Il Kazakhstan punta sul capitale umano per diventare leader nel trasferimento tecnologico in Eurasia (di Enrico Molinari)

In un momento storico caratterizzato in Italia da una forte attenzione al Piano strategico Impresa 4.0 promosso dal Governo italiano e dal Ministero dello Sviluppo Economico per aumentare la competitività, la crescita e l’occupazione del nostro Paese, non dobbiamo dimenticare di analizzare lo stato dell’arte in termini di innovazione anche di consolidati partner commerciali come il Kazakhstan.
Il tema è il capitale umano, perché senza questo asset strategico anche l’economia più solida e ricca di risorse naturali, non può pensare di competere in un mercato sempre più interconnesso e capace di ridefinire il ruolo dei capitali finanziari per l’internazionalizzazione in base a nuovi paradigmi di sviluppo economico.
Ma su quale tecnologia abilitante si deve puntare per accelerare i meccanismi di innovazione? Con quali strumenti si può mettere in rete la conoscenza per poi trasferirla dai Centri di R&D alle imprese private e alle grandi realtà statali kazake? E come diversificare un’intera economia, basata da sempre sulle esportazioni delle risorse naturali, per attrarre capitali per crescere?
Come indicato anche nell'ultimo report dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico [OECD (2017), OECD Review of Innovation Policy: Kazakhstan 2017, OECD Publishing, Paris] dedicato all'analisi delle strategie di diversificazione di accesso alla conoscenza, il Kazakhstan per rafforzare l'innovazione imprenditoriale sta investendo in un profondo cambiamento che metterà al centro della strategia di internazionalizzazione del Paese importanti investimenti a sostegno dell’istruzione e del trasferimento tecnologico. L’analisi evidenzia che l’Università di Nazarbayev di Astana, sin della sua fondazione nel 2012, è stata dotata di risorse umane e di stanziamenti economici dedicati alla ricerca senza precedenti, per creare un modello di riferimento per tutte le altre istituzioni nazionali impegnate nella realizzazione di centri di eccellenza per realizzare tecnologie da condividere con i partner europei.
Sotto questo punto di vista, le istituzioni centrali hanno anche inaugurato programmi di formazione specifici presso i principali poli universitari per aumentare la consapevolezza e l’esperienza del personale nel campo scientifico, con l’obiettivo di formare nuove generazioni di ricercatori in grado di migliorare i processi di trasferimento della conoscenza e di capitalizzare il valore delle innovazioni tecnologiche. In questa direzione, vanno anche la realizzazione di nuovi strumenti finanziari nazionali per sostenere PMI e startup innovative grazie a un regime fiscale privilegiato sugli investimenti produttivi, a sovvenzioni per l’acquisto di know-how e al co-finanziamento di programmi di accelerazione per progetti di internazionalizzazione.
Senza dubbio, il progressivo aumento degli investimenti sarà in grado di determinare profondi cambiamenti qualitativi nel sistema dell'istruzione superiore e della ricerca nazionale, indispensabili per un Paese che vuole diventare un punto di riferimento anche nei processi di trasferimento tecnologico.
Ed è proprio l’importanza che il Kazakhstan attribuisce al connubio tra capitale umano e innovazione a rendere solida nel tempo questa strategia, migliorando i modelli di governance delle Università, incrementando progressivamente gli incentivi al trasferimento della conoscenza consolidata e quindi alla realizzazione di risultati scientifici di valore europeo.
Per consentire questo salto di qualità, il Kazakhstan ha scelto di allocare risorse economiche per le PMI innovative, di supportare la cultura della formazione e di investire nella tecnologia più importante e con più memoria storica che ogni Paese possiede nel suo DNA, la scuola.
(Keywords & tag: Economia, imprese, OCSE, internazionalizzazione, marketing, impresa 4.0, capitale umano, tecnologia, innovazione)