L’accordo del “Dostluk” e le ambizioni energetiche turche in Asia centrale (di Giannicola Saldutti)

La proiezione geopolitica della Turchia dell’ultimo decennio non lascia più trasparire alcun dubbio: Erdogan, sulla scia di un neo-ottomanesimo, è deciso a ricoprire un ruolo decisivo nelle dinamiche globali, nonché a ricomporre uno “spazio turco” che si estenda anche oltre l’area mediterranea. L’Eurasia, come notato recentemente da numerosi analisti, non è esclusa: l’influenza culturale esercitata da Ankara grazie alla leva religiosa sta già dando i suoi primi frutti in diverse aree dei Balcani e dell’ex-Urss. Nonostante il volume di scambi commerciali tra la Turchia ed i Paesi centroasiatici sia ancora minimo in confronto a quello operato con Cina e Russia, da un punto di vista di soft power Ankara sembra aver seminato discretamente: non solo il Consiglio di Cooperazione dei Paesi turcofoni fondato nel 2009, ma soprattutto il “Qurultai”, ossia l’Assemblea mondiale dei popoli turchi (rifattasi nominalmente ai tempi di Gengis Khan), sono istituzioni che stanno contribuendo vistosamente all’espansionismo culturale turco nell’area. Centri di ricerca, istituti, associazioni universitarie, finanziamenti di borse di studio, organi di stampa: la longa manus di Ankara si sta allungando sempre più verso l’Asia centrale. Da un punto di vista economico, però, è il settore energetico a ravvivare le intenzioni di Erdogan nella regione. La quinta colonna azera, anche in questo caso, funge da “grimaldello” così come nel Caucaso. Le azioni militari in Nagorno-Karabakh dello scorso autunno, sostenute attivamente dalla Turchia e che hanno modificato radicalmente l'equilibrio delle forze nella regione, sono coincise approssimativamente con il completamento della costruzione del “Corridoio meridionale del gas” (SGC) dalla costa occidentale del Caspio verso il continente europeo. In caso di risoluzione definitiva delle controversie tra Azerbaigian e Turkmenistan, a cui la Turchia è molto interessata, il mercato energetico eurasiatico potrebbe sostanzialmente subire un “reset” dalla portata davvero significativa.

Si è parlato molto delle brillanti prospettive del progetto SGC, che collegherebbe il giacimento di gas di Shah Deniz con i paesi dell'Europa meridionale, durante il settimo incontro (svoltosi di recente) dei responsabili dei dipartimenti energetici dei Paesi partecipanti al progetto, svoltosi in formato di videoconferenza. L'Azerbaigian ed i suoi partner stanno sostanzialmente “formattando” la mappa dell'Eurasia, incoraggiando lo sviluppo sostenibile e la cooperazione globale, così come affermato dal ministro dell'Energia azero, Parviz Shakhbazov. Nel 2021 "si prevede di esportare circa un miliardo di metri cubi dall'Azerbaigian in Georgia, in Turchia - otto miliardi, e in Europa - più di cinque miliardi". L'anno prossimo, attraverso l’SGC, il 13% del gas naturale da loro consumato sarà fornito all'Italia, alla Grecia il 20% e alla Bulgaria il 33%.

Proprio il 31 dicembre il primo flusso di gas caspico proveniente da Shah Deniz è giunto in Grecia e Bulgaria. Come è noto, il Corridoio meridionale è costituito da due progetti di gasdotti: TANAP (Trans-Anatolian) e TAP (Trans-Adriatic), che fino al 2023 dovrebbero essere utilizzati a piena capacità. Sempre secondo Shakhbazov, la messa in servizio del TAP non è affatto il completamento del progetto SGC, anzi, è l'inizio di nuove opportunità di investimento. "Noi ed i nostri partner stiamo creando una nuova mappa dell'Eurasia che incoraggia l'ambiente geoeconomico e lo sviluppo sostenibile, la cooperazione globale", ha affermato il Ministro “dopo aver completato la prima fase dell'SGC, stiamo pensando alla fase successiva dove sarà assicurata la produzione di gas azero da giacimenti non sviluppati, il che creerà nuove opportunità di transito per nuovi fornitori". Parlando durante l'evento online, il Presidente Ilham Aliyev ha ammesso che al momento il giacimento di Shah Deniz è l'unica fonte di risorse per il progetto SGC. Allo stesso tempo, sono in fase di sviluppo una serie di altri giacimenti, come Babek (riserve di gas stimate in 400 miliardi di metri cubi), Absheron (350 miliardi), Umid (almeno 200 miliardi). In totale, secondo Baku, l'Azerbaigian possiede più di 2,6 trilioni di metri cubi di giacimenti di gas accertati. 

A sua volta, il ministro turco dell'energia e delle risorse naturali Fatih Dönmez ha richiamato l'attenzione sul recente accordo tra Baku e Ashgabat sullo sviluppo congiunto del giacimento caspico, ora noto come Dostluk, ossia “amicizia” in lingua turca. Stiamo parlando di una struttura offshore di condensati di petrolio e gas scoperta in epoca sovietica (conosciuta come Kapaz nella versione azera e Serdar nella versione turkmena). Per quasi 30 anni, praticamente dall'indipendenza delle ex repubbliche sovietiche, la struttura è oggetto di contesa tra i vicini del Caspio che ne hanno a più riprese contestato l'appartenenza territoriale.

Nel 1997, Baku firmò un accordo sullo sviluppo di Kapaz con Lukoil e Rosneft, ma dopo le proteste di Ashgabat, l'accordo fallì. Già nel 1998 il Turkmenistan aveva tentato di stipulare un contratto simile con la società americana Mobil, anch'essa costretta a ritirarsi a causa delle pretese di Baku. Nella primavera del 2001, il Turkmenistan ha tentato senza successo di raggiungere un accordo con l'Azerbaigian, che si è concluso con l'accusa di Baku di annessione di parte del territorio di un Paese sovrano e la minaccia di coinvolgere le strutture internazionali nel procedimento. Successivamente sono avvenuti incidenti con il coinvolgimento di navi da guerra associate ad un tentativo da parte di una delle parti di condurre lavori di esplorazione nel territorio conteso. La crisi diplomatica ha persino portato alla chiusura temporanea dell'ambasciata turkmena presso Baku.

Dei veri e propri negoziati sono stati ripresi solo nel 2018 parallelamente all'elaborazione e alla firma della Convenzione sullo status giuridico del Mar Caspio, che riflette la tendenza generale all'intensificazione della cooperazione bilaterale nella regione. A dicembre 2020 la società azera SOCAR Trading (controllata dalla società statale SOCAR) si è aggiudicata una gara per l'acquisto mensile di 30-40mila tonnellate di petrolio prodotto da Eni Turkmenistan nel giacimento di Okarem. Questi volumi di petrolio turkmeno saranno inviati attraverso l'oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan, e non in transito attraverso i porti russi di Makhachkala e Novorossijsk, come nelle intenzioni della compagnia svizzera Vitol.

Proprio il 21 gennaio di quest'anno, con grande clamore, alla presenza dei Presidenti di Turkmenistan ed Azerbaigian, è stato firmato un Memorandum d'intesa sul campo Kapaz/Serdar, che ha ricevuto un nuovo nome simbolico Dostluk (la lingua turca è una scelta non casuale). I dettagli della transazione proposta, compresa la distribuzione degli utili e la logistica, non sono ancora stati resi noti; ci sono ipotesi sulla presa in considerazione dei desideri del Turkmenistan, che, come è noto, sta attraversando tempi difficili a livello economico. Questa dichiarazione di intenti sarà presto sostenuta da un accordo finale, che "avrà efficacia per la cooperazione energetica nel Mar Caspio ed oltre", ne è sicuro il leader azero. "La Turchia, a sua volta, è pronta a fornire tutto il supporto politico, tecnico ed economico possibile ad entrambi i Paesi", ha assicurato F. Dönmez, esprimendo la speranza che lo sviluppo di Dostluk aprirà la strada per il gas turkmeno ai mercati della Turchia e dell'Europa.

Gli organi di stampa di Ankara giustificano l’accordo su Dostluk con le impellenti necessità del Turkmenistan e ai problemi socio-politici in Russia, seguiti da vicino da Ankara. "Mentre la realizzazione di un gasdotto dovrebbe essere un obiettivo a lungo termine, per quanto concerne il breve termine, Azerbaigian e Turkmenistan dovrebbero costruire un interconnettore tra due giacimenti di gas esistenti nel Caspio", secondo l’analista Luke Coffey, poiché questa mossa "ridurrà le obiezioni della Russia". "Firmando un accordo per l'esplorazione e lo sviluppo congiunto del giacimento di Dostluk, il Turkmenistan si è effettivamente unito alla rotta occidentale per l'esportazione di idrocarburi del Caspio, il che aumenta notevolmente il suo ruolo per il continente europeo", riferisce l'agenzia azera Trend.

Allo stesso tempo, le posizioni del monopolio russo del gas sul mercato europeo e turco potrebbero diventare meno forti, soprattutto se si tiene conto della progressiva discordia tra Mosca e Bruxelles, che sembra essere molto vicina ad un "punto di non ritorno". 




CONSORZIO IEA utilizza cookies tecnici e di profilazione e consente l'uso di cookies a "terze parti" che permettono di inviarti informazioni inerenti le tue preferenze.
Continuando a navigare accetti l’utilizzo dei cookies, se non desideri riceverli ti invitiamo a non navigare questo sito ulteriormente.

Scopri l'informativa e come negare il consenso. Chiudi
Chiudi
x
Utilizzo dei COOKIES
Nessun dato personale degli utenti viene di proposito acquisito dal sito. Non viene fatto uso di cookies per la trasmissione di informazioni di carattere personale, né sono utilizzati cookies persistenti di alcun tipo, ovvero sistemi per il tracciamento degli utenti. L'uso di cookies di sessione (che non vengono memorizzati in modo persistente sul computer dell'utente e scompaiono, lato client, con la chiusura del browser di navigazione) è strettamente limitato alla trasmissione di identificativi di sessione (costituiti da numeri casuali generati dal server) necessari per consentire l'esplorazione sicura ed efficiente del sito, evitando il ricorso ad altre tecniche informatiche potenzialmente pregiudizievoli per la riservatezza della navigazione degli utenti, e non consente l'acquisizione di dati personali identificativi dell'utente.
L'utilizzo di cookies permanenti è strettamente limitato all'acquisizione di dati statistici relativi all'accesso al sito e/o per mantenere le preferenze dell’utente (lingua, layout, etc.). L'eventuale disabilitazione dei cookies sulla postazione utente non influenza l'interazione con il sito.
Per saperne di più accedi alla pagina dedicata

Individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei cookie.
Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/Laccordo-del-Dostluk-e-le-ambizioni-energetiche-turche-in-Asia-centrale---di-Giannicola-Saldutti-917-ITA.asp 2021-03-03 daily 0.5