Le priorità di sviluppo del Kyrgyzstan (di Giorgio Fiacconi - Times of Central Asia)

Non possiamo sapere se il 2016 sarà un buon anno per l'Asia Centrale così come per il Kyrgyzstan.
Purtroppo non vi è carenza nel mondo né di guerra né di conflitti politici e il piccolo Kyrgyzstan ha diversi acuti problemi da risolvere.

Il Governo e le istituzioni politiche, partner esteri e associazioni industriali hanno promesso molto ma le migliori intenzioni devono essere seguite da azioni adeguate per avere risultati efficienti.

Il Kyrgyzstan, come molti altri paesi, necessita di focalizzarsi sulle proprie priorità.
Nella Repubblica del Kyrgyzstan vi è una forte domanda di nuove case, nuovo lavoro, implementazione dell'agricoltura e del turismo, degli investimenti esteri, di una riforma del sistema giudiziario, tutti punti che hanno occupato la vita politica già da diversi anni, ma che non sono mai stati risolti per una mancanza di coesione tra i vari partiti e perché ciò probabilmente andava in contrasto con gli interessi personali della nomenclatura.
Sa un punto di vista economico il primo problema che il Governo dovrà affrontare nel 2016 è quello relativo alla miniera d'oro di Kumtor; tale crisi diminuisce la credibilità interna del Kyrgyzstan e causa gravi danni all'occupazione e al PIL del Paese.
Non c'è alcun dubbio che Kumtor sia importante per il Kyrgyzstan, sia ai fini interni che per l'immagine complessiva del Paese agli occhi degli investitori esteri.

Infatti un Paese non può firmare e poi revocare accordi internazionali spinti solo da un'onda populista o perché questo o quel politico chiede la nazionalizzazione di un bene così importante per l'economica nazionale né tali decisioni possono essere determinate da scontri di piazza orchestrati da alcune parti politiche che bloccano le strade e chiedono a gran voce irrealistiche richieste.
La cosiddetta "rule of law" e il rispetto degli accordi e dei contratti dovrebbero essere l'unico metodo applicabile per regolare qualsivoglia conflitto con investitori sia locali che esteri.
Il Kyrgyzstan è un Paese non molto esteso ma l'urbanizzazione nelle due maggiori città di Bishkek e Osh ha creato seri problemi a causa delle migliaia di persone che vivono in inadeguate periferie prive spesso dei primari servizi di fornitura di energia elettrica e acqua potabile.

Tali periferie non possono che diventare il centro della protesta, del crimine potenziale e sono una bomba a tempo che può essere manipolata da soggetti senza scrupoli.
Il problema della casa può essere risolto tramite il classico schema della social housing a patto che il Governo voglia implementare una partnership pubblico-privata e contribuirvi conferendo ad essa i terreni e le infrastrutture di base.
Con centinaia di migliaia di migranti la disoccupazione in Kyrgyzstan è un grave ed endemico problema che non può essere risolto in una notte.

La soluzione al cosiddetto incubo dell'impiego richiede una politica economica che possa e voglia sviluppare la creazione di piccole e medie industrie cercando contemporaneamente di attrarre gli investimenti esteri offrendo loro significativi incentivi che possano favorire un afflusso di capitali e di know-how.
Il Paese dovrà facilitare qualsiasi tipo di produzione industriale sia per favorire l'export sia per  diminuire i prodotti importati.
Il Kyrgyzstan non è un ricco paese e finanziamenti illimitati statali per le star up non sono oggettivamente possibili ma si può utilizzare la leva fiscale che può essere modulata sul numero di nuovi occupati e sul tipo di prodotto e sulla localizzazione della nuova impresa.
Il Governo dovrebbe promuovere un gosplan del paese passando da un'economia "commerciale" ad una industriale e di servizi.

Il ceto politico in Kyrgyzstan ha sin qui cercato di ottenere il consenso elettorale utilizzando un approccio populista promettendo l'impossibile, stringendo mani ed alimentando non sempre realizzabili aspettative invece di concentrarsi sulle priorità del risanamento economico.

In Kyrgyzstan, così come in molti altri paesi, tali priorità necessitano di uno sforzo comune dei differenti partiti politici ed il Governo deve identificare quali siano le proprie priorità.
Lo sviluppo del Paese e il miglioramento delle condizioni della sua popolazione devono essere considerati il primo obiettivo, ma tale risultato può essere compiuto solo attraverso una pianificazione a medio termine per i vari settori economici e con un appropriato sistema di monitoraggio.

Il 2016 potrebbe essere l'anno in cui la pianificazione economica sia finalmente istituita.
Due settori necessitano di particolari attenzioni per il loro grande impatto sull'economia e sull'occupazione: agricoltura e turismo.
L'implementazione dell'industria agroindustriale potrebbe comportare un significativo valore aggiunto nel settore ortofrutticolo e dell'allevamento ma tale risultato potrà essere raggiunto con il trasferimento del necessario know-how da parte di società straniere.
Dopo aver soddisfatto i consumi interni, Russia e Kazakhstan potrebbero essere i primi obiettivi di tale rivoluzione agroindustriale, con una politica agricola export oriented che potrà essere supportata mediante incentivi e finanziamenti a quelle imprese che si impegnano a modernizzare la loro attività e ad istituire dei controlli qualità.
Per quanto attiene al turismo che si concentra nell'area di Issyk-Kul la stagione è molto corta cosicché con un'implementazione delle strutture turistiche non sarà difficile attrarre turismo straniero dalla Russia e dal Kazakhstan nonché dalla Cina che è un mercato di grandissima potenzialità sino ad ora poco sfruttato.

La repubblica cinese non deve essere usata solo come una sorta di finanziatore per le infrastrutture ma anche un turist partner per sviluppare questo importante settore economico.
Issyk-Kul, ma tutto il Paese possono attrarre migliaia di turisti grazie ai prezzi competitivi ed alla tradizione che in questo campo il Paese ha fin dall'Unione Sovietica.

Debellare la corruzione, la riforma del sistema economico e giudiziario devono anch'esse essere considerate delle priorità cercando di fare ogni sforzo per ridurre tutta la burocrazia in capo alle molteplici agenzia governative.
Tali agenzie con le loro obsolete procedure rappresentano spesso una duplicazione del sistema amministrativo e sono loro stesse una barriera ed un centro di oscuri interessi e poteri che bloccano l'intero processo di sviluppo economico.

(di Giorgio Fiacconi - Tratto da http://www.timesca.com/)




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Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/Le-priorita-di-sviluppo-del-Kyrgyzstan-di-Giorgio-Fiacconi-Times-of-Central-Asia-192-ITA.asp 2016-01-29 daily 0.5