L’OCSE potenziale garante della sicurezza in Asia Centrale: prospettive e punti deboli (di Fabio Indeo)

I timori inerenti l’emergere di una condizione di diffusa instabilità in Asia Centrale a seguito del ritiro delle truppe NATO dall’Afghanistan e dalla regione - anche se sarebbe più corretto parlare di rimodulata presenza delle truppe dell’Alleanza Atlantica - appaiono consolidarsi a causa della percepita crescente minaccia rappresentata dal ritorno nella regione dei militanti centroasiatici inquadrati ed addestrati in Siria tra le fila dell’Is: infatti, una saldatura ideologico-operativa tra queste cellule legate al sedicente Califfato Islamico e le fazioni islamico-radicali operanti nella regione delinea una potenziale e pericolosa minaccia sulla sicurezza, aggravata dal progressivo deterioramento del clima economico, sociale e politico e dalla mancata soluzione delle problematiche interne agli stati. 

Di conseguenza, i principali attori geopolitici operanti sullo scenario centroasiatico cercano di legittimarsi nel ruolo di garanti della sicurezza regionale, necessaria sia per mantenere le loro sfere di influenza che per implementare i loro obiettivi strategici. Tuttavia, gli sforzi posti in essere da Russia e Cina – sia bilateralmente sul piano della cooperazione militare e sia attraverso le istituzioni multilaterali sulla sicurezza come il Trattato di Sicurezza Collettiva (OTSC) e l’Organizzazione della Cooperazione di Shanghai (OCS) – incontrano la forte diffidenza delle repubbliche centroasiatiche, che nutrono profondi dubbi sull’effettiva capacità di intervento sino-russa e sulle reali finalità che sottendono a tali iniziative, preferendo una politica di equilibrio geopolitico - multivettoriale - tra le parti.

In questo scenario, l’Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza in Europa (OCSE) potrebbe ritagliarsi un ruolo di primo piano nell’ambito della sicurezza regionale, grazie ad una linea politica tradizionalmente improntata sulla prevenzione dei conflitti e su iniziative per preservare la stabilità e l’integrità territoriale, perseguite attraverso un dialogo politico approfondito e un ampia cooperazione con gli attori locali.

Diversi fattori appaiono favorire un auspicabile maggior coinvolgimento dell’OCSE sulla sicurezza regionale: rispetto agli altri security providers, l’OCSE non viene percepito dalle repubbliche centroasiatiche come un attore con finalità geopolitiche, in quanto il suo principale obiettivo resta quello di preservare la stabilità e la sicurezza creando le condizioni che permettano lo sviluppo politico, economico e sociale della regione.

Inoltre, diversamente dalle altre organizzazioni multilaterali esistenti (OTSC, OCS), l’OCSE vanta una dimensione marcatamente inclusiva in quanto sono rappresentate tutte e cinque le repubbliche centroasiatiche: considerando che anche la UE, Stati Uniti, Russia e NATO ne fanno parte, l’OCSE rappresenta potenzialmente un ampio forum all’interno del quale discutere tematiche legate alla sicurezza e sviluppare un proficuo dialogo tra tutte le parti coinvolte, ad eccezione della Cina.

Anche se attualmente le relazioni tra la Russia e l’Alleanza Euro-Atlantica appaiono deteriorate e ai minimi termini, il condiviso obiettivo della stabilità e della sicurezza regionale potrebbero spingere le parti a superare la diffidenza reciproca ed a rinnovare il dialogo intavolando forme di cooperazione con benefici per tutti gli attori coinvolti: le repubbliche centroasiatiche vedrebbero rafforzata la loro politica multivettoriale e un contenimento della percepita influenza russa nel settore della sicurezza, mentre Mosca vedrebbe riconosciuto il suo ruolo di garante della sicurezza regionale, con il riconoscimento e la collaborazione delle istituzioni transatlantiche.

Ancora, le attività dell’OCSE risultano complementari con quelle proprie della NATO, che concentra le iniziative nell'ambito dell’hard security mentre l’approccio OCSE verte sulla soft security, privilegiando politiche ed iniziative focalizzate sulla riduzione dell’impatto provocato dalle cause interne e dalle distorsioni endogene che alimentano l’instabilità regionale. Questo approccio riflette ed incarna pienamente il terzo pilastro che compone il concetto di sicurezza OCSE ovvero la human security, in aggiunta alle tematiche legate a politica e sicurezza e a quelle economiche-ambientali. Data la persistente condizione di instabilità nella regione, risulta evidente la limitatezza di un approccio meramente militare (hard security), che  non ha prodotto risultati tangibili e duraturi nella lotta contro il terrorismo internazionale e nell'estirpare le cause che spingono alla radicalizzazione e all'estremismo, proprio perché in gran parte alimentate da fattori interni e irrisolte problematiche endogene.

Coordinando le proprie politiche con gli attori regionali e la UE, l’OCSE dovrebbe promuovere questo approccio sulla sicurezza basato sulla human dimension, promuovendo il dialogo e la cooperazione regionale, un processo di riforme politiche  e sociali, concentrando le sue iniziative sul rafforzamento della cooperazione transfrontaliera (promuovendo la fiducia tra le parti) e sulla gestione integrata delle risorse idriche (promuovendo un dialogo atto a superare la diffidenza tra le parti).

Ciononostante, il ruolo dell’OCSE nel garantire la sicurezza in Asia Centrale dipenderà fortemente dal differente grado di consapevolezza dei governanti centroasiatici riguardo alla profonda interrelazione esistente tra il raggiungimento di una condizione di stabilità e l’adozione di riforme politiche,economiche e sociali. Si tratta di una sfida di notevole rilevanza per l’OCSE considerato che le repubbliche dell’area percepiscono i reiterati richiami alle riforme come un indebita ingerenza nelle questioni politiche domestiche. In questo senso, Cina e Russia esercitano un influenza tale da poter preservare il loro ruolo di garanti della sicurezza, anche perché condividono con i governanti centroasiatici la convinzione che il successo economico e l’eliminazione delle minacce esterne (provenienti dall’Afghanistan) rappresentino le precondizioni per il raggiungimento di una condizione di stabilità e sicurezza regionale.




CONSORZIO IEA utilizza cookies tecnici e di profilazione e consente l'uso di cookies a "terze parti" che permettono di inviarti informazioni inerenti le tue preferenze.
Continuando a navigare accetti l’utilizzo dei cookies, se non desideri riceverli ti invitiamo a non navigare questo sito ulteriormente.

Scopri l'informativa e come negare il consenso. Chiudi
Chiudi
x
Utilizzo dei COOKIES
Nessun dato personale degli utenti viene di proposito acquisito dal sito. Non viene fatto uso di cookies per la trasmissione di informazioni di carattere personale, né sono utilizzati cookies persistenti di alcun tipo, ovvero sistemi per il tracciamento degli utenti. L'uso di cookies di sessione (che non vengono memorizzati in modo persistente sul computer dell'utente e scompaiono, lato client, con la chiusura del browser di navigazione) è strettamente limitato alla trasmissione di identificativi di sessione (costituiti da numeri casuali generati dal server) necessari per consentire l'esplorazione sicura ed efficiente del sito, evitando il ricorso ad altre tecniche informatiche potenzialmente pregiudizievoli per la riservatezza della navigazione degli utenti, e non consente l'acquisizione di dati personali identificativi dell'utente.
L'utilizzo di cookies permanenti è strettamente limitato all'acquisizione di dati statistici relativi all'accesso al sito e/o per mantenere le preferenze dell’utente (lingua, layout, etc.). L'eventuale disabilitazione dei cookies sulla postazione utente non influenza l'interazione con il sito.
Per saperne di più accedi alla pagina dedicata

Individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei cookie.
Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/LOCSE-potenziale-garante-della-sicurezza-in-Asia-Centrale-prospettive-e-punti-deboli-di-Fabio-Indeo-106-ITA.asp 2015-06-26 daily 0.5