L’Iran si avvicina all’Unione Economica Eurasiatica (di Pierluigi Franco)

L’Unione economica eurasiatica (UEE) porge la mano all’Iran. E lo fa con la piena approvazione di Vladimir Putin. Il presidente russo ha infatti firmato la ratifica dell’accordo per la creazione di una zona di libero scambio tra l'Iran e l'UEE, facilitando in tal modo per Teheran il processo di avvicinamento al blocco economico guidato da Mosca.

L’accordo con l’Iran era stato già approvato dalla Duma e dall’Assemblea federale russa rispettivamente il 15 e il 23 novembre scorsi e, come annunciato dal Cremlino, è diventato legge federale dopo la firma da parte di Putin. Il provvedimento è stato quindi trasmesso alle istituzioni competenti per dare il via all’attuazione che dovrebbe avvenire entro febbraio 2019.

Si tratta di un provvedimento particolarmente importante, soprattutto se si considera il momento attuale caratterizzato dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti all’Iran e alla Russia. Attuando l'accordo, quindi, soprattutto Mosca e Teheran sperano di compensare le perdite sui mercati globali causate delle restrizioni economiche imposte dagli Usa. Anche in questa ottica, oltre ad autorizzare la creazione di una zona di libero scambio tra l'Iran e l'UEE, il provvedimento firmato da Putin punta a sostenere la cooperazione tra i Paesi interessati su un'ampia gamma di aree economiche e commerciali. 

D’altra parte l'UEE - composta da Russia, Armenia, Bielorussia, Kazakistan e Kirghizistan - è un'organizzazione internazionale creata proprio con l'obiettivo di incoraggiare l'integrazione economica regionale attraverso la libera circolazione di beni, servizi e persone all'interno dell'Unione. Un po’ sulla scia dell’Unione europea, ma con un processo molto più accelerato anche grazie al fatto che riguarda Paesi che erano tutti parte dell’Urss.

L’Unione Economica Eurasiatica, nata da un’idea lanciata negli anni ’90 dal presidente kazako Nursultan Nazarbaev, è diventata operativa nel gennaio 2015, dopo aver soppiantato la Comunità Economica Eurasiatica che aveva funzionato dal 2000 al 2014. L’Unione eurasiatica conta su un mercato unico integrato di circa 183 milioni di persone e ha un prodotto interno lordo di oltre 4.000 miliardi di dollari.

La decisione di aprire le porte all’Iran era stata presa nel marzo 2018 dai capi di governo dell'UEE, nell’ambito della politica di espansione del mercato dichiarata già al momento della sua costituzione. Una decisione comprensibilmente “sponsorizzata” da Putin, convinto fautore di un forte partenariato strategico con l’Iran.
Secondo quanto reso noto dal ministero dell'Industria e del Commercio russo, l’accordo ha carattere interinale e copre per ora il 50% del commercio tra le parti, mentre un accordo a pieno titolo verrà concluso all'inizio del 2022. 

L’entrata in vigore del provvedimento costituisce la ratifica dell’accordo provvisorio sulla formazione di una zona di libero scambio tra gli Stati membri dell'Unione economica eurasiatica e la Repubblica islamica dell'Iran, firmato ad Astana il 17 maggio 2018.

Fondamentalmente l'accordo crea dunque le condizioni per promuovere lo sviluppo degli scambi e della cooperazione economica attraverso la liberalizzazione delle regole commerciali. Ma definisce anche precisi obblighi delle parti, prevedendo la riduzione o l'eliminazione delle tariffe e degli ostacoli non tariffari in relazione a determinati beni, oltre a fissare aliquote preferenziali dei dazi doganali applicabili a tali beni.
Viene inoltre stabilito che gli importatori riconoscano le misure sanitarie e fitosanitarie del Paese esportatore come equivalenti, anche se tali misure differiscono dalle proprie o da altre misure utilizzate dai Paesi terzi.
Secondo i dati diffusi dall’amministrazione doganale iraniana, nel periodo marzo-ottobre 2018 (l’anno iraniano comincia il 21 marzo) gli scambi commerciali non petroliferi dell'Iran con i cinque stati membri dell'Unione economica eurasiatica sono stati di 1,94 milioni di tonnellate (+37% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) per un valore 1,13 miliardi di dollari  (+52%). Nell’ambito del blocco eurasiatico, gli scambi commerciali più consistenti dell'Iran hanno riguardato ovviamente la Russia con 1,14 milioni di tonnellate (+21%) per un valore di 862 milioni di dollari (+63,4%).

Nello stesso periodo, le esportazioni dell'Iran verso l'UEE sono state di 871.604 tonnellate (+38,6) per un valore di 325,05 milioni di dollari (+17%). Le importazioni sono state invece di 1,07 milioni di tonnellate (+36%) per un valore di 807,03 milioni di dollari (+73%). Nella sola Russia l'Iran ha esportato 238.395 tonnellate di materie prime non petrolifere (-2%) per 138,34 milioni di dollari (+17,7%), mentre ha importato 906.363 tonnellate di merci russe (+35,7%) per un valore di 723,76 milioni di dollari (+73%). 
Gli analisti prevedono che l'accordo aumenterà in misura sostanziale gli scambi tra UEE e Iran, con importanti conseguenze economiche e politiche.




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/LIran-si-avvicina-allUnione-Economica-Eurasiatica-di-Pierluigi-Franco-610-ITA.asp 2019-01-30 daily 0.5