L'Organizzazione della Cooperazione di Shanghai: il primo summit dopo l'allargamento (di Fabio Indeo)

Dall'8 al 10 giugno la città portuale cinese di Qingdao ha ospitato il Summit annuale dei capi di stato dell'Organizzazione della Cooperazione di Shanghai (OCS). Il meeting di quest'anno rivestiva un importanza particolare in quanto per la prima volta India e Pakistan partecipavano ai lavori come membri ufficiali, a seguito della decisione assunta dai membri originari di allargare le fila  di questa organizzazione securitaria.

L'OCS venne creata nel 2001 (prima degli eventi dell'undici settembre) come un organizzazione multilaterale dedita a garantire la sicurezza nella regione centrosiatica, con l'obiettivo di combattere i cosiddetti "tre flagelli": terrorismo, separatismo etnico, estremismo religioso. La composizione iniziale (rimasta pressoché immutata sino all'adesione indo-pachistana) prevedeva la presenza di Cina e Russia, oltre alle repubbliche centroasiatiche di Tagikistan, Uzbekistan, Kirghizistan e Kazakhstan, mentre il Turkmenistan ha sempre rifiutato di aderire, coerente alla politica di neutralità adottata in politica estera.

Rispetto ad altre organizzazioni securitarie regionali (come l'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva, OTSC), l'OCS presenta alcune peculiarità rilevanti, dalla leadership sino-russa (un unicuum) alla partecipazione dell'Uzbekistan, restio a partecipare ad organizzazioni o iniziative multilaterali in ambito regionale. Inoltre, le altre tre repubbliche centroasiatiche sono allo stesso tempo incluse nell'OTSC, ad esclusiva guida russa.

Il processo di allargamento è stato essenzialmente supportato da Pechino e Mosca, per obiettivi contrapposti di politica estera (il Pakistan è uno dei principali alleati della Cina, mentre India e Russia spesso perseguono delle finalità convergenti in politica estera), mentre si registrava una certa riluttanza delle repubbliche centroasiatiche: soprattutto Uzbekistan e Kazakhstan si opponevano alla politica di allargamento, temendo una marginalizzazione della loro influenza politica ed economica in Asia centrale. Tali preoccupazioni erano legate a considerazioni di natura geografica e geopolitica. Infatti, l'inclusione di India e Pakistan poteva determinare un riorientamento delle priorità perseguite in ambito OCS, non più focalizzate sui problemi dell'Asia centrale ma su quelli dell'Asia meridionale e del subcontinente indiano. Si temeva inoltre che la atavica rivalità indo-pachistana potesse riverberarsi negativamente sull'evoluzione dell'organizzazione, rallentando il perseguimento di fini prevalentemente centroasiatici.

In sostanza, l'atteggiamento centroasiatico è mutato parallelamente all'approccio positivo in politica estera adottato dall'Uzbekistan, improntato sulla promozione di una approfondita cooperazione regionale, e dall'apparente volontà delle cinque repubbliche dell'area di portare avanti una politica estera prettamente centroasiatica, come è emerso nel corso dell'importante summit tenutosi ad Astana tra i capi di stato centroasiatici nell'aprile 2017.

Nella dichiarazione finale - la dichiarazione di Qingdao – è emersa la volontà di combinare le istanze securitarie – lotta contro il terrorismo internazionale e l'estremismo - con gli aspetti di natura economica, in quanto le repubbliche centroasiatiche – in primis Kazakhstan ed Uzbekistan – vedono nell'OCS l'organismo multilaterale capace di supportare le aspirazioni economiche regionali e di promuovere i progetti economici.
Ad esempio, nel corso del summit il presidente uzbeko Mirziyoyev ha messo in evidenza un tasso di crescita del 30% delle relazioni commerciali tra l'Uzbekistan e il resto dei paesi OCS, auspicando di incrementare e sviluppare il commercio regionale di concerto con l'iniziativa politica intrapresa da Tashkent, volta alla distensione e al miglioramento delle relazioni con le altre repubbliche. Uno degli obiettivi sottolineati da Mirziyoyev riguarda la rimozione degli ostacoli e delle barriere alla circolazione e all'esportazione di prodotti agricoli, uno dei punti di forza dell'Uzbekistan, in modo da potenziare e da utilizzare pienamente quei progetti infrastrutturali regionali e transnazionali come il corridoio ferroviario Cina-Kirghizistan-Uzbekistan–Afghanistan-Turkmenistan-Iran, in modo da aprire un corridoio di esportazione attraverso il Golfo Persico.
Anche il presidente kazako Nazarbayev ha messo in evidenza la necessità di sviluppare i corridoi infrastrutturali come canali prioritari per le esportazioni, progetti che sono inclusi nella strategia della Belt and Road Initiative promossa da Pechino, e della quale Astana ha largamente beneficiato grazie alla posizione di crocevia geografico tra Asia ed Europa. A margine del summit, Nazarbayev ha altresì ottenuto dei risultati economici tangibili nella cooperazione bilaterale con la Cina, con accordi per investimenti per 13 miliardi di dollari e la creazione di un fondo congiunto di investimento sino-kazako Eurasian Nurly (Bright) Investment Fund, dal valore iniziale di 500 milioni di dollari.

Il presidente kirghiso Jeenbekov ha invece cercato supporto per la realizzazione del vecchio progetto CASA 1000, ovvero la realizzazione di centrali idroelettriche come quella di Kambarata, capaci di incrementare la produzione di energia elettrica, raggiungendo una condizione di sicurezza energetica interna e destinare una parte all’esportazione verso Afghanistan e Pakistan. Inoltre, il nuovo presidente kirghiso ha espressamente riconosciuto l'importanza dei progetti di interconnessione ferroviaria con l'Uzbekistan, in ambito BRI: qualche giorno prima del summit OCS, il presidente Jeenbekov ha ottenuto un prestito di 90 milioni di dollari da parte di Pechino per la realizzazione di questi progetti, oltre alla stipula di un partenariato strategico esteso non solo al piano economico ma anche culturale.

Nella dichiarazione finale i membri dell’OCS hanno messo in risalto il ruolo che l’organizzazione è chiamata a svolgere nell'attuale scenario geopolitico multipolare, all'interno del quale la comunità internazionale deve essere in grado di trovare un terreno comune di intesa e confronto ed di affrontare in maniera efficace e di concerto le sfide globali.

Con l’inclusione dei nuovi partner l’OCS intende dimostrare il proprio impegno nel realizzare una comunità con obiettivi condivisi: gli stati membri confermano il loro impegno per sviluppare durature relazioni di buon vicinato, amicizia e cooperazione e di intraprendere relazioni amichevoli sui temi di maggiore rilevanza e che destano maggiore preoccupazione, come il terrorismo, l'estremismo, la gestione dei confini condivisi, la lotta contro il narcotraffico. 

Considerati gli scarsi risultati ottenuti sino ad oggi, si può nutrire qualche perplessità sul ruolo dell'OCS nel realizzare l'architettura di sicurezza regionale: nonostante le periodiche esercitazioni congiunte tra gli eserciti degli stati membri, l'OCS non appare in grado di combattere efficacemente i “tre flagelli” che affliggono la regione.




CONSORZIO IEA utilizza cookies tecnici e di profilazione e consente l'uso di cookies a "terze parti" che permettono di inviarti informazioni inerenti le tue preferenze.
Continuando a navigare accetti l’utilizzo dei cookies, se non desideri riceverli ti invitiamo a non navigare questo sito ulteriormente.

Scopri l'informativa e come negare il consenso. Chiudi
Chiudi
x
Utilizzo dei COOKIES
Nessun dato personale degli utenti viene di proposito acquisito dal sito. Non viene fatto uso di cookies per la trasmissione di informazioni di carattere personale, né sono utilizzati cookies persistenti di alcun tipo, ovvero sistemi per il tracciamento degli utenti. L'uso di cookies di sessione (che non vengono memorizzati in modo persistente sul computer dell'utente e scompaiono, lato client, con la chiusura del browser di navigazione) è strettamente limitato alla trasmissione di identificativi di sessione (costituiti da numeri casuali generati dal server) necessari per consentire l'esplorazione sicura ed efficiente del sito, evitando il ricorso ad altre tecniche informatiche potenzialmente pregiudizievoli per la riservatezza della navigazione degli utenti, e non consente l'acquisizione di dati personali identificativi dell'utente.
L'utilizzo di cookies permanenti è strettamente limitato all'acquisizione di dati statistici relativi all'accesso al sito e/o per mantenere le preferenze dell’utente (lingua, layout, etc.). L'eventuale disabilitazione dei cookies sulla postazione utente non influenza l'interazione con il sito.
Per saperne di più accedi alla pagina dedicata

Individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei cookie.
Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/L-Organizzazione-della-Cooperazione-di-Shanghai-il-primo-summit-dopo-l-allargamento-di-Fabio-Indeo-547-ITA.asp 2018-07-31 daily 0.5