Le conseguenze della partecipazione del Kyrgyzstan all'Unione Doganale (di Begimai Sataeva)

Il  1 °  gennaio  2015,  il  Kyrgyzstan  entrerà nell'Unione doganale. Il nome ufficiale è Unione Doganale all'interno della Comunità Economica Eurasiatica. Oggi comprende tre paesi: Russia, Bielorussia e Kazakhstan. Il trattato istitutivo prevede una forma di integrazione commerciale ed economica dei paesi aderenti, con la conseguenza di un unico territorio doganale. All'interno di questo territorio, tra i Paesi facenti parte dell'Unione non si applicano dazi doganali.
Negli ultimi 5 anni, il Kyrgyzstan ufficialmente ha più volte dichiarato la propria intenzione di aderire all'Unione. Il Presidente, ed i governi, sia l'attuale che il precedente, sono stati unanimi per quanto riguarda l'Unione Doganale. Tutti loro hanno sempre affermato che è importante per il Kyrgyzstan entrare nell'Unione.
Mirsuljan Namazaaly, Co-fondatore e amministratore delegato del Central Asian Free Market Institute afferma che il Kyrgyzstan con l'entrata nell'Unione Doganale non solo non migliorerà la sua situazione economica, ma la peggiorerà significativamente.
"Noi siamo un paese import-oriented. Sopravviviamo proprio grazie alle basse tariffe doganali e alle procedure semplici. L'Unione Doganale è un'associazione protezionistica con alti tassi di importazione. La tariffa media doganale dell'Unione è 10,6%, mentre in Kyrgyzstan è 5,1%. Siamo un paese senza petrolio e gas. Abbiamo una struttura completamente diversa dei redditi. Il nostro interscambio commerciale con la Cina è più alto che con tutti i paesi dell'Unione Doganale. In Kazakhstan, Russia e Bielorussia vi sono molti prodotti decisamente più costosi che da noi".
Secondo le statistiche ufficiali, il fatturato del commercio del Kyrgyzstan con i paesi dell'Unione Doganale (principalmente Kazakhstan e Russia) è del 47% relativamente alle importazioni e il 31% relativamente all'export. Se poi prendiamo in considerazione l'economia sommersa, queste cifre sono molto più basse.
Secondo le statistiche della Repubblica popolare cinese, le esportazioni cinesi verso il Kyrgyzstan ammontano a 9,2 miliardi dollari. Negli ultimi 10 anni, l'utilizzo di prodotti russi e kazaki è grandemente diminuito.
Askar Beshimov, direttore della Fondazione per la Ricerca Economica "Progetto futuro", afferma: "A causa delle limitazioni delle importazioni straniere provenienti da paesi non membri dell'Unione Doganale, la popolazione sarà costretta a utilizzare prodotti russi di qualità inferiore, ad alta intensità energetica e sostanzialmente meno convenienti rispetto ai prodotti cinesi. Attualmente è già in vigore una zona di libero scambio tra Kyrgyzstan e paesi dell'Unione Doganale, che prevede il mutuo dazio zero sull'import. Pertanto, il trattato non conseguenzierà cambiamenti radicali se non una maggior penetrazione dei prodotti russi nel nostro mercato. Lo studio "Effetti dell'ingresso del Kyrgyzstan nell'Unione Doganale", condotto da esperti della nostra fondazione, con il supporto di USAID e il Fondo "Eurasia Central Asia", ha previsto che i prezzi dei farmaci importati aumenteranno del 10 %, della pelletteria del 20%, degli alimenti di circa il 15%, e così via. I kyrgyzi non smetteranno di comprare merce cinese, turca e europea, ma il numero di consumatori sarà fortemente limitato. L'aumento dei prezzi interesserà anche i veicoli nuovi e usati.
Il prezzo delle merci russe non diminuirà, pertanto, le variazioni delle tariffe doganali porteranno ad un aumento dell'inflazione. A questo seguirà l'aumento del prezzo dell'energia elettrica, della benzina, dei trasporti e del riscaldamento, ciò che sta accadendo ora. Tutto questo porta ad una diminuzione del livello di vita della popolazione, ovvero ad un aumento della povertà.
Mirsuljan Namazaaly ci ha dichiarato: "Tutti sono preoccupati per l'aumento dei prezzi per le automobili. Il governo ha ora deciso di avviare aumento delle tariffe doganali graduali. Dopo l'adesione all'Unione doganale, l'imposta sulle automobili importate potrebbe crescere di 20 volte.
Quasi ogni giorno si sente per le strade: 
"E' necessario avere il tempo di farlo. . . E' necessario comprare urgentemente un'automobile!"
Come riportato di recente in un sondaggio condotto dalla Banca di Sviluppo Eurasiatica, il livello di sostegno pubblico per l'adesione al trattato, pur se notevolmente diminuito, trova il favore della maggioranza della popolazione, infatti la percentuale delle persone favorevoli al Trattato passa dal 67% al 51%, i contrari raggiungono il 29%. All'inizio di quest'anno, un sondaggio effettuato da Baltic Survey Ltd / The Gallup Organization sembra confermare l'inversione di tendenza e i dati sopra riportati.
Sapar Isakov, vice capo dell'amministrazione presidenziale, in un'intervista all'agenzia russa "Foreign Policy (Внешняя Политика)" ha dichiarato: "il Trattato di adesione all'Unione Doganale del Kyrgyzstan sarà firmato il prossimo 23 dicembre 2014. In questo momento è il nostro orizzonte principale e abbiamo intenzione di completare tutte le procedure necessarie per la ratifica del Trattato di adesione."
Un influente deputato del Parlamento Kyrgyzo, Dastanbek Djumabekov, ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: "la gente si interroga su come sarà il budget statale dopo l'adesione all'Unione Doganale e se la stessa avrà effetti positivi per il PIL. Molti affermano che per i primi 3-5 anni per noi sarà veramente dura. Purtroppo non ho alcuna informazione ufficiale né dal Ministro dell'Economia né dell'Ufficio del Primo Ministro. Sarà basilare comprendere come tutto questo influenzerà il livello salariale."




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/Le-conseguenze-della-partecipazione-del-Kyrgyzstan-all-Unione-Doganale-di-Begimai-Sataeva-34-ITA.asp 2014-12-19 daily 0.5