L’Uzbekistan cresce al centro della nuova via della seta (di Luigi Iperti)

L’Uzbekistan sta uscendo  dal cono d’ombra in cui  sembrava confinato,  almeno per noi europei.  I suoi programmi di sviluppo portati avanti con determinazione dalla nuova leadership del presidente Shavkat Mirziyayev risvegliano molto interesse anche perché la posizione geografica del Paese al Centro dell’Asia è sempre più strategica a seguito del concretizzarsi dei progetti infrastrutturali della Nuova Via della Seta – One Belt One Road.

La leadership del Presidente si concretizza attraverso una serie di decisioni e fatti che hanno un grande impatto sul futuro del Paese. 

Nel 2017 è stato varato il piano di sviluppo per il quadriennio 2017-2021 e l’anno è stato dedicato al dialogo con il popolo e alla promozione degli interessi delle persone. 

Nello stesso anno sono stati messi in marcia 161 nuovi impianti industriali, l’economia è cresciuta del 5,5% e le esportazioni del 15,4% con un surplus di 854 milioni. 

La moneta locale è ora liberamente convertibile. Attualmente esistono 12 Free Economic Zone e 45 zone industriali. Altre 50 zone industriali verranno aperte nell'immediato futuro. Molta attenzione è dedicata alla scuola ed all'Università. 

È stato creato un Ministero dello sviluppo innovativo.

Il 2018 è stato dichiarato l’anno dell’imprenditorialità, innovazione e tecnologia. Decisioni sono state prese per favorire l’importazione di tecnologie di avanguardia. 

Il governo ha approvato tutta una serie di norme per rimuovere le esistenti barriere agli investimenti o che possano essere di freno all'attività degli imprenditori. Un esempio significativo, del cambio di atteggiamento verso gli imprenditori, è un decreto con cui vien creata una moratoria di 2 anni nelle ispezioni delle attività finanziarie ed economiche al fine di non distrarre gli operatori dai loro impegni.

L’attivismo del Presidente si misura anche attraverso gli incontri bilaterali di alto livello che sono stati, l’anno scorso 21, durante i quali sono stati firmati 700 documenti per un valore di 60 miliardi di dollari, di cui 11 miliardi relativi a scambi commerciali.

Nell’ambito delle relazioni economiche internazionali la strategia del Paese è volta all’espansione e al rafforzamento delle relazioni con alcuni Paesi prioritari tra cui la Cina, la Federazione Russa, il Kazakhstan, la Corea del Sud, il Turkmenistan, la Turchia e la Germania. Nel 2017 gli scambi commerciali sono aumentati del 11,3%, le esportazioni del 15,4% e le importazioni del 7,2%. 

I maggiori incrementi si sono avuti con la Cina 16,8%, la Russia 16,1%, la Corea del Sud 27,1%, la Turchia 31,8% e la Germania 15,9%, ma incrementi importanti hanno riguardato paesi vicini come il Tajikistan e l’Afghanistan con incremento rispettivamente del 51,6% e del 20,2%. Le imposte doganali sono state ridotte ed ora mediamente esse sono dell’ordine del 6,45%.  

Uno dei problemi dell’Uzbekistan è l’alto costo dei trasporti che frena gli scambi commerciali. I progetti infrastrutturali della Nuova Via della seta, promossi dalla Cina, saranno di grandissimo aiuto per migliorare il sistema dei trasporti e rendere più competitivi i prodotti del Paese. Nel frattempo sensibili riduzioni di questi costi sono stati ottenuti, per alcuni prodotti tra cui i fertilizzanti, il cotone, la frutta e verdura ed i metalli non ferrosi per consegne ai Paesi confinanti o prossimi come Russia, Georgia e Iran. 

Nell’ambito dei piani di sviluppo per il periodo 2017-2021 il settore Oil & Gas e quindi le attività di Uzbekneftgaz sono fondamentali. 

Il Presidente ha lamentato che in questo settore non siano stati raggiunti gli obiettivi che erano tati fissati e quindi particolare attenzione verrà posta per raggiungere, nell’anno in corso, la produzione di 63 miliardi di metri cubi di gas e 3 milioni di tonnellate di petrolio e condensato. 

L’Uzbekneftgaz è impegnata nella realizzazione di 25 progetti per cui sono previsti stanziamenti nel 2018 di 2 miliardi e 756 milioni di US$. Essi riguardano tra l’altro la raffineria di Jizzakh, la cui ingegneria basica è stata assegnata recentemente ad una società di ingegneria italiana, il secondo stadio del trattamento gas a Kandym e la produzione di prodotti liquidi da gas in Shurtan gas. 

In questa situazione doverose sono alcune considerazioni sulle prospettive delle relazioni Italia Uzbekistan.
Il mercato uzbeko con i suoi 32 milioni di abitanti e più ancora il mercato potenziale di 200 milioni di consumatori del Centro Asia e della Russia offrono prospettive di sicuro interesse per gli operatori italiani desiderosi di esportare i loro prodotti ma anche ad investire. 

L’Uzbekistan è un Paese politicamente stabile e in costante espansione con un PIL previsto in crescita del 5,5 - 6 % nel 2018. 

Il Governo è fortemente impegnato a realizzare grandi investimenti infrastrutturali nell’industria dell’Oil & Gas, nell’industria mineraria e siderurgica, ma allo stesso tempo promuove la crescita dei piccoli e medi investitori privati allo scopo di creare una struttura industriale diffusa ed in grado di coprire le principali esigenze del Paese nel settore tessile, nell’agroindustria, nella conciatura delle pelli, nella meccanica e nell’industria leggera in generale. Per questi settori guarda con molto interesse all’Italia sia per acquisto di tecnologie e impianti sia per possibili investimenti diretti di nostri imprenditori.

La recente convertibilità della moneta locale ha reso disponibili nuove risorse da destinare ad acquisti all’estero, ma ha anche favorito gli investitori esteri che ora, accanto agli interessanti incentivi previsti in numerose “Free Zone”, hanno la sicura possibilità di esportare i loro utili e importare liberamente i componenti da assemblare localmente. Altri fattori interessanti sono la disponibilità di personale scolarizzato e di manodopera ed energia a basso costo.

Il tema dell’Uzbekistan verrà trattato diffusamente il 16 aprile in un Business Forum presso Assolombarda, Milano.

(Luigi
Iperti, presidente della Camera di Commercio Italia Uzbekistan)

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