La risposta del Kazakhstan agli attentati di Aktobe e Almaty (di Francesco Giommoni)

La morte del Presidente dell’Uzbekistan, Islam Karimov, non ha creato un vuoto solo all’interno del sistema politico del paese e dell’ Asia centrale, ma ha anche indotto il Parlamento e il Governo kazaki a prendere misure e provvedimenti per il futuro del paese. I meriti di Nazarbayev, nonostante le numerose critiche rivoltegli dagli oppositori, sono stati ampiamente riconosciuti e in molti hanno tessuto le lodi del Primo Presidente del Kazakhstan. Ma cosa ne sarà del paese quando Nursultan Nazarbayev morirà o non sarà più in grado di governare? Già Putin, storico alleato del paese centroasiatico, affermò in un’intervista che uno dei più grandi meriti del Presidente è stato quello di far crescere economicamente e politicamente il paese mantenendo una forte coesione tra le diverse etnie ivi presenti.

Tuttavia sembrerebbe che il Kazakhstan abbia altre priorità: quale nome attribuire ad Astana e se è possibile rilasciare le banconote da 100000 tenge con l’immagine del presidente Nazarbayev prima della sua morte. Una cosa è certa: il culto della personalità del Presidente ha raggiunto un livello altissimo ed è destinata ad aumentare sempre di più, come dimostrano l’incremento del nome Nursultan tra i nuovi nati. 

Ad un primo approccio, sembrerebbe che il paese stia vivendo un periodo di grande stabilità politica ed economica, ma uno dei pochi punti sicuri è l’apprezzamento e sostegno al Presidente e al suo partito Nur Otan. Le principali problematiche del paese si possono riscontrare in due punti chiave; la lieve crescita economica, attestata per il 2015 all’1.2% - livello minimo degli ultimi 15 anni, e il terrorismo che sta tornando a minacciare il paese.

Il Kazakhstan è stato vittima, nel giugno e luglio 2016, di due attentati perpetrati da alcuni estremisti islamici che hanno colpito le città di Aktobe e Almaty, la più grande del paese.  
Il 5 giugno 2016 Aktobe è tornata a vivere la paura già vissuta 5 anni prima quando un kamikaze si fece esplodere nella città, allarmando per la prima volta il paese che ancora non aveva subito attentati. Nell’ultimo attacco le modalità sono state ben diverse, in quanto i terroristi hanno prima rapinato un negozio di armi di Aktobe e hanno in seguito attaccato come bersaglio una postazione militare. Gli attentatori sono stati presi in breve tempo anche se non si sono potute evitare vittime, che sono state 19: 13 attentatori, 3 civili e 3 militari della Guardia Nazionale. Secondo le dichiarazioni del ministro dell’Interno, gli attentatori appartenevano a “movimenti religiosi radicali e non tradizionali”. 

Questo attacco è stato visto con sospetto dalle autorità del paese essendo avvenuto durante le numerose proteste dei cittadini contro il governo per la Land reform da poco approvata che prevede un’estensione delle concessioni sugli appezzamenti terrieri agli stranieri fino a 25 anni. Tokhtar Tuleshov, un businessman con idee politiche vicine alla Russia e anti-occidentali, è stato condannato a 21 anni di carcere con l’accusa di aver fomentato queste rivolte con l’obiettivo di rovesciare il governo di Nazarbayev.

Dopo poco più di un mese, il paese ha dovuto affrontare una nuova sfida terroristica: il 18 luglio Almaty si è trovata essere il teatro di un nuovo attentato perpetrato da Ruslan Kulikbayev, un ventiseienne kazako vicino a posizioni salafite. Nel mirino dell’attentatore una caserma di polizia dove sono stati uccisi 4 ufficiali, un ufficiale in pensione, una guardia della caserma e un civile. Altri 3 ufficiali sono morti nei giorni seguenti in ospedale a causa delle gravi ferite riportate.

Entrambi gli attacchi sono subito stati condannati unanimemente dall’intera classe politica kazaka, definendo tali atti come esempi di terrorismo.
Il Kazakhstan, tuttavia, ha sempre svolto un ruolo chiave nell’antiterrorismo collaborando con diversi paesi e istituzioni con l’obiettivo di annientare la minaccia nell’area. Il Kazakhstan si è infatti impegnato a estradare in Cina numerosi presunti terroristi uiguri che avevano trovato rifugio nel paese ex-sovietico. Questo punto è stato infatti ripreso dal summit tra Kazakhstan e Cina tenutosi nel dicembre dell’anno scorso in cui i due paesi hanno ribadito la loro alleanza per la sicurezza dell’Asia centrale.  

E’ tuttavia l’Uzbekistan il paese che incute più timore al Kazakhstan e alle altre repubbliche centroasiatiche. E’ infatti dall’Uzbekistan che sono partiti numerosi foreign fighters arruolatisi nelle file dell’ISIS nella guerra in Siria e Iraq. Nasce qui, alla fine degli anni ’90, il Movimento Islamico per l’Uzbekistan (MIU), attualmente diventato un ramo dell’ISIS e in precedenza alleato dei Talebani in Afghanistan. Nonostante l’Uzbekistan sia un paese laico, il timore di una presenza più forte e aggressiva di un islam estremista è in aumento. Il MIU si pone l’obiettivo infatti di ricreare un Turkestan soggetto alla Shari’a.

Consapevole delle minacce subite nell’ultimo periodo, il Kazakhstan ha risposto agli attacchi e ai gruppi estremisti aumentando i controlli e gli arresti di cittadini appartenenti a movimenti fondamentalisti.
Due sono gli avvenimenti degni di importanza: la condanna di Ruslan Kulikbayev e l’arresto di nove islamisti sostenitori dello Stato Islamico. Il 2 novembre scorso il tribunale di Almaty ha condannato a morte Kulikbayev. In Kazakhstan la pena di morte è stata abolita nel 2007, ma la Costituzione prevede che questa sia applicabile in caso di terrorismo. Il tribunale ha pertanto potuto applicare la condanna massima. 

Il secondo fatto risale a fine novembre: nove islamisti sono stati condannati dai 20 anni all’ergastolo per essere convolti nell’attacco islamista più violento della storia del Kazakhstan, l’attentato di Aktobe. Nella stessa giornata anche due attivisti politici, Maks Bokayev e Talgat Ayanov, sono stati condannati a 5 anni di carcere a seguito delle proteste dove “hanno incitato all’odio sociale e etnico” diffondendo notizie false ai vari raduni e comizi. L’attacco di Aktobe sembrerebbe veramente essere legato a correnti salafite e avere legami con le proteste violente dei cittadini contro la Land Reform, come sostiene fermamente il governo kazako, a differenza delle numerose manifestazioni pacifiche tenutesi nello stesso periodo ad Atyrau. 

Il  Kazakhstan sta fronteggiando in maniera energica le minacce terroristiche sia al suo interno sia attraverso  numerosi accordi di difesa con i paesi limitrofi. Nonostante la gravità di questi attentati il Kazakhstan rimane una nazione stabile sia politicamente sia economicamente, come è stato ribadito tra gli altri dal Primo Ministro d’Israele nel suo incontro con il Presidente Nazarbayev avvenuto il 14 dicembre 2016. 




CONSORZIO IEA utilizza cookies tecnici e di profilazione e consente l'uso di cookies a "terze parti" che permettono di inviarti informazioni inerenti le tue preferenze.
Continuando a navigare accetti l’utilizzo dei cookies, se non desideri riceverli ti invitiamo a non navigare questo sito ulteriormente.

Scopri l'informativa e come negare il consenso. Chiudi
Chiudi
x
Utilizzo dei COOKIES
Nessun dato personale degli utenti viene di proposito acquisito dal sito. Non viene fatto uso di cookies per la trasmissione di informazioni di carattere personale, né sono utilizzati cookies persistenti di alcun tipo, ovvero sistemi per il tracciamento degli utenti. L'uso di cookies di sessione (che non vengono memorizzati in modo persistente sul computer dell'utente e scompaiono, lato client, con la chiusura del browser di navigazione) è strettamente limitato alla trasmissione di identificativi di sessione (costituiti da numeri casuali generati dal server) necessari per consentire l'esplorazione sicura ed efficiente del sito, evitando il ricorso ad altre tecniche informatiche potenzialmente pregiudizievoli per la riservatezza della navigazione degli utenti, e non consente l'acquisizione di dati personali identificativi dell'utente.
L'utilizzo di cookies permanenti è strettamente limitato all'acquisizione di dati statistici relativi all'accesso al sito e/o per mantenere le preferenze dell’utente (lingua, layout, etc.). L'eventuale disabilitazione dei cookies sulla postazione utente non influenza l'interazione con il sito.
Per saperne di più accedi alla pagina dedicata

Individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei cookie.
Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/La-risposta-del-Kazakhstan-agli-attentati-di-Aktobe-e-Almaty-di-Francesco-Giommoni-317-ITA.asp 2016-12-19 daily 0.5