External Investment Plan: nuove garanzie per 216 milioni di euro
La Commissione ha sottoscritto il 22 gennaio, nell'ambito dell’External Investment Plan, un accordo di garanzia per 216 milioni di euro che sbloccheranno, di fatto, ulteriori 2 miliardi di investimenti nel settore delle energie rinnovabili, infrastrutture urbane, e start-up in Africa e nel vicinato europeo.
Le garanzie sono state firmate con la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), la Banca europea per gli investimenti (BEI), il gruppo tedesco KfW e l'Agenzia spagnola di cooperazione allo sviluppo (AECID) in occasione della quarta riunione dello Strategic Board del Piano.
Il Piano è una parte fondamentale dell'Alleanza Africa-Europa per gli investimenti sostenibili e l'occupazione, avviata a settembre 2018 con l'obiettivo di creare 10 milioni di posti di lavoro in cinque anni, potenziare gli investimenti e promuovere lo sviluppo sostenibile.
Le garanzie serviranno a condividere i rischi e contribuiranno a mobilitare e attrarre investimenti pubblici e privati, sostenendo, ad esempio, la fornitura di energia rinnovabile per i cittadini e per le imprese in Africa e nei paesi di vicinato, aiuteranno le piccole imprese a investire e creare lavoro, renderanno le città africane più resilienti rispetto alla crescita della popolazione e agli effetti dei cambiamenti climatici.
L’idea è quella che il sostegno agli investimenti possa promuovere la crescita e offrire benefici e opportunità concrete alle persone, come per i grandi progetti infrastrutturali o il sostegno ai giovani imprenditori.
Infatti, nell'ambito del Piano, oltre agli aspetti legati al supporto diretto agli investimenti, che resta l’elemento cardine, rivestono rilievo quello legato al buon governo e all'ambiente imprenditoriale, che aiutano ad attrarre investimenti, sia nazionali che esteri. Per questo, il Piano di investimenti esterni supporta i paesi partner anche nello sviluppo di quadri giuridici e politiche e istituzioni più efficaci che promuovano la stabilità economica, gli investimenti sostenibili e la crescita inclusiva.
In effetti, il Piano si basa su tre pilastri. Il primo è la finanza, che consente, attraverso, appunto, garanzie, che l’Unione riesca a mitigare gli elementi di rischio nei paesi con situazioni economiche difficili, facendo in modo che gli investitori privati e le banche di sviluppo sostengano gli imprenditori o finanzino progetti di sviluppo.
Il secondo è rappresentato dall'assistenza, attraverso la quale sono finanziati esperti che aiutano le autorità, gli investitori e le aziende a sviluppare nuovi progetti. Questa fase può comprendere, ad esempio, raccolta di informazioni di mercato e analisi del clima degli investimenti, consulenza legislativa e normativa, sostegno ai paesi partner nell'attuazione di riforme, preparazione e aiuto per realizzare gli investimenti necessari.
Il terzo pilastro interessa più propriamente il costante miglioramento del clima per gli investimenti: in questo senso l’Unione lavora a stretto contatto con i governi dei paesi partner per aiutarli a monitorare le condizioni generali di cui gli investimenti beneficiano, quali la stabilità politica ed economica e un buon ambiente imprenditoriale.
In questa tornata gli accordi di garanzia firmati sono stati quattro.
Un accordo di garanzia per 100 milioni, è stato sottoscritto con AECID, l’Agenzia spagnola di cooperazione allo sviluppo. indirizzato all’Africa SubSahariana e al vicinato Europeo, incoraggerà il partenariato pubblico privato e ridurrà il rischio per gli investitori privati che intendono finanziare infrastrutture urbane, concentrandosi sull’efficienza energetica la protezione dalle inondazioni, il trasporto pubblico, il risanamento delle acque e il trattamento dei rifiuti solidi.
Il secondo di garanzia per 50 milioni di euro con la BERS contribuirà a rafforzare gli investimenti nelle energie rinnovabili in Ucraina e nel vicinato meridionale dell'UE, in particolare in Giordania, Libano e Tunisia. Aumenterà sostanzialmente il potenziale di energia rinnovabile e contribuirà a generare un investimento totale stimato fino a 500 milioni.
Il terzo accordo, per 46 milioni, con il gruppo tedesco KfW contribuirà ad espandere la generazione di energia rinnovabile nell'Africa subsahariana e a ridurre le emissioni di carbonio della regione, aumentandone l'efficienza energetica. Coprirà parzialmente i rischi di assorbimento in progetti di energia rinnovabile, come parchi eolici ed energia solare.
Il quarto accordo, per 20 milioni di euro, con la BEI, si rivolge alle piccole e medie imprese (PMI) nel vicinato dell'UE, con particolare attenzione ai giovani imprenditori, alle donne imprenditrici e alle start-up. Fornirà finanziamenti accessibili alle piccole imprese che hanno minore facilità di accesso ai finanziamenti perché considerati più rischiosi dalle istituzioni finanziarie locali, e si stima che sosterrà circa 18.000 posti di lavoro supportando 1.000 piccoli imprenditori.
Tratto da ITA/ICE Newsletter - Opportunità dall'Europa n°1 gennaio 2020