La visita di Tokayev a Pechino rafforza la partnership tra Kazakhstan e Cina (di Fabio Indeo)

La visita ufficiale compiuta dal presidente del Kazakhstan Kassym-Jomart Tokayev in Cina il 12 settembre testimonia la volontà del nuovo presidente kazako di confermare il principale orientamento che connota la politica estera nazionale, ovvero la multivettorialità: infatti, pur essendo membro fondatore dell'Unione Economica Euroasiatica promossa dalla Russia, e pur vantando necessarie e profonde relazioni bilaterali di cooperazione politica ed economica con Mosca, il Kazakhstan ha tradizionalmente intrapreso una politica di apertura per sviluppare la cooperazione con altri importanti attori statuali come la Cina, Unione Europea, Stati Uniti. Nel corso degli ultimi anni però, la partnership con la Cina ha progressivamente assunto un  un ruolo cruciale: uno dei principali risultati che è emerso nel meeting bilaterale concerne la comune intenzione di perfezionare e rafforzare ulteriormente la cooperazione sino-kazaka, impegnandosi in una partnership strategica di lungo termine e ad ampio raggio. 

Al termine del meeting, il presidente Tokayev e il suo omologo cinese Xi Jinping hanno siglato dieci accordi di cooperazione inerenti il settore dell'aviazione, in ambito veterinario, amministrazione doganale e per implementare la connettività nell'ambito della Belt and Road Initiative. 

Gli accordi in questi due ultimi settori rivestono il maggior peso geopolitico: il miglioramento delle procedure di amministrazione doganale sono fondamentali per queste due nazioni che condividono un lungo confine in un area sensibile - soprattutto per la Cina - ovvero la provincia autonoma dello Xinjiang, principale snodo economico ed energetico verso la Cina nell'ambito del progetto della Moderna Via della Seta terrestre. Inoltre, l'appartenenza del Kazakhstan all'Unione Economica Euroasiatica - organizzazione regionale a guida moscovita che si fonda sull'unione doganale tra i propri membri - rende evidentemente necessaria l'adozione di misure ragionate per preservare le intense relazioni commerciali sino-kazake. In termini di export, il Kazakhstan ha confermato la propria intenzione di incrementare le proprie esportazioni di grano verso la Cina (triplicandole) sino a due milioni di tonnellate e di sale sino a 100mila tonnellate all'anno. Il potenziamento del settore agricolo, improntato su miglioramenti qualitativi ed un incremento della produzione da destinare all'esportazione, vennero chiaramente espressi nel documento “Strategia Kazakhstan 2050” elaborato dall'ex presidente Nazarbayev, e vengono ora ripresi in linea di continuità politica da Tokayev, che nel corso del summit ha affermato "l'agricoltura è la nostra principale risorsa": l'obiettivo è quello di procedere attraverso una diversificazione economica che parzialmente riduca la dipendenza dalle esportazioni di idrocarburi e materie prime, risorse che manterranno comunque una certa rilevanza nell'economia nazionale.

Tokayev e Xi hanno inoltre siglato il Memorandum of Understanding per l'implementazione del progetto comune di connettività, ossia sulla convergenza tra il documento di politica economica kazaka "Nurly Zhol" e la "Cintura Economica della Via della Seta" (ovvero la componente dei corridoi terrestri che attraversano l'Asia centrale per poi raggiungere l'Europa all'interno del progetto geo-economico della Belt and Road Initiative). Nel corso del summit, il presidente kazako ha ampiamente sottolineato la necessità di rafforzare il corridoio di trasporto est-ovest all'interno del quale la nazione ricopre e svolge il ruolo strategico di ponte tra Asia ed Europa.

In sostanza, questo accordo conferma l'orientamento di Tokayev di porsi in linea di continuità con Nazarbayev riguardo alla complementarità e l'integrazione tra i due progetti: durante un summit sino-kazako nel dicembre 2015, l'ex presidente evidenziò la complementarità tra il suo progetto di nuova politica economica nazionale e la BRI, in quanto entrambi mirano alla creazione di nuove infrastrutture di trasporto e alla loro integrazione in progetti ferroviari e stradali trans-regionali più ampi, al fine di consolidare il ruolo del Kazakhstan come crocevia, ponte economico e politico tra oriente ed occidente. Il governo kazako ha pianificato di investire 8,4 miliardi di dollari entro il 2020 in progetti di ammodernamento infrastrutturale nell'ambito della “Nurly Zhol”.
Senza ombra di dubbio, attualmente il Kazakhstan costituisce il principale partner della Cina nella realizzazione dei corridoi terrestri nell'ambito della BRI. Infatti questa repubblica centroasiatica è attraversata da due corridoi terrestri che portano le merci cinesi in Europa: l'Eurasian Land Bridge Corridor (che attraversa anche la Russia) ma soprattutto il China-Central Asia-West Asia Corridor, fondato sulla stretta collaborazione tra Nursultan e Pechino e che si dipana dallo strategico porto di terra di Khorgos (principale hub logistico e commerciale nella regione euroasiatica) sul confine sino-kazako sino al porto kazako di Aktau sul Mar Caspio, dal quale le merci vengono imbarcate per raggiungere Baku e poi transitare sino all'Europa grazie al corridoio ferroviario Baku-Tbilisi-Kars.

È interessante osservare che il Kazakhstan è stato il principale beneficiario degli investimenti infrastrutturali cinesi in Asia centrale in ambito BRI: come rilevato dal Central Asia Data-Gathering and Analysis Team, il Kazakhstan ha ottenuto 14,5 miliardi di dollari (sui 23 complessivamente elargiti alle cinque repubbliche) per la costruzione e l'ammodernamento delle reti stradali e ferroviarie.
Dopo alcuni mesi dall'elezione alla più alta carica dello stato, la visita di Tokayev in Cina si configura come una tappa obbligata (analogamente alla visita a Mosca nel meeting bilaterale con il presidente russo Putin, tenutasi ad aprile quando Tokayev aveva la carica presidenziale ad interim, in attesa della legittimazione delle urne) per consolidare la partnership con l'importante alleato regionale. Gli accordi siglati evidenziano come entrambe le nazioni beneficino e traggano vantaggio dalla proficua cooperazione infrastrutturale ed economica, alla quale si aggiunga la dimensione energetica in quanto il Kazakhstan oltre al petrolio sta convogliando verso i mercati cinesi crescenti volumi di gas naturale (5.3 miliardi di metri cubi nel 2018) attraverso il gasdotto Cina-Asia centrale.




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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