Georgia-Iran, sinergie bilaterali lungo il corridoio Nord-Sud (di Marilisa Lorusso)

Dal balletto delle regole sui visti, al Business forum, agli incontri fra le parti: Georgia e Iran pongono le basi di una partnership in un’area, quella caucasica, in questo momento esposta a grandi tensioni per le rivalità regionali. Ma in cui, contemporaneamente, varie controparti stanno cercando di salire sul carro dell’Iran nella speranza che possa trasformarsi in una risorsa tanto bilateralmente, quanto multi-lateralmente, regionalemente e nello sviluppo della magistrale nord-sud, dalla Russia via Caucaso-Iran fino all’India. 

La Georgia reclama il suo ruolo di protagonista locale, rafforzando i legami Tbilisi-Teheran. 
In primis attraverso gli interscambi diretti e il people-to-people. La questione dei visti è fondamentale per incoraggiare le visite reciproche, i contatti commerciali, nonché superare una certa stigmatizzazione degli iraniani ancora presente nella cultura tradizionale georgiana. Nel 2010 Tbilisi e Teheran avevano firmato un accordo per garantire i libero accesso e permanenza per 45 giorni senza visto mutualmente nei due paesi. L’accordo era stato in funzione dal 2011 al 2013, periodo durante il quale aveva prodotto tangibili risultati: il numero di iraniani che si sono recati in Georgia è passato da 21 300 nel 2010 a 89 000 nel 2013. In quest’anno la Georgia revocava unilateralmente l’accordo, per soddisfare i requisiti necessari a finalizzare l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea. E il numero di visite tornava ad assestarsi intorno alle 25 000. Con la firma dell’Accordo sul Nucleare e l’uscita progressiva o almeno prospettata dell’Iran dalla condizione di paria internazionale, la partnership Tbilisi-Teheran non pone più la prima in una condizione di difficoltà rispetto ai partner preferenziali. E non a caso, dal 15 febbraio 2016 le Georgia re-introduce l’accordo del 2010 per i cittadini  iraniani che intendono entrare nel paese. 

L’annuncio segue una telefonata fra il Primo Ministro Giorgi Kvirikashvili e il Presidente Hassan Rouhani dell’8 febbraio, durante la quale il Primo Ministro ha ribadito quanto affermato durante il discorso annuale al Parlamento: la firma dell’accordo rappresenta per la Georgia una grande possibilità. I due paesi non sono direttamente confinanti, ma la Georgia è in buoni rapporti con l’Armenia, che si trova fra i due, per la quale già svolge il ruolo di hub di import-export da e per Russia e Turchia  (Armenia e Turchia, pur geograficamente attigue, hanno i confini di terra chiusi e non hanno diretti rapporti diplomatici). Teheran vede nella Georgia una potenziale via di transito dei propri idrocarburi verso il Mar Nero e la così detta area Mediterranea allargata, e un focus di investimento in alcuni settori chiave, fra cui l’energia attraverso lo sviluppo di progetti legati al settore idroelettrico. Inoltre il paese ha aree tax-free, una legislazione avanzata sugli start-up e fra i paesi post-sovietici è fra i migliori nel doing business (ranking 24 su 189, per farsi un’idea, la Russia era 54esima nel 2015). Non a caso in tre anni il numero di aziende iraniane registrate in Georgia è passato da 84 a circa 2000, processo ulteriormente incoraggiato dall’abolizione della doppia tassazione e la riduzione dei costi di transito e di spedizione fra i due paesi. Nel 2013 l’Iranian Business forum ospitato a Tbilisi attirava più di 50 aziende. 
L’interesse ora può crescere, e contestualmente alla telefonata, Rouhani è stato invitato a visitare il paese. Gli incontri bilaterali – anche a livello ministeriale - sono frequenti: nel 2015 il Ministro dell’Energia georgiano Kakha Kaldze e l’allora Ministro dell’Economia Giorgi Kvirikashvili si sono recati in Iran, diversi parlamentari iraniani hanno visitato la Georgia, visita reciprocata dai parlamentari iraniani, preceduti a inizio anno dal Presidente del Parlamento. 

Questo per quanto riguarda i rapporti bilaterali. C’è poi il grande potenziale del quadro regionale, e del quadro trans regionale. Ovverosia delle sinergie multilaterali in un’area che va dalla Russia all’Iran, da un lato, e dell’ambizioso corridoio nord-sud dall’altro. 

Per quanto riguarda la prima dimensione a fine 2015 è stato firmato da Russia, Georgia, Armenia e Iran un memorandum d’intesa per la creazione di un corridoio energetico. Il memorandum è stato firmato dal ministro dell'Energia armeno Yervand Zakharyan, dai suoi omologhi georgiani e iraniani Kakha Kaladze e Hamid Chitchian rispettivamente, e dall’amministratore delegato della società russa, Rossetti, Oleg Budargin, a Yerevan il 23 dicembre. La rete includerà due sistemi che sono già interfacciati in modo da integrare le operazioni, come quello russo-georgiano e quello armeno-iraniano, e li renderà compatibili in una griglia a quattro. Zakharyan ha dichiarato che questo innalzerà la capacità di trasmettere a 1 000-1 200 megawatt di energia elettrica da sud a nord e viceversa con un sistema sincrono e parallelo dei quattro sistemi elettrici. 
Per quanto riguarda invece il Corridoio di Trasporto Internazionale Nord-Sud, la magistrale integrata marittima e via terra dalla Russia via Caucaso-Iran e India che con i suoi 5 600 kilometri potrebbe mettere in linea di contatto diretto Mosca, Baku (o Yerevan ed eventualmente Tbilisi nella tratta ferroviaria) Teheran, Mumbai, è un progetto promettente, datato anno 2002 e in via di sviluppo. Secondo gli studi di fattibilità, potrebbe ridurre i consti di 2 500 dollari per 15 tonnellate di cargo. Il sistema ferroviario in alcune tratte è già in via di completamento. 

Dal corridoio nord-sud, alla dimensione regionale, ai rapporti bilaterali, i rapporti fra Teheran e Tbilisi potrebbero non solo incrementarsi avendo ricadute positive a livello nazionale, ma dimostrarsi una opportunità anche per i loro partner. Ragion per cui vale la pena dedicarvi una certa attenzione. 




CONSORZIO IEA utilizza cookies tecnici e di profilazione e consente l'uso di cookies a "terze parti" che permettono di inviarti informazioni inerenti le tue preferenze.
Continuando a navigare accetti l’utilizzo dei cookies, se non desideri riceverli ti invitiamo a non navigare questo sito ulteriormente.

Scopri l'informativa e come negare il consenso. Chiudi
Chiudi
x
Utilizzo dei COOKIES
Nessun dato personale degli utenti viene di proposito acquisito dal sito. Non viene fatto uso di cookies per la trasmissione di informazioni di carattere personale, né sono utilizzati cookies persistenti di alcun tipo, ovvero sistemi per il tracciamento degli utenti. L'uso di cookies di sessione (che non vengono memorizzati in modo persistente sul computer dell'utente e scompaiono, lato client, con la chiusura del browser di navigazione) è strettamente limitato alla trasmissione di identificativi di sessione (costituiti da numeri casuali generati dal server) necessari per consentire l'esplorazione sicura ed efficiente del sito, evitando il ricorso ad altre tecniche informatiche potenzialmente pregiudizievoli per la riservatezza della navigazione degli utenti, e non consente l'acquisizione di dati personali identificativi dell'utente.
L'utilizzo di cookies permanenti è strettamente limitato all'acquisizione di dati statistici relativi all'accesso al sito e/o per mantenere le preferenze dell’utente (lingua, layout, etc.). L'eventuale disabilitazione dei cookies sulla postazione utente non influenza l'interazione con il sito.
Per saperne di più accedi alla pagina dedicata

Individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei cookie.
Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/Georgia-Iran--sinergie-bilaterali-lungo-il-corridoio-Nord-Sud-di-Marilisa-Lorusso-202-ITA.asp 2016-02-24 daily 0.5