Il grande balzo in avanti del settore turistico in Georgia (Georgian Journal)

Forbes ha pubblicato un articolo interessante sulla politica del turismo in Georgia. Come ben noto, il popolo georgiano è molto ospitale e cordiale. Tanti turisti che hanno visitato questo piccolo ma meraviglioso paese lo chiamano “il paese del caloroso benvenuto”.

L’autore dell’articolo ricorda una sorpresa indimenticabile che la Georgia ha fatto al seimilionesimo turista nel 2016. Il fortunato turista Jesper Black, non si dimenticherà mai dell’ospitalità e del calore che aveva riscontrato in Georgia. In più, Forbes assicura i suoi lettori che la Georgia prende l’industria del turismo molto seriamente.

Qui sotto riportiamo che cosa dice l’articolo sulla strategia del turismo in Georgia:

La Georgia considera il turismo con grande serietà. Chiedetelo a Jesper Black. Quando il turista olandese è atterrato all’aeroporto internazionale di Tbilisi, diventando il seimilionesimo visitatore del paese nel 2016, è stato portato via in una Mercedes sedan per un benvenuto con tappeto rosso e cena privata con il Primo Ministro Giorgi Kvirikashvili. L’agenzia che aveva organizzato la campagna per celebrare questa pietra miliare del paese ha persino creato un sito web affinché i georgiani potessero votare quale piatto nazionale doveva essere servito al seimilionesimo turista, gli gnocchi khinkali o il pollo chkmeruli.

Naturalmente, il salto da 2.8 milioni di visitatori nel 2011 a sei milioni nel 2015 è un evento molto importante in questa ex-repubblica sovietica situata tra l’Europa, la Russia e il Medio Oriente. All’improvviso sembra che la Georgia si trovi al centro dell’attenzione di tutti i viaggiatori. Nel 2015 la Georgia occupava il venticinquesimo posto nella lista del New York Times dei 52 paesi da visitare. Nuove linee aeree sono state inaugurate dalle città in tutta Europa e quest’anno la Georgia è entrata nella lista di Conde Nast Traveler come una delle più attraenti destinazioni vinicole emergenti.

Questi progressi sono l’apice delle significative iniziative ed investimenti su tutti i fronti destinati alla trasformazione dell’industria turistica georgiana in una importante forza motrice sostenibile per migliorare la sua posizione economica globale. Nel 2015 il governo georgiano è entrato in una partnership con la Banca Mondiale con lo scopo di sviluppare una coesa strategia su come attirare turismo di alta qualità da tutto il mondo.

La Georgia è da sempre un sinonimo di cultura dell’ospitalità e benvenuto, qui si dice che i visitatori sono “i regali di Dio”. Nei tempi sovietici le sue località balneari del Mar Nero, insieme alla sua cucina e viticoltura, erano una grande attrazione. Tuttavia, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica il turismo iniziò a diminuire a causa di fatiscenti infrastrutture, corruzione, mancati versamenti delle tasse statali ed instabilità politica.

Dal 2004 il governo ha semplificato la legge fiscale, ha migliorato l’amministrazione fiscale, ha aumentato l’esecuzione fiscale e ha dato un giro di vite alla piccola corruzione, e tutto ciò ha portato a maggiori guadagni. La Banca Mondiale ha elogiato la Georgia per le sue iniziative di anti-corruzione e sta lavorando in stretto contatto con il paese per ammodernare la sua industria del turismo.

La Georgia ha tutto quello che serve per diventare la prossima destinazione turistica di successo: una lista impressionante di luoghi iscritti alla lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO, villaggi situati su montagne accidentate con monasteri che risalgono ai tempi medioevali e la rinomata cucina. Ma forse più di ogni altro aspetto della sua industria turistica, è la stimata cultura enologica georgiana che può in definitiva rendere famoso il paese. La Georgia ha tradizioni della produzione di vino che risalgono ad 8 mila anni fa, delle colline pittoresche che ricordano la Toscana italiana, e centinaia di varietà di vitigni autoctoni. 

A Kakheti, una delle più note regioni del vino nel paese, sin dai tempi medioevali i monaci producono il vino in Qvevri, grossi contenitori di argilla. I Qvevri vengono riempiti con dell’uva schiacciata, bucce e semi, e poi messi sotto terra per fermentare. I georgiani descrivono questo processo, che dura nove mesi e che evita l’uso di solfiti e sostanze chimiche aggiunte, come “lasciare il vino con sua madre prima che nasca”. 

Il metodo Qvevri sta aumentando la sua popolarità con i vinificatori che riconoscono i benefici della produzione naturale e biologica. Presso "Le lacrime del fagiano", la cantina ed il ristorante fondati dall'americano John Wunderman e sua moglie georgiana Ketevan, si usano fermenti di origine naturale per ottenere vini sofisticati con un carattere unico.  

I loro vini sono nel menù del celebre ristorante danese Noma, e la coppia, che ha sette vigneti, ha in programma di aprire un hotel, uno spazio eventi ad anche una birreria con la produzione di sidro forte. Per quanto riguarda il nome del ristorante, Wunderman spiega che “secondo una leggenda georgiana, soltanto i vini migliori possono portare un fagiano alle lacrime”.

Sottolineando questo umore ottimistico verso l’economia, molti giovani georgiani che avevano studiato all’estero adesso tornano a casa per spronare lo sviluppo di vari settori del business e delle start-up nel campo di turismo. Nino Turashvili, che lavora presso l’Amministrazione Nazionale Georgiana del Turismo (GNTA), è un perfetto esempio di una giovane e dinamica professionista che è ritornata con le conoscenze per produrre un impatto sull’industria del turismo nel paese. “Qui in Georgia c’è stata da sempre una cultura di ospitalità,” riferisce Nino. “Tuttavia, dobbiamo insegnare ai piccoli imprenditori locali gli standard dell’industria turistica moderna e nello stesso tempo mantenere lo spirito autentico georgiano di generosità e ospitalità”.

Piccoli imprenditori come Giorgi Khutsishvili, che ha studiato medicina all’estero prima di tornare nel paese per aiutare ad ammodernare l’attività familiare, cercano degli investitori stranieri disponibili a promuovere i prodotti georgiani sconosciuti fuori dal paese.

Khutsishvili ha la missione di presentare al mondo la churchkhela, una prelibatezza dolciastra georgiana fatta infilando con un ago delle noci, nocciole e mandorle su un filo e poi immergendole più volte in un preparato di vino, spezie e farina. Ogni strato viene lasciato asciugare al sole prima di procedere allo strato successivo, e questo crea una caramella gommosa che ha la forma di un salamino.

Per tanto tempo la churchkhela è stato un dolce nazionale molto popolare, ma adesso c’è una richiesta dall’estero dei prodotti di Khutsishvili che vengono venduti sui mercati americani ed europei e su Amazon. 
Recentemente su un forum dedicato al turismo il governo georgiano ha fissato degli obiettivi ambiziosi per l’industria turistica: costruire 25 nuovi hotel nei prossimi due anni, migliorare le infrastrutture, collaborare con la gente locale per sviluppare dei piccoli alberghi a gestione familiare lungo le coste del Mar Nero ed alzare gli standard del turismo. L’obiettivo globale del paese è di raggiungere un giro d’affari nel turismo pari a 6.6 miliardi di dollari USA entro il 2025.

La sua strategia risiede in parte nelle partnership strategiche con Google ed i siti di viaggi come Tripadvisor e Expedia e sulle campagne internet e TV innovative come quella organizzata per festeggiare l’arrivo del seimilionesimo turista Jesper Black.

Parlando di Black, lui è ritornato in Georgia. Una settimana non era sufficiente. Ci ha raccontato che ha prolungato il suo viaggio e gli è capitato di tenere un concerto nella trasmissione della TV georgiana  “Ballando con le stelle”. Appena Black è arrivato a Tbilisi, è stato salutato con un cartellone enorme con la sua fotografia e la scritta “Lui è arrivato”. Sembra che anche la Georgia ci sia arrivata, almeno per quanto riguarda il turismo.

(Servizio a cura di Nadia Vertlib e Stella Melomedman)




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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