L'Azerbaijan e il problema dei rifugiati del Nagorno Karabakh (di Filippo Tamburini)

Appena si atterra all’Aeroporto Internazionale Heydar Aliyev di Baku si rimane a bocca aperta di fronte all’avveniristica struttura progettata dallo studio di architettura britannico Arup nel 2010. Il nuovissimo terminal, ultimato nel 2013, ha triplicato la precedente capacità dello scalo azerbaigiano rendendolo, di fatto, il maggiore hub dell’intera regione caucasica. Mentre ci si muove nella hall affollata, non si può fare a meno di notare l’inconfondibile melograno dei Giochi Olimpici Europei di Baku 2015, onnipresente in ogni area dell’aeroporto. Fin da quando si atterra a Baku, si respira un’aria di trasformazione travolgente che si fa sempre più eccitante man mano che ci si addentra in questo incredibile Paese. Questo clima di cambiamento e di rinnovamento che perdura ormai da più di vent’anni in Azerbaigian è in gran parte dovuto alle politiche progressiste del famoso leader azerbaigiano Heydar Aliyev che governò il Paese dal 1993 al 2002 portandolo fuori da una crisi economica che sembrava inarrestabile e da un lungo e sanguinoso conflitto con la vicina Repubblica Armena ancora oggi non concluso. Le conseguenze di questa situazione di stallo sono tuttora al centro della vita politica, economica e sociale dell’Azerbaigian tanto da poter facilmente affermare che il problema degli IDP (Internally Displaced Persons) è probabilmente il più pressante e attuale che la piccola repubblica caspica si trovi ad affrontare.

Il problema degli IDP è uno degli argomenti più controversi in campo internazionale e umanitario e probabilmente la questione più spinosa che questo “giovane” Paese si trova ad affrontare in questi anni di grande crescita economica. Una delle ragioni è che la categoria degli “ IDP” resta una delle meno tutelate a livello internazionale. Nel 1998 la Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite produsse i “Guiding Principles on Internal Displacement”, ad oggi l’unico documento ufficiale mai approvato dagli organismi internazionali, in grado di dare una definizione per questa speciale categoria di persone oltre che precisarne alcuni diritti fondamentali e le differenze con i rifugiati convenzionali.

In particolare, benché i numeri restino costante oggetto di discussione, l’Azerbaigian è uno dei Paesi al mondo con il maggior numero di IDP nel proprio territorio e più precisamente registra la più alta concentrazione di IDP fra gli Stati della CSI (Comunità Stati Indipendenti). Un rapporto prodotto nel 2014 dalla Banca Mondiale in collaborazione con l’IFC (International Finance Corporation) ha quantificato in circa 595.000 gli IDP attualmente presenti in Azerbaigian, ovvero quasi il 7% della popolazione. La maggioranza di queste persone fuggì proprio dal 1988 al 1994 durante la sanguinosa guerra del Nagorno – Karabakh tra l’Armenia e l’Azerbaigian. Da ormai molti anni il governo azerbaigiano sta investendo enormi risorse economiche nel mantenimento degli IDP fornendo loro nuovi alloggi, assegni familiari, assistenza sanitaria gratuita e agevolazioni di vario genere per migliorare le loro condizioni di vita. L’emergenza umanitaria ha attratto nel Paese caucasico moltissime organizzazioni internazionali con funzioni di supporto ai programmi governativi per gli sfollati. Nonostante il grande aiuto giunto dall’estero negli ultimi 20 anni stiamo assistendo ormai a una graduale diminuzione dell’intervento internazionale in virtù di una sempre maggiore capacità d’azione da parte del governo azerbaigiano, che nell’ultimo decennio ha aumentato sempre più i propri sforzi raggiungendo risultati notevoli per il miglioramento delle condizioni di vita degli IDP. La travolgente crescita economica derivante dalle rendite del settore petrolifero azerbaigiano sta regalando all’apparato statale un’autonomia mai avuta prima a livello finanziario. L’industria energetica, da anni motore trainante dell’intero sistema economico in Azerbaigian, sta attirando nel Paese e in particolare nella capitale Baku, numerosi e consistenti investimenti esteri. Il valore di questi investimenti in Azerbaigian è salito molto portandone il volume dagli 825 milioni di dollari del 2001 ai 5,890 miliardi registrati nel 2010. Inoltre secondo un rapporto della Banca Europea per la Ricostruzione e per lo Sviluppo (EBRD) del 2009 il PIL dell’Azerbaigian è cresciuto con una media del 14% negli anni dal 1997 al 2009. Analizzando il tasso di crescita del PIL e per settore nel Paese si può notare come questo superi addirittura il 20% nel periodo 2005-2010 pur venendo sottoposto a una decisa frenata imposta dalla crisi economica del 2008.

Il 2006 rappresentò un anno record poiché con un valore vicino al 35% l’Azerbaigian fu il primo paese per tasso di crescita a livello mondiale. 
Il problema degli IDP in Azerbaigian ha assunto da ormai diversi anni un ruolo centrale a livello sia politico che economico nel Paese. La tragedia della guerra e del conseguente sfollamento è una ferita ancora molto viva e lo si può percepire chiaramente sia dai media che dalla popolazione stessa. In seguito al cessate-il-fuoco del 1994 e i primi anni di caos, l’allora Presidente Heydar Aliyev riuscì a portare l’Azerbaigian fuori dalla crisi. La firma del Contratto del Secolo e di altri accordi economici con diversi consorzi petroliferi stranieri premise al governo dell’Azerbaigian di guadagnare maggiore forza economica e indipendenza. Dal 1999 le condizioni di vita degli IDP azerbaigiani sono migliorate molto in virtù alla rinnovata capacità economica delle istituzioni nazionali come il SOFAZ (State Oil Fund e la Fondazione Heydar Aliyev. Analizzando lo stretto rapporto fra l’utilizzo statale delle rendite petrolifere e il miglioramento delle condizioni di vita degli IDP possiamo affermare come il governo dell’Azerbaigian e gli enti economici nazionali abbiano giocato un ruolo fondamentale in questa problematica. Nonostante gli importanti traguardi raggiunti siamo ancora lontani dal trovare una soluzione stabile soprattutto a causa dell’irrisolto conflitto con l’Armenia, ma sembra piuttosto una questione di tempo, infatti non passeranno molti anni che la crescente importanza sia economica sia geopolitica dell’Azerbaigian nella regione possa attirare ancor di più l’attenzione della comunità internazionale e accelerare il tortuoso processo di pace fra i due Paesi.




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/L-Azerbaijan-e-il-problema-dei-rifugiati-del-Nagorno-Karabakh-di-Filippo-Tamburini-136-ITA.asp 2015-10-01 daily 0.5