Elezioni in Kazakistan: esiti senza sorprese (di Annette Bohr)

Il partito al governo Nur Otan - Patria Radiosa - vince le elezioni parlamentari evidenziando il fatto che il potere continui ad essere nelle mani dell’ex-presidente Nursultan Nazarbayev.

di Annette Bohr 


Le elezioni della camera bassa del Parlamento Kazako (Majlis), fortemente manipolate, hanno prodotto una ripartizione dei seggi pressoché identica a quella del Parlamento uscente, con il partito di maggioranza Nur Otan che rimane saldamente al comando, sotto la guida dell’ex-presidente Nursultan Nazarbayev.


Queste elezioni sono state le prime da quando l’ottantenne Nazarbayev ha ceduto la presidenza, dopo circa 30 anni di carica, al successore da lui designato Kassym-Zhomart Tokayev. Non sorprende l’atteggiamento autoritario e di cautela adottato dalla leadership nei confronti delle proteste elettorali, soprattutto alla luce dell’insolita ondata di manifestazioni antigovernative verificatesi nel 2019, momento del passaggio di consegne presidenziali, e delle recenti proteste avvenute dopo le elezioni nei paesi limitrofi: Kirghizistan, Bielorussia e Russia.


Un’altra motivazione che ha spinto il governo a non tralasciare nessun aspetto nella sua operazione di controllo delle elezioni del Majlis e del loro risultato, si può identificare nella paura che la percentuale di voti ottenuta da Nur Otan potesse scendere al di sotto dello standard del 70%. Tale eventualità avrebbe indicato un crollo dell'indice di gradimento del governo.


Le elezioni, tenutesi nel gelido inverno Kazako e nel bel mezzo di una pandemia globale, sono state precedute, stando ad alcune segnalazioni, da tentativi di limitazione dell’accesso ad alcuni siti web di popolari social media. Inoltre il governo ha provato ad estendere il proprio accesso ai dati personali degli utenti internet e a rendere più stringenti le procedure di monitoraggio dei sondaggi.


Il principale strumento di controllo da parte delle autorità è certamente stato l’impedire la formazione

di un partito d’opposizione che potesse prendere parte alle elezioni. Nonostante ci siano stati almeno

 nove tentativi dalle elezioni parlamentari del 2016, nessun nuovo partito è riuscito a registrarsi ufficialmente, venendo così preclusa la possibilità di avere un’opposizione all’interno dello spettro politico.

Il fattore Ablyazov

Nonostante i risultati delle elezioni fossero prevedibili, si sono comunque registrati dei momenti di tensione. Nel tentativo di replicare la strategia di ‘Smart Voting’ del leader dell’opposizione russa Aleksei Navalny, il partito clandestino Scelta Democratica del Kazakistan - guidato dal banchiere, fuggitivo e nemico giurato del regime Mukhtar Ablyazov - ha incitato i propri sostenitori a votare per il Partito Socialdemocratico Nazionale (OSDP), partito di opposizione solo in apparenza, al fine di deviare voti da Nur Otan.


L’OSDP tuttavia ha successivamente dichiarato che avrebbe boicottato le elezioni, presumibilmente a causa delle pressioni da parte delle autorità. Ablyazov, con un cambio di strategia, ha quindi incitato i suoi sostenitori a votare per il partito di opposizione Ak Zhol, mossa che ha indotto il partito a dichiarare l’impossibilità temporanea di accettare nuovi membri.


Secondo i resoconti di alcuni attivisti per i diritti umani, più di 360 protestanti sono stati incarcerati in numerose città nel giorno delle elezioni, poiché diversi partiti di opposizione, non ufficialmente registrati, si sono implicati in varie forme di protesta. I rappresentanti del movimento giovanile Oyan Kazakistan (Sveglia, Kazakistan!) e del Partito Democratico del Kazakistan - guidato dall’attivista Zhanbolay Mamay - hanno manifestato in Piazza della Repubblica, ad Almaty, incitando al boicottaggio delle elezioni e scontrandosi con le squadre antisommossa della polizia per più di otto ore. 


Altri partiti hanno optato per l’invalidamento dei voti, piegando le schede elettorali in una maniera particolare - ispirati dai protestanti Bielorussi. Inoltre, con una mossa che ricorda i recenti avvenimenti negli Stati Uniti, Ablyazov ha incoraggiato i suoi sostenitori ad ‘entrare ad Akorda’ - l’edificio dell’amministrazione presidenziale a Nur-Sultan ed a ‘distruggere il regime’.


Ispirati dalla controparte Bielorussa, nel periodo precedente alle elezioni, gruppi di attivisti Kazaki hanno lavorato con il fondatore di Golos, il programma online Bielorusso per il tracciamento di frodi elettorali. Il fine è stato quello di creare un programma similare Kazako e di lanciare un progetto per il sistematico monitoraggio delle elezioni.


Alla fine, gli exit poll indipendenti sono stati aboliti e alla vasta maggioranza degli osservatori indipendenti è stato proibito il monitoraggio delle elezioni, tramite escamotage quali ispezioni fiscali e tamponi COVID-19 programmati all’ultimo minuto.


Nur Otan si è assicurato 76 dei 98 seggi direttamente eleggibili, su un totale di 107 seggi del Majlis, lasciando solo 12 seggi ad Ak Zhol e 10 al Partito Popolare, entrambi comunque a sostegno dell’agenda politica di Nur Otan. I rimanenti 9 seggi vengono conferiti dall’Assemblea del Popolo del Kazakistan, un organo consultivo che, come Nur Otan, è controllato da Nazarbayev. Gli altri due partiti a favore del governo che hanno preso parte alle elezioni, Adal e Auyl, non hanno raggiunto un numero di voti sufficiente per superare la soglia di sbarramento del 7%, necessaria per ottenere l’assegnazione di seggi.


La ristrutturazione di Nur Otan, conseguita attraverso le primarie e il rinnovo della lista di partito, non ha comunque portato a cambiamenti nei livelli di astensionismo elettorale. L’affluenza ufficialmente registrata è stata inferiore al 63%, sebbene gli osservatori indipendenti riportino delle percentuali ben al di sotto del 30%. 


Nazarbayev, il cui titolo ufficiale è quello di Primo Presidente della Repubblica del Kazakistan - Elbasy (Padre della Patria), è capace di lasciare la sua indelebile impronta sulla conformazione e sul funzionamento del nuovo parlamento attraverso il controllo di Nur Otan.


Dopo aver proposto Nurlan Nigmatullin come unico candidato per la posizione di presidente del Majlis, i deputati  hanno prontamente dato il loro assenso in occasione della sessione d’apertura del nuovo 

parlamento, sotto l’onnipresente influenza di Nazarbayev. 

Sebbene Tokayev abbia presieduto la sessione ed abbia formalmente nominato il primo ministro in carica Askar Mamin, è stato Nazarbayev a spingere i deputati di Nur Otan - che hanno la guida di cinque delle sette commissioni parlamentari - a continuare a supportare Mamin come capo del governo.


Il ritorno della ‘Prima Figlia’

La figlia maggiore di Nazarbayev, Dariga, è una dei deputati neoeletti di Nur Otan; costei è ritornata al parlamento, ospite non gradita, dopo che era stata inaspettatamente e repentinamente rimossa dal ruolo di presidente del Senato - posizione seconda solo a quella precedentemente ricoperta dal padre - nel maggio 2020.  


Le ragioni delle sue dimissioni rimangono avvolte nel mistero. Alcuni sostengono che sia stata rimossa da Tokayev a seguito di lotte di potere interne all'elite, mentre altri ritengono che che se ne sia andata volontariamente per cercare di limitare le indagini della stampa internazionale nei confronti di possedimenti e proprietà esteri della famiglia Nazarbayev.


Qualunque siano le ragioni, visto il suo ruolo di particolare importanza ed essendo una figura fidata per Nazarbayev, il ritorno al Majlis di Dariga - dove non può essere rimossa da un semplice colpo di penna di Tokayev - può essere interpretato come una richiesta di Elbasy da dietro le quinte.


Ci si può aspettare che Nazarbayev continuerà a posizionare membri della sua cerchia più ristretta in ruoli di potere, fino alla sua inevitabile uscita dalla scena politica, lasciando per ora il sistema politico del paese bloccato in uno stato di sospensione.


Sebbene le autorità siano capaci per ora di neutralizzare con successo le proteste, l’opposizione allo status quo continua a crescere - in particolare tra la generazione più giovane, maggiormente globalizzata, sempre più trilingue ed esperta del web di quanto non lo siano i suoi governanti.



(Tratto da: https://www.chathamhouse.org/2021/01/elections-kazakhstan-yield-results-predicted)




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/Elezioni-in-Kazakistan-esiti-senza-sorprese-di-Annette-Bohr-900-ITA.asp 2021-02-05 daily 0.5