Le prospettive per l'export in Azerbaijan per le aziende del centro sud (di Domenico Letizia e Fabrizio Colamonici)

Nella mattinata del  17 novembre come "Associazione Amici dell'Azerbaigian Centro Sud Italia" (con noi vi era anche il segretario Giuseppe Maria Ferraro) abbiamo avuto un incontro presso l'Ambasciata della Repubblica di Azerbaigian in Italia per discutere delle possibilità di investimento e di crescita per gli imprenditori e le imprese meridionali in Azerbaigian, a Baku e per la valorizzazione dei nostri prodotti all'interno del circuito commerciale del Caucaso. La storia e lo sviluppo economico dell’Azerbaigian sono strettamente legati alla storia del Caucaso, una terra che è sempre stata centrale nei rapporti e nelle traiettorie umane fra Asia ed Europa. Una centralità rimasta intatta nel tempo, a tal punto che oggi il Paese - alle prese, come tutti i produttori di petrolio, con i prezzi del greggio - sta puntando sulla propria posizione geografica. Il futuro dell'Azerbaigian è quello di sviluppare quegli ambiti che possono rendere la centralità geografica anche una centralità infrastrutturale, rileggendo in chiave moderna la Via della seta che da qui passava.  Puntare sulla logistica, significa anche puntare a sviluppare il manifatturiero, i servizi, l’agroindustria e quei comparti che dalla logistica possono trovare spunti importanti di sviluppo. 

Diversificare: questa la parola chiave che guida e guiderà sempre di più le scelte politiche ed economiche dell’Azerbaigian e in tale fenomeno sociale ed economico le imprese meridionali italiane possono distinguersi e far la differenza puntando ad innovazione, promozione e soprattutto qualità. Chiunque passi qualche giorno di viaggio o di lavoro nella terra del fuoco e chiacchieri per le vie del centro di Baku può rendersi conto dell'immenso fascino che gli azerbaigiani provano nei confronti della storia, della cultura e della società italiana e in particolare l'amore per il Meridione italiano e per Napoli (ricordiamo che la città di Baku e la città di Napoli sono gemellate dal 1972). Attualmente il Paese attraversa una delicata congiuntura economica, a causa del basso corso dei prezzi del petrolio, da cui Baku è fortemente dipendente per le sue esportazioni, e della svalutazione della valuta nazionale, il manat, che nel 2015 ha perso quasi la metà del suo valore in confronto al dollaro.  Tuttavia, secondo autorevoli organizzazioni e agenzie, la domanda interna, sia i consumi privati quanto gli investimenti, saranno la principale fonte di crescita nel medio periodo trainando in questo modo tutti gli altri settori. Guardando alle prospettive dell’economia, la Banca asiatica di sviluppo ritiene che le azioni perseguite dal governo in risposta all'attuale fase di contrazione dovrebbero cominciare a dare presto i propri frutti, portando a una lenta inversione di tendenza tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017. Una lettura che anche il  Fondo monetario internazionale (Fmi) sembra condividere. I rapporti bilaterali sono intensi e in crescita. La penisola italiana si conferma primo destinatario delle esportazioni azerbaigiane (assorbendone una quota pari al 23%) e rappresenta il quarto importatore nel paese dopo Russia, Turchia e Germania. 

L’interscambio commerciale con l’Azerbaigian (dal valore complessivo di circa 5 miliardi di euro nel 2015) è costituito in larghissima parte dalle importazioni italiane nel settore petrolifero, mentre le esportazioni verso il paese caucasico hanno contribuito nel 2015 per circa 660 milioni di euro. La dipendenza del paese dagli idrocarburi e l'avvio delle politiche economiche di diversificazione spinge a un forte impegno per lo sviluppo del vasto settore non-oil. Nel 2015 il PIL è aumentato dell’1,9% raggiungendo 64 miliardi di euro e un PIL pro-capite di 6.435 euro. Questo dimostra che il governo dell’Azerbaigian aveva già avviato una strategia di diversificazione dell’economia per ridurre l’impatto del settore oil&gas sull’economia del paese. Oggi il settore oil&gas occupa il 30% dell’economia del paese, e il resto deriva dal settore non oil. Negli ultimi anni l’economia del paese è aumentata sostanzialmente, proprio grazie al settore non oil che come ha avuto una crescita media del 10% per anno. Tale politica lungimirante del governo dell’Azerbaigian ha garantito e garantisce oggi di neutralizzare i potenziali effetti negativi del calo del prezzo del petrolio sui mercati internazionali. Inoltre, il governo dell’Azerbaigian ha avviato una nuova serie di riforme economiche che prevedono un nuovo modello economico basato sull’approfondimento del processo di diversificazione dell’economia del paese e sull’aumento delle esportazioni non energetiche dal paese. Trasporti, energia, tecnologie dell’informazione, edilizia, agricoltura, agroindustria, sfere del turismo, dimostrano una crescita solida e hanno un grande potenziale per la cooperazione con partner stranieri. L’Azerbaigian è situato in un’area di grande importanza geopolitica ed economica, sul crocevia tra oriente e occidente, nord e sud e la localizzazione geografica del paese fornisce ampie opportunità per beneficiare del suo potenziale di transito competitivo.
 
Riconoscendo il valore dei trasporti come un importante meccanismo per lo sviluppo sostenibile, l’Azerbaigian ha lanciato con successo diversi progetti infrastrutturali regionali. In collaborazione con la vicina Turchia e la Georgia, l’Azerbaigian ha sostenuto e finanziato la ferrovia Baku-Tbilisi-Kars come il collegamento più breve tra l’Europa e l’Asia. Dopo aver messo questo corridoio ferroviario in funzione, il tempo per il trasporto di merci dalla Cina orientale verso l’Europa e viceversa sarà ridotto di 2 volte. Il paese ha anche messo in funzione con successo il nuovo porto marittimo commerciale internazionale di Baku. Il primo container è arrivato al nuovo porto dalla Cina attraverso il Caspio nel mese di agosto 2015. L’Azerbaigian è anche parte del corridoio di trasporto nord-sud. Ha stabilito una buona collaborazione con i paesi vicini per la realizzazione dei progetti di trasporto di questo corridoio. Il progetto di comunicazione Trans-Eurasia (TASIM), che è stato avviato dall’ Azerbaigian, fornirà i paesi della regione con servizi ICT, facilitando l’accesso ad Internet, sistemi di telecomunicazioni e risorse di e-informazioni per 20 paesi in tutta la regione. L’Azerbaigian si pone come punto di passaggio fra due continenti: ai progetti per sviluppare una rete infrastrutturale regionale si affiancano quelli, in parte realizzati, per gli approvvigionamenti energetici futuri, sia nel settore petrolifero che del gas. I rapporti tra Italia e Azerbaigian si rafforzeranno nel prossimo futuro. Recentemente il ministro degli Esteri Italiano Paolo Gentiloni ha rassicurato il governo dell'Azerbaigian sull'avanzamento del progetto Tap che, dopo le preoccupazioni espresse dalla compagnia di Stato Socar, si è detto fiducioso che il gasdotto procederà nei tempi previsti. In un'intervista, il ministro ha spiegato che al 2020 arriveranno in Italia, dal Paese del Caspio, 2 miliardi di metri cubi di greggio, per poi andare a regime negli anni successivi. 

Tra le nuove frontiere di collaborazione c'è anche l'agricoltura, settore importante considerata anche la posizione geografica del Paese che confina con il mercato russo e dell'Asia centrale. "Qui hanno bisogno di tecnologie e di meccanizzazione, settori in cui le imprese italiane possono effettivamente esserci" ha recentemente dichiarato Gianpaolo Cutillo, Ambasciatore italiano a Baku. Oltre ai settori della logistica vi è anche quello delle infrastrutture e dei trasporti. L'Azerbaigian è sul passaggio dei cosiddetti corridoi, est-ovest, nord-sud e questo comporta una serie di investimenti sulla logistica. Ad esempio la realizzazione di un porto sul Mar Caspio, le ferrovie, le infrastrutture stradali. Il porto di Baku è per le imprese italiane molto importante perché potrà diventare, insieme ai porti del Turkmenistan e del Kazakistan che si stanno per realizzare, elemento di moltiplicazione del traffico sul Mar Caspio. Tutto questo prevede la costruzione di infrastrutture e la gestione di questo traffico. Molti potrebbero essere i programmi di investimento e di lavoro per le imprese italiane che possono contribuire al progetto e radicarsi qui in vista della creazione di un potenziale hub regionale. 

A ciò, va aggiunta l'analisi del presente: l’elevata attenzione per il prodotto pregiato e il Made in italy hanno portato molte aziende italiane ad aprire nel paese veri e propri punti vendita. Alle attrezzature per l’estrazione e il trasporto di petrolio, si sono aggiunti macchinari agricoli, per i lavori stradali, per l’illuminazione e per la trasformazione dei prodotti alimentari. Opportunità anche per i macchinari per la lavorazione del vetro. Inoltre, opportunità nel settore della progettazione, della misurazione e del design industriale, anche alla luce delle intense attività di costruzione. Quello dell’arredamento è un altro campo connesso allo sviluppo delle costruzioni e del design d’interni, avvantaggiato inoltre dal prestigio di cui gode il marchio italiano nei confronti dei cittadini azerbaigiani, un amore ancora più forte verso il Meridione della nostra Penisola. Particolare attenzione va dedicata anche al mondo dell'agricoltura. Il settore rientra tra gli obiettivi prioritari e necessita di modernizzazione, opportunità quindi per fertilizzanti, sementi, attrezzature e macchinari, prodotti per la protezione dei raccolti, senza dimenticare gli enormi spazi da creare per l’esportazione di prodotti agricoli. La regione caucasica è tra i più antichi centri agricoli della zona, e questo settore costituisce la principale offerta di lavoro, coinvolgendo il 40% della forza lavoro totale. La diversità climatica permette la coltivazione di una vasta gamma di prodotti e l’allevamento del bestiame. Per l’Azerbaigian il settore agricolo ha un ruolo centrale, nel tentativo di diversificare l’economia nazionale.

Grazie alla posizione del paese ci sono tutte le possibilità per aumentare l’esportazione di prodotti agricoli di alta qualità, molto richiesti dai paesi vicini. Nel corso degli ultimi anni, l'Azerbaigian ha implementato un graduale miglioramento della struttura legale generale relativa alle attività di investimento nel paese mediante una serie di normative e pratiche che hanno liberalizzato la gestione aziendale limitando la burocrazia. La rivoluzionaria riforma legale attuata alcuni anni fa ha portato all'adozione di un nuovo corpus comprensivo di Codice Tributario, Codice Civile e Codice di Procedura Civile, Codice Terriero, Codice del Lavoro, Codice Doganale come pure di una Legge Valutaria e di una Legge in materia di "Arbitrato Internazionale" (la Legge sull'Arbitrato) che ha reso il sistema notevolmente più trasparente e favorevole alle aziende locali ed estere. In genere, la legislazione azera prevede un regime molto aperto per gli investitori stranieri. Non ci vogliono permessi speciali, né esistono requisiti specifici di registrazione per gli investimenti stranieri e il processo di concessione delle licenze è stato sostanzialmente semplificato in vista degli interessi degli investitori stranieri. Un investitore straniero in Azerbaigian gode di un regime non discriminatorio. Inoltre, a differenza di mete più problematiche, un elemento di forte stabilità è la garanzia contro le nazionalizzazioni stabilita dal governo. Gli investimenti stranieri non sono soggetti a nazionalizzazione (tranne nei casi pregiudizievoli per la popolazione e lo stato), né a confisca (tranne nei casi di disastro naturale, epidemia, incidenti, emergenza). In caso di nazionalizzazione e confisca, agli investitori stranieri è garantito un risarcimento immediato, adeguato ed efficace che deve essere commisurato all'ammontare dell'investimento al momento della nazionalizzazione o della confisca, pagabile in valuta straniera e liberamente trasferibile all'estero. E' possibile avviare la propria azienda in Azerbaigian con il 100% di investimento straniero oppure sotto forma di joint-venture con un partner locale. Non esistono requisiti specifici in termini di formato delle azioni, né limitazioni legali all'elemento straniero presente in una società e nell'investimento. 

Il numero di documenti che deve essere presentato al Ministero delle Tasse ai fini dell'iscrizione è certo e limitato. Un rapporto di lavoro si fonda sulla sottoscrizione di un contratto scritto di assunzione che, nella maggior parte dei casi, è di tipo indeterminato. Limitatamente ad alcune circostanze il contratto di assunzione può essere stipulato a tempo determinato fino a un massimo di 5 anni. Se non risolto mediante avviso entro 7 giorni dalla scadenza del termine originale, un contratto a termine s'intende rinnovato per lo stesso periodo. Un contratto a tempo indeterminato può essere risolto dal datore di lavoro solo in alcuni casi specificati dal Codice del Lavoro quali grave violazione dei doveri professionali da parte di un dipendente, riduzione dell'organico, accertamento di inadeguatezza professionale di un dipendente da parte di un organismo competente, modifica delle condizioni di lavoro, ecc. L'attrattiva dell’Italia come sinonimo di qualità della vita e del lusso da parte della clientela azera costituisce senz'altro un asset per gli obiettivi di espansione e di penetrazione commerciale del mercato nazionale azero.

Domenico Letizia: Storico, Presidente dell'Associazione "Amici dell'Azerbaigian Centro Sud Italia"
Fabrizio Calamonici: Economista, Consiglio Direttivo dell'Associazione "Amici dell'Azerbaigian Centro Sud Italia"




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http://www.eu/ita/archivio/Le-prospettive-per-l-export-in-Azerbaijan-per-le-aziende-del-centro-sud-di-Domenico-Letizia-e-Fabrizio-Colamonici-319-ITA.asp 2016-12-22 daily 0.5