Le nuove tecnologie digitali e le prossime elezioni in Kyrgyzstan (di Andrey Knyazev)

Le elezioni presidenziali del 2017 sono un evento storico per il Kyrgyzstan: per la prima volta il potere passerà da un Presidente eletto ad un altro Presidente eletto con il voto del popolo. Dal momento dell’acquisizione dell’indipendenza in Kyrgyzstan nessun Presidente eletto ha lasciato il suo posto al termine del mandato. Il primo Presidente Askar Akaev fu deposto dalla carica nel mese di marzo del 2005, ed il Presidente successivo Kurmanbek Bakiev fuggì dal paese in seguito alla rivoluzione nel mese di aprile del 2010. Roza Otunbayeva, che assunse la leadership del Kyrgyzstan dopo il cambio di potere nel 2010, non era stata eletta con il voto del popolo. Prima delle elezioni del 2011, nelle quali Almazbek Atambaev fu eletto Presidente, Roza Otunbayeva agiva da capo di Stato nel periodo di transizione.
Per il momento, la data precisa delle elezioni presidenziali non è ancora stata definita, ma sappiamo che il plebiscito dovrebbe essere tenuto il prossimo anno con l’uso di innovazioni tecnologiche.
Secondo il decreto del Presidente del Kyrgyzstan Almazbek Atambaev le elezioni presidenziali kyrgyze sono indette per il 19 novembre 2017. Tuttavia, in seguito ai discorsi dei politici dell’opposizione la data potrebbe essere anticipata al 15 ottobre dello stesso anno. La causa di ciò risiede nel fatto che il 1 dicembre 2017 scade il mandato del Presidente Atambaev e se le elezioni si tenessero il 19 novembre potrebbe succedere che il leader attuale rivesta la carica per più di un mese oltre il suo mandato in seguito al conteggio finale dei voti o nel caso di ballottaggio.
In sostanza per ora non ci sono i presupposti per il ballottaggio, e nella storia del Kyrgyzstan non esistono precedenti simili. Tuttavia, per rispettare tutte le formalità il parlamento della Repubblica ha messo in discussione gli emendamenti al progetto di legge, secondo cui le elezioni possono essere anticipate ad una data più vicina – il 15 ottobre. Attualmente gli emendamenti vengono discussi nei relativi comitati del parlamento.
Nonostante la corsa alle presidenziali non sia ancora ufficialmente cominciata, si sono già delineate le figure dei leader delle future elezioni.
Di recente il partito principale, ovvero il partito del Presidente – Il Partito Socialdemocratico – ha nominato il suo candidato, che sarà l’attuale Primo Ministro della Repubblica Sooronbay Jeenbekov.
Jeenbekov è arrivato in politica nel 1996 in qualità di deputato dell'Assemblea dei rappresentanti del parlamento kirghiso Jogorku Kenesh. Successivamente ha coperto varie cariche nel governo e nell'apparato del Presidente del Kyrgyzstan.
Il secondo -ma non meno autorevole- candidato è Omurbek Babanov, l’ex Primo Ministro del Kyrgyzstan. L’uomo d’affari, attualmente deputato del parlamento, secondo i dati dei media è una delle persone più ricche della Repubblica.
Il terzo candidato tra quelli in testa alla corsa alle presidenziali è Temir Sariev. Dal 2000 è deputato dell'Assemblea legislativa del parlamento kirghiso Jogorku Kenesh della seconda convocazione, deputato di Jogorku Kenesh della terza convocazione. Ex Primo Ministro del Kyrgyzstan.
Per quanto riguarda le innovazioni tecnologiche nelle elezioni, le stesse sono state collaudate nel 2015 durante le elezioni parlamentari. Si tratta del sistema di urne elettorali elettroniche che registrano automaticamente l’informazione e conteggiano i voti. È impossibile introdurre più di una scheda elettorale alla volta. Inoltre, solo i cittadini in possesso dei passaporti biometrici possono votare. In aggiunta, è in uso una tecnologia mobile speciale, grazie alla quale i dati provenienti dai seggi elettorali vengono istantaneamente trasferiti a speciali server dove vengono elaborati e conservati.
Per escludere errori del sistema elettronico anche il Comitato elettorale centrale del Kyrgyzstan effettua il conteggio a mano dei voti alla fine delle elezioni.
La registrazione ufficiale dei candidati per le elezioni presidenziale del Kyrgyzstan si terrà a metà giugno e da quel momento si potrà dire che inizierà la corsa alle presidenziali, e alcuni giorni dopo si potranno vedere i programmi economici e politici dei candidati.