Il settore turistico in Azerbaijan (di Francesco Ricapito)

Inutile nasconderlo, l’economia dell’Azerbaigian è basata fondamentalmente sul petrolio. Secondo le statistiche ufficiali rilasciate dallo State Statistical Committee il settore petrolifero contribuisce al 44% del PIL e rappresenta ben il 93% delle esportazioni nazionali (1). Da notare inoltre come una parte considerevole di queste esportazioni, circa il 25% nel 2013, siano dirette verso l’Italia. Appare evidente come una così vasta dipendenza da un solo settore  rappresenti un rischio non trascurabile per l’economia nazionale e infatti negli ultimi mesi l’abbassamento del prezzo del petrolio ha causato una certa preoccupazione e significativo è stato il declassamento dell'outlook del paese da stabile a negativo dichiarato da Standard & Poor’s nel Febbraio 2015. (2)

Per questi motivi l’Azerbaigian sta ora cercando nuovi settori economici in cui investire per diversificare la sua economia e uno di questi è il turismo. Storicamente parlando l’Azerbaigian conobbe una certa fama come meta turistica durante il periodo sovietico, ma con la dissoluzione dell’URSS e la guerra del Nagorno-Karabakh il numero di turisti interessati a visitare il paese si è quasi azzerato. I primi passi verso la promozione turistica vennero fatti alla fine degli anni ’90, da allora si sono susseguiti diversi programmi statali pluriennali e sembra che al momento il Ministero della Cultura e del Turismo stia lavorando ad un piano decennale che arrivi fino al 2024.

Le statistiche disponibili sul turismo in Azerbaigian, sia quelle provenienti da fonti nazionali sia quelle provenienti da enti internazionali, mostrano che il settore è ancora piuttosto limitato. Si tratta tuttavia di un settore in crescita e che continuerà ad esserlo nei prossimi anni, anche se non ad un tasso elevatissimo, soprattutto se consideriamo che il turismo è un settore che sta crescendo pure a livello globale. Secondo il WTTC (World Travel & Tourism Council), nel 2013 il settore turistico ha contribuito per l’8,8% al PIL nazionale e le previsioni danno una crescita del 5,3% entro il 2024 (3). Crescita che tuttavia avverrà in termini assoluti ma non relativi in quanto è prevista pure una crescita del PIL.

In quel 8,8% di contributo al PIL nazionale dobbiamo però dividere tra contributi diretti e contributi indiretti: quelli diretti provengono dalle imprese direttamente coinvolte nel settore turistico come hotel, linee aeree e ristoranti mentre quelli indiretti provengono dalle spese fatte per supportare il settore turistico, gli investimenti del governo per la promozione e l’amministrazione, le risorse necessarie per la gestione dei flussi turistici e per il corretto funzionamento delle strutture ad essi correlate. Secondo le statistiche del WTTC i contributi diretti nel 2012 hanno rappresentato solo il 2,4% del PIL (4), il che significa per per ora la maggior parte delle spese non viene dal turismo in sé ma piuttosto dai settori ad esso collegati.

Parlando del numero effettivo di turisti che arrivano in Azerbaigian, secondo i numeri dello State Statistical Commitee nel 2013 sono stati 2,12 milioni (5), inoltre il WTTC prevede che diventeranno più di tre milioni entro il 2024 (6). Sempre queste fonti danno pure una divisione dei tipi di turismo. Si può vedere allora che al primo posto c’è il normale turismo per svago, il quale è seguito dal turismo d’affari, dal quello per motivi di salute e da quello religioso. Va tuttavia considerato che il turismo d’affari è per il momento uno di quelli su cui l’Azerbaigian sta puntando di più. La città di Baku sta rapidamente guadagnando importanza e reputazione a livello internazionale ospitando meetings, conferenze e fiere. La città in sé stessa negli ultimi anni ha conosciuto un boom edilizio finanziato dalle rendite del petrolio che ne ha trasformato l’aspetto e l’ha resa la città più grande e moderna di tutto il Caucaso.

Insieme al turismo d’affari l’Azerbaigian sta puntando molto pure sul turismo sportivo e sull'organizzazione di grandi eventi. Nel 2012 Baku ha ospitato un’edizione dell’Eurovision Song Contest che sorprese tutti per la sua magnificenza e a giugno 2015 sempre Baku ospiterà la prima edizione degli European Games. Il peso che il governo sta dando a quest’evento è testimoniato dalla grande macchina organizzativa che è stata allestita, dalla massiccia promozione fatta in tutto il paese e naturalmente dalle grandi opere che sono state realizzate, una su tutte il nuovissimo Olympic Stadium. Sempre in quest’ottica, nel 2016 Baku ha già ottenuto l’assegnazione di un Gran Premio di Formula 1 e è quasi certa la candidatura della città per ospitare le Olimpiadi del 2024.
Appare chiaro come l’Azerbaigian sia interessato a sviluppare il suo settore turistico ma che voglia farlo alle sue condizioni. Il conflitto con l’Armenia in questo influenza ancora lo sviluppo del turismo ed è una delle ragioni che ha portato le autorità a cercare di concentrare i flussi turistici in resort e complessi nuovi di zecca e pesantemente pubblicizzati come lo Shahdag Ski Resort, i resort Naftalan e i complessi balneari di Merdeken. Questa tendenza generale è testimoniata pure dalle politiche di visto che, nonostante dei recenti miglioramenti, risultano essere ancora più restrittive di quelle delle vicine Georgia e Armenia dove i cittadini Europei possono entrare senza visto.

Interessante è pure notare come l’Azerbaigian sia molto interessato ai prodotti made in Italy, in particolare prodotti di moda e design. Le relazioni tra i due paesi si sono fatte gradualmente più forti negli ultimi anni, ma ancora oggi c’è un profondo squlibrio in quanto le esportazioni italiane verso l’Azerbaigian, nonché il numero di turisti italiani che visitano il paese, restano ancora piuttosto bassi.
Nonostante sia vero che il recente abbassamento del prezzo del petrolio stia causando difficoltà all'economia del paese, l’Azerbaigian dal punto di vista turistico rappresenta un nuovo mercato non ancora del tutto sfruttato. Esiste un potenziale turistico, soprattutto per quanto riguarda i territori a nord e la città di Baku, tuttavia per la creazione di un mercato turistico competitivo il sistema nazionale ha bisogno di acquisire le conoscenze e le metodologie necessarie, un processo che è attualmente in corso. A Baku sono già presenti alcuni brand alberghieri tra i più famosi del mondo e molto è stato fatto per rendere la città moderna e interessante per dei visitatori. Resta tuttavia il fatto che il settore turistico è molto giovane e manca tuttora dell’esperienza che caratterizza i mercati Europei. Esiste inoltre un chiaro disequilibrio tra la capitale e il resto del paese dove spesso la popolazione vive in condizioni difficili e le infrastrutture sono carenti. L’Azerbaigian può presentare alcuni ostacoli per degli investitori stranieri, ma al momento nel paese c’è un grande interesse verso l’esterno e in particolare verso l’Italia che è spesso molto ben considerata per la qualità dei suoi prodotti.

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(1) State Statistical Committee of the Republic of Azerbaijan, Azerbaijan in Figures 2014, State Statistical Committee of the Republic of Azerbaijan, Baku, 2014, pp. 205-260.
(2) Caspian Barrel, S&P downgrades outlook of Azerbaijan’s sovereign rating to negative due to global oil prices, 02//02/2015. (ONLINE) Available at: http://caspianbarrel.org/?p=26562. (Accessed 13/02/2015).
(3) WTTC, Travel & Tourism Economic Impact 2014, Azerbaijan, The Authority on World Travel & Tourism, London, 2014, p. 2.
(4) Ibidem.
(5) State Statistical Committee of the Republic of Azerbaijan, Tourism and Services in Azerbaijan, State Statistical Committee of the Republic of Azerbaijan, Baku, 2014, p. 38
(6) WTTC, Travel & Tourism Economic Impact 2014, Azerbaijan, The Authority on World Travel & Tourism, London, 2014, p. 5.




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/Il-settore-turistico-in-Azerbaijan-di-Francesco-Ricapito-113-ITA.asp 2015-06-26 daily 0.5