Korghos, il futuro snodo dell’Eurasia (di Frederick Assar)

Nel 2013, nel corso di una dichiarazione dalla portata tanto rivoluzionaria quanto ambiziosa, il Presidente Xi Jinping propone la creazione della più grande piattaforma di cooperazione globale, finalizzata a collegare Estremo Oriente e Asia centrale, Medio Oriente ed Europa Continentale in un intricato dedalo di arterie stradali, ferroviarie ed energetiche. Più di 60 paesi, per un PIL complessivo di 21 trilioni di dollari, manifestano immediato interesse nella partecipazione all’iniziativa cinese. La One Belt, One Road initiative (OBOR) si compone di tre rotte terrestri che, attraversando rispettivamente Asia Centrale, l’area del Golfo Persico e il Vicino Oriente collegano Cina ed Europa e dalla loro controparte marittima, la 21st Century Maritime Silk Road (Jinchen). La consacrazione del XXI secolo come “secolo cinese” corre lungo le stesse rotte su cui, nel corso del medioevo, l’azione e la missione incarnate nell’impero mongolo permisero il transito di genti, culture, ricchezze e nuove possibilità in Eurasia. Grazie all’apparentemente inarrestabile marcia di Pechino, l’antica Via della Seta sembra poter recuperare lo spessore geopolitico che le è proprio, il ruolo di Rimland naturale, di perimetro difensivo per la massa terrestre che, nel corso del XIX secolo, Halford Mackinder individuò quale Heartland, centro del mondo. I gasdotti, gli oleodotti e le vie di comunicazione che solcano deserti, steppe, foreste e imponenti catene montuose recano in sé l’opportunità di implementare – come da ambizione geopolitica del presidente kazakho Nazarbayev – la tanto attesa integrazione economica eurasiatica. 

Oltre all’Unione Economica Eurasiatica, l’integrazione dell’area può contare sul lavoro di altre importanti strutture internazionali, quali ad esempio la Shanghai Cooperation Organization (SCO), organizzazione fondata a Shanghai nel 2001 per volontà di Repubblica Popolare Cinese, Federazione Russa, Kazakhstan, Kyrgyzstan e Tajikistan. 

Il convegno annuale dello SCO del 2012– tenutosi per l’occasione a Pechino e presieduto dalla Cina – sembra voler anticipare le linee guida palesate l’anno seguente dall’amministrazione cinese. Il giro di consultazioni tra i diversi capi di stato include l’incontro tra l’allora Segretario Generale del Partito Comunista Cinese Hu Jintao e Nursultan Nazarbayev, nel corso del quale i due confermano la continuazione della preesistente cooperazione nel comparto energetico e l’esplorazione di nuovi progetti in campo agricolo e medico. Tuttavia, ciò che sembra trasformare una convenzionale consultazione diplomatica in un passo significativo in direzione dell’integrazione eurasiatica è la dichiarazione con cui Nazarbayev accoglie entusiasticamente i recenti investimenti cinesi nell’infrastruttura logistica kazakha. Nella fattispecie, la menzione riservata ai progetti stradali e ferroviari transfrontalieri tra Cina e Kazakhstan (Kazakh Railways chief upbeat on future cooperation with China 2013) riporta al centro della scena la struttura delle antiche arterie di comunicazione sulla Via della Seta, in cui il Kazakhstan riafferma la propria centralità in ragione dello snodo logistico di Khorgos, luogo-simbolo dell’Eurasia, snodo per le future prospettive di questa immensa massa terrestre.  Khorgos East-Gate sorge nell’estremo oriente Kazakho, al confine con lo Xinjiang cinese.

Una differenza inferiore ai 10 cm tra il calibro ferroviario cinese e quello in vigore nelle ex –repubbliche sovietiche rappresenta il cruciale evento logistico che determina la fortuna di questo remoto avamposto centrasiatico. I carichi che viaggiano nell’una o nell’altra direzione si vedono, infatti, costretti a fermarsi nello scalo creato a Khorgos, ove vengono  trasbordati su treni merci omologati per il calibro successivo prima di poter proseguire il proprio viaggio verso le rispettive destinazioni. 

Tra le diverse linee ferroviarie che convergono su questo ganglio strategico, particolare attenzione merita la linea Khorgos-Aktau, inaugurata nel 2015 con l’obiettivo di facilitare l’accesso cinese alle risorse energetiche del Mar Caspio. Non solo rotte ferroviarie, ma anche importanti arterie stradali ed energetiche attraversano Khorgos, quali la Western Europe-Western China (WE-WC) Highway  (che lungo un percorso di 8455 km collega la Cina costiera a San Pietroburgo) e la Central Asia-China Gas Pipeline, gasdotto funzionale ad approvvigionare la Cina Occidentale con il gas naturale turkmeno.  

Il Presidente kazakho ha individuato in questo moderno caravanserraglio uno dei vettori principali per l’attuazione della sua ambiziosa strategia di crescita nazionale, inaugurando nel 2011 la Zona Economica Speciale (SEZ) “Khorgos-East Gate” (Ministry of Investments and Development of the Republic of Kazakhstan 2013: 42). La creazione di Zone Economiche  Speciali rientra in un quadro di sviluppo che fa perno sulla diversificazione economica e sull’emancipazione da un modello, quello diffuso in gran parte dell’Asia Centrale, basato sulla dipendenza dalla produzione energetica. Grazie alla concessione di condizioni finanziarie e tributarie particolarmente vantaggiose, le 10 SEZ kazakhe mirano ad attrarre investimenti nazionali ed esteri finalizzati allo sviluppo di unità produttive conformi alle attività prioritarie prefissate per ogni zona economica speciale. Come da indicazione ministeriale, il progetto  di sviluppo della SEZ Khorgos East-Gate, il cui limite temporale è stato fissato per il 2035, mira a creare un centro logistico e industriale di prim’ordine su una superficie disponibile di 2.323 ettari, che serva inoltre come trampolino di lancio per l’affermazione del Kazakhstan quale protagonista nei settori della produzione e della distribuzione di prodotti finiti.

La strategia con cui Nazarbayev mira a consolidare Khorgos  quale centro logistico-produttivo polifunzionale d’Eurasia passa anche attraverso l’edificazione di una città di 100.000 abitanti e la creazione di 50.000 posti di lavoro entro il 2020. L’interesse cinese per tale progetto è stato evidenziato dall’impegno assunto dalla Provincia dello Jangsu a investire 600 milioni di dollari a Khorgos. Nonostante le interessanti prospettive di sviluppo, il futuro successo di Khorgos è saldamente legato a una combinazione di fattori geopolitici ed economici su cui il Kazakhstan può esercitare un controllo solamente parziale. Se, infatti, il successo del modello economico lanciato da Presidente Kazakho, basato sulla diversificazione della produzione, e la stabilità nazionale dipenderanno in larga misura dalla natura della transizione politica nel Kazakhstan del “dopo Nazarbayev”, il delinearsi di un’instabilità politica generale, che vede l’affermazione dell’Asia Centrale quale scacchiera su cui le potenze globali intavolano il “nuovo grande gioco” per il controllo dell’Heartland eurasiatico, travalica il dominio decisionale della vasta nazione centrasiatica. In definitiva, il successo di Khorgos East-Gate come trampolino per il rilancio del Kazakhstan quale ponte naturale tra oriente e occidente resta questione aperta.




CONSORZIO IEA utilizza cookies tecnici e di profilazione e consente l'uso di cookies a "terze parti" che permettono di inviarti informazioni inerenti le tue preferenze.
Continuando a navigare accetti l’utilizzo dei cookies, se non desideri riceverli ti invitiamo a non navigare questo sito ulteriormente.

Scopri l'informativa e come negare il consenso. Chiudi
Chiudi
x
Utilizzo dei COOKIES
Nessun dato personale degli utenti viene di proposito acquisito dal sito. Non viene fatto uso di cookies per la trasmissione di informazioni di carattere personale, né sono utilizzati cookies persistenti di alcun tipo, ovvero sistemi per il tracciamento degli utenti. L'uso di cookies di sessione (che non vengono memorizzati in modo persistente sul computer dell'utente e scompaiono, lato client, con la chiusura del browser di navigazione) è strettamente limitato alla trasmissione di identificativi di sessione (costituiti da numeri casuali generati dal server) necessari per consentire l'esplorazione sicura ed efficiente del sito, evitando il ricorso ad altre tecniche informatiche potenzialmente pregiudizievoli per la riservatezza della navigazione degli utenti, e non consente l'acquisizione di dati personali identificativi dell'utente.
L'utilizzo di cookies permanenti è strettamente limitato all'acquisizione di dati statistici relativi all'accesso al sito e/o per mantenere le preferenze dell’utente (lingua, layout, etc.). L'eventuale disabilitazione dei cookies sulla postazione utente non influenza l'interazione con il sito.
Per saperne di più accedi alla pagina dedicata

Individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei cookie.
Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/Korghos--il-futuro-snodo-dellEurasia-di-Frederick-Assar-366-ITA.asp 2017-04-24 daily 0.5