Il 4° Caspian Energy Forum e la diversificazione economica ed energetica in Azerbaijan (di Domenico Letizia)

Innumerevoli e sostanziali le novità emerse dai lavori del 4° Caspian Energy Forum, svoltosi a Baku il 12 aprile. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti di istituzioni governative, ministeri, comitati e agenzie dell’Azerbaijan, di molti paesi del Mar Caspio, del Mar Nero e del Baltico, rappresentanti delle missioni diplomatiche ed esponenti di organizzazioni internazionali accreditate nella Repubblica dell’Azerbaijan, nonché dirigenti di grandi aziende internazionali. La prima parte del Forum si è sviluppata sull'analisi degli aspetti di integrazione energetica dei paesi del Mar Caspio–Mar Nero e del Mar Baltico con un occhio al mercato mondiale. Anche quest’anno, l’Azerbaijan si presenta come uno dei protagonisti dello scenario internazionale, un paese al centro delle relazioni tra Unione Europea e Caucaso.

La seconda parte del Caspian European Forum ha ospitato e dedicato attenzione allo sviluppo del potenziale energetico e tecnologico del settore non-oil, tema che negli ultimi anni interessa considerevolmente Baku. I temi discussi hanno trattato la diffusione delle innovazioni e dei servizi per società bancarie, finanziarie, assicurative, e lo sviluppo delle telecomunicazioni. Priorità di analisi è stata dedicata alle prospettive economiche e geopolitiche del corridoio meridionale del gas, uno dei progetti energetici definiti fondamentali per l’Unione europea. Esso prevede il trasporto di gas dalla regione del Caspio verso i paesi europei, attraverso Georgia e Turchia. L’Azerbaijan punta alla diversificazione economica ed energetica, un paese importante per lo scacchiere internazionale, per l’Europa e l’Italia poiché consente al continente europeo di diversificare le rotte di approvvigionamento energetico.

Il progetto di diversificazione economica è stato promosso negli ultimi anni dallo stesso Presidente Ilham Aliyev il quale ha aperto il paese ad investimenti esteri che non riguardassero soltanto il settore degli idrocarburi, ma in special modo quello non petrolifero (telecomunicazioni, agricoltura, turismo, servizi). Il tema della diversificazione è stato ripreso nel maggio 2015 durante il 48° incontro annuale del Consiglio dei Dirigenti della Banca di Sviluppo Asiatico da Samir Sharifov, Ministro delle Finanze Azero, il quale ha dichiarato 
la necessità per paese caucasico di dotarsi di un nuovo modello ed approccio economico che non renda l’Azerbaijan vulnerabile al settore energetico. 

Un “modello inclusivo”, secondo quanto affermato da Sharifov, che protegga maggiormente il paese dagli shock esterni e che persegua il progetto della diversificazione dando la priorità a tre differenti aree dell’economia: agricoltura, turismo ed IT. Un’analisi degli ultimi anni annovera la Gran Bretagna con il 33.5% del volume dei FDI, il principale investitore estero in Azerbaijan, seguita da Norvegia con 183.07 milioni di euro, Turchia con 157.25 milioni ed Iran e Russia al quarto posto per un totale di 82.39 milioni di euro.
 
Anche gli Stati Uniti hanno interessi nell’economia dell’Azerbaijan investendo un totale di 70 milioni di euro a cui fanno seguito il Giappone con 57.67 milioni, i 36.94 milioni della Svizzera, i 24.08 milioni della Francia per chiudere con i 9.82 milioni di euro dell’India. Non vanno sottovalutate le prospettive per la nostra penisola: come recentemente descritto da Giorgia Pilar Giorgi, (Political Analyst dell’Associazione “Amici dell’Azerbaijan Centro Sud Italia”): “Sono numerose le imprese italiane che operano come sub-contractors nel settore energetico in Azerbaijan. 

L’Eni partecipa con il 5% al progetto Baku-Tblisi-Ceyhan (BTC) che trasporta il greggio Azero in Turchia e verso i mercati mondiali, attraverso la Georgia, altro paese che recentemente ha rafforzato molto i rapporti economici e diplomatici con l’Italia.
 
Nel corso del 2015-2016 sono stati firmati tre grandi contratti tra le Azere SOCAR e SOCAR POLYMER e le italiane MAIRE TECHNIMONT e TECHNIP nel settore energetico e petrolchimico, per un valore complessivo di oltre 500 milioni di Euro”. L’odierno successo dell’Azerbaijan è il risultato degli sforzi complessivi, specifici e mirati compiuti negli ultimi anni. La realizzazione di progetti globalmente importanti in vari settori dell’economia, tra cui l’energia, non ha resto soltanto la Repubblica del Caucaso più capace, ma ha anche facilitato la cooperazione regionale e internazionale. A questo proposito, la fornitura di gas naturale azero ai mercati europei attraverso il Progetto del Corridoio Meridionale del Gas contribuirà in modo sostanziale a rafforzare la sicurezza energetica europea. 

Nel contesto di questo progetto, l’87 per cento del piano di sviluppo del giacimento Shah Deniz-2, il 72 per cento del piano di espansione del Gasdotto del Caucaso Meridionale, il 60 per cento del piano di costruzione del Gasdotto Trans-Anatolico (Tanap) ed il 30 per cento del piano per il Gasdotto Trans-Adriatico sono stati completati. Non dimentichiamo che Shah Deniz è uno dei più grandi giacimenti di gas naturale al mondo, con riserve dimostrate pari ad almeno 1.200 miliardi di metri cubi. L’Azerbaijan ha già conseguito il 37° posto nell’Indice di Competitività Globale del Forum Economico Mondiale (il primo posto tra i Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti) e massima è la determinazione delle istituzioni del paese ad estendere questi progressi.

(Domenico Letizia: Political Analyst, Pubblicista e Presidente dell’Associazione “Amici dell’Azerbaijan Centro Sud Italia”) 




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