Il nuovo impianto GTL in Uzbekistan: un esempio di applicazione della nuova politica energetica nel paese (di Giorgio Veronesi)

Il settore Oil & Gas (O&G) in Uzbekistan: tradizione e nuovi piani di sviluppo

Il settore dell’O&G in Uzbekistan una storia lunga ed importante. Dai primi ritrovamenti di petrolio della seconda metà dell’ottcento, alla realizzazione della prima raffineria di Alty Arik ai primi del novecente, alla graduale crescita della capacità di estrazione e raffinazione, con il picco di produzione raggiunto nel 1998: 8.5 milioni di tonnellate all’anno.

Da allora si è vista una riduzione della capacità per utilizzo ed esaurimento dei campi, che nel tempo ha portato il paese ad importare petrolio dai paesi vicini, in particolare dal Kazakhstan. La capacità di estrazione è ora attestata intorno ai 2.5 milioni di tonnellate all’anno.

La produzione di gas naturale ha visto invece una crescita continua e l’individuazione di importanti riserve, sia tradizionali che da scisti, non ancora sfruttati. Il gas naturale è stato finora principalmente esportato, grazie ad un importante sistema di gasdotti che collegano l’Uzbekistan in particolare con Russia e Cina. Internamente viene utilizzato sia per usi industriali che domestici, e principalmente per la produzione di energia elettrica in centrali a gas a ciclo combinato.

Il governo Uzbeko ha però avviato una politica diversa, finalizzata alla trasformazione locale delle risorse naturali in prodotti ad alto valore aggiunto. Recentemente è stato annunciato il piano ambizioso di bloccare completamente l’esportazione di gas naturale per il 2025. La stima del governo è che questo piano  permetterà globalmente la produzione di beni del valore di 4.1 miliardi di dollari, una riduzione delle importazioni di 1.1 miliardi ed un aumento delle esportazioni di 1.45 miliardi di dollari.

Non si tratta di un intervento isolato. Il piano rientra in quello di largo respiro di modernizzazione dell’Uzbekistan che il Presidente della Repubblica, Shavkat Mirziyoyev, ha portato avanti con determinazione nei primi 5 anni del suo mandato. Si tratta di poltiche sociali (importante in particolare l’intervento contro il lavoro minorile, accettato come”tradizionale” fino a qualche anno fa), energiche politiche anti-corruzione, politiche di sviluppo economico, con particolare focus su innovazione, energie rinnovabili ed economia circolare, etc. che hanno portato ad importanti riconoscimenti internazionali, come la definizione di “Paese dell’Anno” dell’Economist a fine 2019, e a solidi risultati, come la crescita del prodotto interno lordo. L’Uzbekistan è stato infatti uno dei pochi paese al mondo ad avere una crescita positiva del PIL anche nel 2020, nel pieno della pandemia COVID, e nel 2021 ha realizzato un’ulteriore crescita del 7%.
Questi risultati non sono stati apprezzati solo a livello internazionale: a fine ottobre 2021 il Presidente Mirziyoyev è stato rieletto a larga maggioranza per un nuovo mandato, sulla base di un programma di ulteriore sviluppo del paese secondo questa visione. 

Il progetto Gas to Liquid UzGTL

Il nuovo impianto GTL (Gas to Liquid) della società UzGTL, la subsidiary della società di stato del settore O&G, Uzbekneftegaz, è stato inaugurato lo scorso 25 dicembre alla presenza del Presidente Mirziyoyev. L’impianto si trova  nel distretto di Guzar nella regione Kashkadarya ed è alimentato con il gas naturale proveniente dal sito di trattamento gas di Shurtan.

Si tratta di un investimento di quasi 3.5 miliardi di US$, uno dei pochi impianti di questo tipo di dimensioni world scale, dopo quelli realizzati in Sud Africa, Qatar, Nigeria e Malesia.
La tecnologia scelta è quella della sudafricana Sasol, il cosiddetto Slurry Phase Distillate Process™ (SPD Process), che si sviluppa in tre fasi: ossidazione parziale, conversione del gas di sintesi in crudo sintetico ed infine separazione e purificazione dei prodotti.

Lo scopo del progetto è quello di produrre combustibili liquidi puliti:, privi di zolfo ed altri componenti indesiderati. Si tratta di GPL, cherosene, diesel e nafta di alta qualità. 
Le quantità sono notevoli: l’impianto produrrà 1.5 milioni di tonnellate di combustubili all’anno, e in particolare: oltre 700.000 tonnellate di diesel. L’impianto potrà essere adattato, entro certi limiti, alle esigenze mutevoli del mercato, con una diversa divisione dei prodotti finali.

La sostituzione di prodotti della raffinazione del petrolio con prodotti di sintesi puliti comporterà una notevole riduzione dell’impatto ambientale nel caso del loro utilizzo nella combustione, stimata in 40%.:
Un complesso di queste dimensioni richiede una grande quantità di energia, ma la scelta progettuale è stata quella dell’auto sufficienza e in condizioni operative normali l’impianto sarà un netto esportatore di elettricità verso l’impianto di Shurtan e la comunità.

Aspetti dell’esecuzione del progetto
Il primo Studio di Fattibilità del progetto fu eseguito dalla società Technip a Roma, e successivamente Techip fu coinvolta nella definizione ed esecuzione dell’ingegneria di base del complesso, sviluppando il pacchetto di processo della Sasol.

La realizzazione del progetto, la cosiddetta fase EPC, fu affidata da UzGTL a un consorzio internazionale, composto dalla coreana Hyundai e dalla Enter Engineering, il contractor più attivo in Uzbekistan. Il progetto, che comprende le unità di processo, i servizi e tutte le infrastrutture necessarie, include oltre 10,000 apparecchiature, e quindi sono stato coinvolti fornitori di apparecchi, macchine e packages da tutto il mondo (124 paesi), molti dei quali italiani.

Al picco durante la realizzazione del progetto sono state presenti sul sito oltre 10.000 persone, tra specialisti, supervisori, capisquadra, lavoratori di tutte le discipline. Con giusto orgoglio UzGTL fa notare che 80% dello staff coinvolto nel progetto è uzbeko: il progetto ha quindi dato la possibilità a tecnici e maestranze locali di fare un’esperienza lavorativa qualifica e preziosa per la loro formazione.

Il chemical cluster
Come già detto in premessa, il progetto GTL si inserisce in un piano più ampio di sviluppo economico. Sono previsti perciò aumenti di capacità dell’impianto di trattamento gas di Shurtan e ulteriori impianti downstream in modo da allungare e fare crescere la catena del valore aggiunto.

Questo permetterà di sviluppare localmente prodotti intermedi per le industrie, già esistenti o in fase di sviluppo, che ne hanno bisogno per moltissime applicazioni.

Inoltre è previsto che la nafta prodotta in UzGTL verrà trasferita a Shurtan per la produzione di olefine e quindi poliolefine in un altro mega project. I due complessi saranno perciò integrati in un mega chemical cluster, che secondo i piani avrà un fatturato annuo di 1.8 miliardi di US$.


Si tratta di programmi ambiziosi, ma chi conosce l’Uzbekistan è convinto che verranno perseguiti con determinazioe e siccesso.


Giorgio Veronesi, Vice- Presidente Esecutivo, 
Camera di Commercio Italia Uzbekistan (CIUZ)

Giorgio Veronesi graduated in Chemical Engineering at University of Padua, Italy, in 1979.
He has 40 years of experience in the international engineering and construction sector. 
Giorgio Veronesi held various senior positions at leading engineering companies as Foster Wheeler, Tecnimont, Siirtec Nigi and Techint, with important assignments in Italy and abroad.
He is currently consultant for Techint SpA and Chimitrade SpA, Italy.

Since 2016 he is Member of the Board of the European Federation of Chemical Engineering (EFCE); he was nominated Executive Vice President for the 2018-2021 terms and President for the current 2022-2023 term.
Since 2018 he is Independent Non-executive Director of the Board of HMS (Hydraulic Machines and Systems), Russia.
Since 2019 he is Member of the Executive Committee of CIUZ (Italy Uzbekistan Chamber of Commerce); he was nominated Executive Vice President in July 2021.

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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