Forte incremento delle esportazioni in Asia Centrale per il settore dell'arredamento (di Giovanna Mancini)

Non solo super-ricchi: il mercato dell'arredamento nell'area russa e delle regioni confinanti si allarga alla classe media che, nonostante la crisi economica e la volatilità delle valute locali che negli ultimi anni ha colpito quasi tutti i Paesi Csi, guardano con crescente interesse ai mobili made in Italy.
«Il nostro studio lavora soprattutto per progetti di livello medio e medio-alto, anche perché dopo la crisi i grandi progetti nel Paese sono soprattutto su questo segmento», conferma Anelya Ahbay, interior designer di Almaty, la più popolosa città del Kazakhstan. Il rallentamento dell'economia nel biennio 2015-2016 sembra essere alle spalle: l'anno scorso il Pil del Paese e cresciuto del 4% e le prospettive sono positive.
Ma la forte svalutazione del Tenge (-50% in tre anni) ha frenato l'acquisto di mobili italiani, pur apprezzati dai consumatori kazaki, diventati più sensibili alla questione prezzo. Secondo i dati elaborati da Federlegno Arredo, nel primo semestre di quest'anno le esportazioni di mobili verso il Kazakhstan sono diminuiti del 42% rispetto allo stesso periodo del 2017.
Anche secondo Marlen Assanbayev, direttore dello showroom multimarca Bravo di Astana, la capitale kazaka, il fattore prezzo è determinante: «Rispetto ad alcuni anni fa, oggi i prodotti che si vendono di più sono quelli della fascia media - spiega - perché anche i consumatori meno abbienti oggi vogliono la qualità e sanno che i marchi italiani possono garantirla. Ma costi troppo elevati sono un ostacolo».
La questione dei prezzi è stata sollevata da molti tra i 170 buyer provenienti da 27 città della Federazione Russa e dai Paesi confinanti, selezionati dall'agenzia ICE per partecipare al Salone del Mobile di Mosca organizzato da Federlegno Arredo nella capitale moscovita a inizio ottobre. E non risparmia nemmeno i clienti più abbienti, come quelli di Trio, che nel centro di Mosca propone quasi tutti i principali brand del design made in Italy: «Rispetto a cinque anni fa, lavoriamo molto meno con gli architetti e molto di più con i clienti finali - racconta il direttore, Dmitry Bataev -. Le persone vogliono trovare il miglior prezzo e quindi si muovono spesso autonomamente, anche su Internet». Secondo Bataev, negli ultimi anni e cambiata anche la domanda dei consumatori, con le nuove generazioni, soprattutto della classe media, interessate a elementi come il design, la qualità e l'innovazione.
«Oggi il mercato russo chiede pro- getti intelligenti e coordinati per l'ottimizzazione degli spazi», osserva Fabiana Scavolini, amministratore delegato del gruppo di cucine, bagni e arredi per living. Ma non è solo una questione di qualità dei prodotti: «Per conquistare il mercato russo serve un'offerta completa», aggiunge l'ad dell'azienda marchigiana, presente in Russia da 20 anni con 100 punti vendita in tutto il territorio, da Mosca e San Pietroburgo alle altre importanti città tra cui anche Rostov sul Don, Togliatti, Krasnoyarsk, Krasnodar e Volgograd. Proprio a Volgograd lavora Vladimir Rogozhnikov, direttore di DerRossi, catena showroom che da 18 anni lavora con aziende italiane: «Il mercato è ancora in una fase complicata - dice ma sono ottimista perchè il design italiano piace ai russi ed è sempre molto richiesto, anche nel segmento medio-alto in cui io lavoro».
I dati di Federlegno Arredo parlano di una ripresa, dopo anni di calo, con vendite verso la Russia in aumento del 3,3% nel primo semestre dell'anno.
In forte crescita è soprattutto il segmento del contract e dalle grandi forniture per gli alberghi, come spiega Olga Teslenko, executive director di uno studio di Kaliningrad specializzato in interior per l'HoReCa (hotel, ristoranti e caffetterie): «Ma per le aziende italiane non è facile entrare in questi progetti senza un partner locale», precisa Olga.
Altro mercato in espansione, nonostante le difficoltà, è L’Azerbaijan, dove la filiera del legno-arredo è tra i primi settori export dell'Italia verso il Paese, come rilevano i dati dell'lce.
«E’ un mercato ancora piccolo rispetto alla Russia - dice Rena Novruzlu, architetto dello studio Afshan di Baku, che ha diversi progetti anche in Georgia - ma si trovano alcuni grandi progetti, soprattutto nel residenziale, per i quali i prodotti italiani sono i più indicati».
(Tratto da Il Sole 24 Ore)