voti
Partito "Ak Zhol": 7,18% dei voti
Partito Comunista del Kazakhstan: 7,14% dei voti




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/Elezioni-anticipate-in-Kazakhstan-la-sfida-di-Nazarbayev-di-Francesco-Giommoni-213-ITA.asp 2016-03-30 daily 0.5