Le nuove misure di lockdown in Azerbaijan e Kazakhstan (di Alice Libralesso e Chiara Carrer)

L'Organizzazione Mondiale della Sanità l'11 marzo 2020 ha annunciato lo scoppio di una nuova infezione da coronavirus COVID-19. Secondo gli ultimi dati dell'OMS , nel mondo sono stati identificati oltre 11 milioni di casi di infezione e oltre 528 mila persone sono morte. Anche per quanto riguarda gli effetti economici della pandemia dovuta al Coronavirus, l’Asia Centrale non fa eccezione.
Il numero totale di casi registrati di coronavirus in Azerbaigian, secondo i dati del quartier generale di lunedì 6 luglio 2020, è stato di 20.837 infetti, con un totale di 258 vittime nella stessa giornata.
Il Presidente dell'Azerbaigian Ilham Aliyev ha dichiarato che insieme alle città di Baku, Sumgait, Ganja, Lankaran, Yevlakh, Masalli, Jalilabad e Absheron, dove dal 21 giugno sono in vigore restrizioni più severe, altre otto grandi città e regioni della repubblica si aggiungono alla lista delle città con limitazioni più rigide a causa della veloce crescita delle persone infette.
Le restrizioni imposte prevedono che, durante il periodo di quarantena, la popolazione possa lasciare la propria abitazione solo sulla base di permessi speciali ottenuti tramite SMS, solo una volta al giorno per massimo due ore. Agli abitanti è stato permesso di uscire di casa nei tre casi seguenti: per ottenere assistenza medica; comprare cibo, medicine, andare in banca o posta; seppellire un parente stretto.
La portavoce del Ministero degli esteri azero Leyla Abdullayeva ha dichiarato che entro il periodo di quarantena saranno vietate le attività nei centri commerciali e nei negozi; le strutture di ristorazione potranno lavorare solo attraverso la vendita di cibo d’asporto, mentre le attività svolte dai saloni di bellezza, dai parrucchieri e dai musei saranno sospese. La metropolitana di Baku rimarrà chiusa e il trasporto pubblico non funzionerà durante il fine settimana. Il servizio di taxi continuerà a funzionare, ma a condizione che non vengano trasportati più di due passeggeri contemporaneamente e con l’apposizione di una lastra in plexiglas tra il sedile del conducente e quello del passeggero. Inoltre la Abdullayeva ha sottolineato che, alle persone di età superiore ai 65 anni, viene consigliato di restare a casa. Secondo il Codice dei reati amministrativi, la pena per i trasgressori di tali imposizioni sarà compresa tra 50 e 200 manat (circa € 25-100). Per di più, la portavoce ha aggiunto che fino al 1 agosto proseguiranno le pratiche per il ritorno in patria dei cittadini azeri ancora bloccati all’estero.
L’8 luglio 2020, in conformità con l'ordine del Presidente dell'Azerbaigian Ilham Aliyev, un gruppo di specialisti in malattie infettive, rianimatori e pneumologi turchi e russi è arrivato in Azerbaigian. I membri del Consiglio scientifico del COVID-19 del Ministero della Salute della Repubblica della Turchia, nonché i medici altamente qualificati provenienti dalla Russia e dalla Turchia, visiteranno gli ospedali maggiormente colpiti e collaboreranno con gli specialisti locali nel campo del trattamento e della prevenzione del COVID-19.
Il Kazakhstan è stato il primo paese della CSI a tornare alle restrizioni antivirali. La necessità di introdurre nuove misure restrittive a causa del Covid-19 è dovuta al forte aumento di casi nel paese.
Le nuove restrizioni sono iniziate alle 00.00 del 5 luglio e dureranno 14 giorni, ma potrebbero essere prorogate o rafforzate a seconda della situazione epidemiologica. La situazione in Kazakhstan non è delle migliori, tanto che il 29 giugno il presidente Kasym-Zhomart Tokayev ha dichiarato che dalla revoca delle restrizioni dell’11 maggio di quest’anno il numero di casi di infezione è aumentato di ben sette volte.
A partire dal 2 luglio sono stati confermati 42.574 casi di infezione, di cui 13.845 guariti. Il numero di nuove infezioni al giorno riportati il 2 luglio era di 1509.
Tra le misure restrittive imposte rientrano: sospensione dei servizi di autobus per i passeggeri tra le regioni, divieto di eventi e manifestazioni pubbliche, lo spostamento per strada in più di tre persone. Lo sport può essere praticato solo individualmente e all’aria aperta; altre attività come i saloni di bellezza, parrucchieri, palestre, piscine, centri fitness, spiagge e siti religiosi sono nuovamente vietati.
Queste misure restrittive sono necessarie al contenimento della diffusione dell’infezione da coronavirus. Infatti, il fine settimana è chiamato la “stagione morta” in quando i trasporti pubblici sono bloccati e la circolazione con mezzi personali è concessa a giorni alterni a seconda del numero pari o dispari della targa del veicolo.
È opportuno ricordare che le autorità kazake sono state le prime dello spazio post-sovietico ad introdurre uno stato d’emergenza il 16 marzo, in base al quale le misure di quarantena sono state forzate gradualmente. Inizialmente lo stato di quarantena fu imposto solo a Nur-Sultan e ad Almaty, sospendendo il lavoro delle imprese nel settore dei servizi e delle istituzioni statali. Ma dal 16 maggio il regime ha iniziato ad attenuarsi gradualmente, lo stato di emergenza è stato di conseguenza annullato e la regolamentazione della quarantena è stata affidata alle singole regioni.
Secondo il Ministero dell'Economia Nazionale, i settori chiave - energia, industria petrolifera e del gas, metallurgia, ingegneria, comunicazioni – nel periodo dei primi 5 mesi 2020 mostrano una crescita uguale rispetto allo stesso periodo del 2019. La recessione si osserva solo nel settore dei trasporti, nonché nei settori dei servizi e del commercio. Nel frattempo, secondo il Ministero della Protezione Sociale del Kazakistan, circa 4 milioni di persone, metà della popolazione lavorativa, hanno fatto richiesta di contributi statali.