Il Presidente Uzbeko alla Casa Bianca per uno “storico” meeting (di Frank Maracchione)

Lo scorso 16 Maggio, il Presidente Donald Trump ha ospitato il Presidente Uzbeko Mirziyoev in quello che entrambi hanno definito un incontro “storico”. I due leader hanno discusso a lungo della cooperazione bilaterale, approfondendo vari ambiti, tra cui commercio, energia, investimenti, agricoltura, scienza e sicurezza internazionale e regionale, in particolare riguardo la questione afghana.
Trump ha inaugurato la conferenza stampa descrivendo il Presidente uzbeko come “un uomo altamente rispettato dentro e fuori il suo paese”, per poi sottolineare la dedizione degli Stati Uniti a supportare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Uzbekistan. Mirziyoev, dopo aver reciprocato i complimenti alla persona di Donald Trump, ha parlato di una nuova era di cooperazione strategica con gli Stati Uniti.
Durante il meeting sono stati firmati più di venti contratti economici tra i due paesi per 4.8 milioni di dollari. La cooperazione economica è stata uno dei punti focali delle trattative e la nota conclusiva della Casa Bianca attesta lo sviluppo di una rinnovata collaborazione in svariati settori, da quello agricolo a quello energetico, da quello finanziario a quello industriale. I media uzbeki mettono in luce in particolare l’accordo firmato da Uzbekenergo e General Electic Gas Power Systems riguardo la produzione di energia elettrica nella Centrale di Energia Termica di Tashkent e nelle regioni della capitale e di Surkhandarya.
Argomento centrale è stata anche la sicurezza internazionale e regionale. Trump, dopo aver ricordato la cooperazione di lunga data tra Uzbekistan e Stati Uniti nell’ambito della lotta al terrorismo internazionale, ha affermato la necessità di un maggiore coinvolgimento delle repubbliche centroasiatiche in Afghanistan. Il Presidente americano si è poi congratulato per il successo della Conferenza Internazionale di Tashkent del 2018 sul processo di pace in Afghanistan. Il Presidente Uzbeko ha reiterato il supporto uzbeko al governo afghano focalizzandosi sulla visita del Premier Ghani a Tashkent nel Dicembre del 2017. Mirziyoev ha infine espresso totale supporto alla US South Asia strategy. Quest’ultima si pone l’obiettivo di portare i Talebani al tavolo delle trattative per la pace afghana, oltre che di responsabilizzare maggiormente il Pakistan nella lotta al terrorismo e rinnovare l’alleanza strategica con l’India.
Il tema dei diritti umani è stato il protagonista del dibattito pubblico nel mese precedente l’incontro. Da una parte, Amnesty International ha definito questo incontro “un’opportunità unica per incoraggiare l’Uzbekistan a implementare le necessarie riforme in tema diritti umani che sono attese da lungo tempo”. Dall’altra, il governo uzbeko, con una mossa considerata da molti di stampo politico, ha liberato Fahriddin Tillaev. L’attivista del Partito Erk era stato incarcerato nel 2014 per traffico di esseri umani in quello che, come riportato da Radio Free Europe/Radio Liberty, viene considerato un processo con fini politici dalle maggiori organizzazioni per la difesa dei diritti umani.
Proprio le riforme in ambito dei diritti umani rappresentano il più importante segno di discontinuità tra Shavkat Mirziyoev ed il suo predecessore Islam Karimov, deceduto nel Dicembre del 2016 dopo 24 anni alla guida del paese. Nella lettera inviata a Trump da Amnesty International USA si legge che il neo-presidente uzbeko avrebbe portato avanti fondamentali riforme tra cui il divieto dell’utilizzo della tortura e la riduzione dei vincoli alla libertà di espressione. Human Rights Watch ha affermato in ottobre che il paese ha mosso dei passi positivi verso la garanzia dei diritti universali.
L’incontro rappresenta la seconda visita di un Presidente uzbeko alla Casa Bianca del XXI secolo e pone le basi per un riavvicinamento tra Uzbekistan e Stati Uniti. La collaborazione tra i due paesi, iniziata nel 2001 nell’ambito della lotta al terrorismo internazionale, aveva subito un arresto nel 2005 in seguito alle accuse statunitensi alla leadership di Karimov dopo la reazione del governo alle proteste di Andijan. Un piano quinquennale di cooperazione militare, assieme all’offerta di un supporto tecnico americano al processo di ammissione dell’Uzbekistan alla World Trade Organization, rappresentano dei passi verso quella che potrebbe essere un nuovo sodalizio politico. L’Uzbekistan, corteggiato da Russia e Cina, potrebbe rivelarsi un nuovo partner strategico degli Stati Uniti.