L'Asia Centrale l'ideale laboratorio per le startup e l'Agricoltura 4.0 (di Enrico Molinari)

Sino alla metà del XVII secolo in Europa ed Asia Centrale l’agricoltura era semplicemente la coltivazione di prodotti alimentari ottenuti grazie alla tecnica della rotazione triennale che prevedeva l’alternanza nella semina di grano e di legumi insieme ad un anno di tenuta a riposo per consentire ai terreni di recuperare fertilità, equilibrare le risorse idriche e mineralizzare la materia organica, essenziale per regolare una produttività ottimale. Oggi, la produzione rurale è un modello di business decisamente diverso che coinvolge droni e Big Data, sistemi per monitorare la crescita delle coltivazioni secondo precisi modelli matematici e App capaci di controllare la fioritura della produzione con un decisivo impatto nella commercializzazione. Un passaggio epocale che porta l’agricoltura tradizionale a diventare Agricoltura 4.0 di precisione, cioè un’economia da far crescere secondo il paradigma digitale delle innovazioni tecnologiche.
In questo contesto, il Kazakistan consolida la sua transizione verso un modello sempre meno legato al petrolio e al gas naturale e - sebbene la produzione agricola generi poco più del 4,5% del PIL kazako - il settore si trova oggi ad avere una generazione di giovani pronta a creare startup nel campo della genetica produttiva, delle biotecnologie e della digitalizzazione dei processi, aree in cui l’Italia rappresenta un partner affidabile.
Se la valutazione in tempo reale dei parametri ambientali, l’utilizzo di strumenti spaziali di analisi e la mappatura dei raccolti rappresentano una direzione verso la quale il Kazakistan si sta muovendo, in realtà questo percorso rappresenta la base di partenza su cui il Paese vuole costruire una maggiore integrazione dell’intera filiera produttiva, una politica di sviluppo sostenibile per accedere a nuovi mercati e un utilizzo sempre più predittivo delle informazioni.
Il futuro dell’Asia Centrale potrebbe così essere scritto nella capacità di fare sistema insieme a partner come l’Italia, con cui creare Joint Venture e alleanze della conoscenza per sviluppare processi operativi automatizzati grazie all’utilizzo di robot, sistemi decisionali automatici basati sulle intelligenze artificiali e sugli oggetti connessi in rete (Internet of Thinks) e tracciabilità della filiera via blockchain, elemento decisivo nello sviluppo del segmento biologico, oggi in forte crescita. È da considerare poi che un alto tasso di innovazione, garantirà maggiori redditi per gli agricoltori, una più elevata resa produttiva con un minore impatto ambientale e la sicurezza alimentare come strumento di marketing internazionale dedicato a consumatori sempre più attenti. Infine, secondo l’Osservatorio Smart AgriFood promosso dal Politecnico di Milano e dall’Università di Brescia, l’impatto delle tecnologie nell’agribusiness prevede anche una crescita delle competenze degli operatori, assecondando così il processo di riforma del mercato del lavoro in atto.
Sensori che comunicano le migliori condizioni meteo, macchine agricole capaci di parlare con gli altri nodi produttivi e allo stesso tempo in grado di trasmettere informazioni utili agli attori della filiera commerciale e un sistema universitario che incubi startup innovative, sono alcune aree su cui le FinTech europee più reattive dovranno investire in Asia Centrale per creare un’economia della consapevolezza che innovi l’agricoltura, la più antica e solida tecnologia di un Paese.
Questo sarà l’obiettivo delle cinque startup provenienti da Europa, Nigeria, Ghana, Kazakhstan, Emirati Arabi e Indonesia, selezionate dal programma di accelerazione H-FARM e realizzato in partnership con Cisco.
(Enrico Molinari: Manager e docente universitario a contratto, ha ricoperto ruoli direzionali in gruppi nazionali ed internazionali nella creazione di startup, nella gestione di reti vendita, nello sviluppo delle relazioni con gli stakeholder e nella valorizzazione delle HR attraverso il trasferimento di conoscenza. Partecipa come keynote speaker a convegni pubblici e associativi e come contributor in materia di economia, marketing e cultura innovativa applicate alle imprese, al turismo e al management delle reti. Advisor e membro in diverse istituzioni italiane ed europee è attualmente Portavoce del Presidente di CONFASSOCIAZIONI).
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Agricoltura 4.0, agribusiness, OECD, economia, marketing, fintech, innovazione, digital transformation