Lo scandalo Saimaiti si allarga alla Fondazione di beneficienza gestita dalla potente famiglia Matraimov

Quasi metà delle donazioni ricevute da una nota organizzazione benefica kirghisa, gestita dalla potente famiglia Matraimov, proviene da soggetti sospettati di riciclaggio illecito di fondi.

La fondazione di beneficenza Matraimov ha ricevuto molto più denaro di quanto fin qui noto e questo, secondo alcuni documenti bancari, solo recentemente venuti a conoscenza pubblicamente.

Il denaro sembra provenire dall’attività illegale gestita da una famiglia di origine Uyghura, con la complicità degli uffici doganali del Kirghizistan. Il membro più famoso della famiglia, Raimbek Matraimov, è stato un alto funzionario della dogana che - secondo una precedente indagine di RFE/RL, OCCRP e Kloop - avrebbe permesso l’attività illecita. 

L’indagine si è basata su documenti forniti da Aierken Saimaiti, il quale aveva confessato di aver partecipato alle attività di riciclaggio del denaro. Saimaiti, prima di essere stato assassinato ad Istanbul a novembre, si era dichiarato complice complice dell’attività criminosa, ed aveva accusato Matraimov di contribuire alla corruzione diffusa del Paese. 

Saimaiti dopo aver indicato i $700 milioni gli importi oggetti del riciclaggio, aveva precisato che le donazioni effettuate alla fondazione Maitramov erano essenzialmente la quota parte di Matraimov per l’attività illecita compiuta. Inoltre, già l’indagine giornalistica precedente, aveva disvelato le significative proprietà immobiliari della famiglia Maitramov a Dubai, comprensive anche di un significativo progetto di sviluppo immobiliare in comproprietà con gli Abdykaydrs. Saimaiti aveva trasferito decine di milioni di dollari agli Abdukadrys a Dubai. 

I Matraimov hanno negato ogni legame con Saimaiti, ammettendo solo che la moglie di quest’ultimo aveva donato circa $200.000 alla fondazione  per conto di uno sconosciuto uomo d’affari. Iskender Matraimov, fratello maggiore di Raimbek e membro del Parlamento Kirghizo, ha affermato che l’obiettivo della fondazione per la famiglia era quello di promuovere uno healthy lifestyle, che le donazioni costituivano lo “zakāt” (carità obbligatoria per ogni buon musulmano), e che i reali donatori erano suoi personali “amici stranieri”, i quali non volevano che i loro nomi venissero divulgati. 

Dopo una prima inchiesta sul riciclaggio del denaro sporco di Saimaiti, pubblicata dalla RFE/RL Kyrgyz Service la scorsa primavera, la polizia finanziaria del paese ha condotto un’indagine preliminare che ha incluso una verifica delle donazioni ricevute dall’ente di beneficienza Matraimov.

L’agenzia investigativa kirghiza ha rilasciato un documento che identificava come unici donatori dell’organizzazione benefica solo dieci soggetti comunicando però solo le loro iniziali. Questi donatori hanno trasferito alla fondazione un totale di 1,4 milioni di dollari, ha detto la polizia. 
Uno dei donatori, identificato come “W.B.” potrebbe essere la moglie di Saimaiti, Wufuli Bumailyamu.

I registri bancari statunitensi appena ottenuti dall’autorità kirghisa, rivelano l’identità di altri tre donatori. Sebbene la polizia kirghisa non abbia comunicato pubblicamente questi pagamenti come correlati a un reato, e la famiglia Matraimov abbia decisamente negato qualsiasi irregolarità, l’inchiesta giornalistica mostra che tutti e tre questi donatori hanno avuto legami con Saimaiti e le sue attività illecite. 

La documentazione
Le transizioni appena rilevate, per un totale di 470.000 dollari, includono bonifici bancari da società con sede in Turchia e Dubai che hanno elencato i motivi commerciali come “pagamenti per tessuti” e “acquisto di elettronica”. La polizia finanziaria del Kirghizistan ha dichiarato che l’organizzazione “non svolge alcun tipo di attività commerciale”. Saimaiti aveva detto ai giornalisti che avrebbe usato una serie di società per coprire le vere origini del denaro versato all’ente benefico, tra cui una ditta con sede negli Emirati Arabi Uniti. Come prova, aveva offerto ai giornalisti la contabile del bonifico bancario proveniente da Dubai. La loro autenticità è stata confermata anche dalle controparti bancarie statunitensi.

Si ritiene che 670.000 dollari siano la somma totale che l’ente di beneficenza ha ricevuto attraverso la rete illecita di riciclaggio, tra cui i 200.000 dollari inviati dalla moglie di Saimati. Si tratta di quasi la metà del totale versato in beneficenza tra il 2014 e il 2019, così come dichiarate dall’autorità kirghisa. 

Raimbek Matraimov non ha mai ricevuto formali accuse di corruzione e sia lui che i suoi parenti negano di beneficiare di ricchezze illecite. Né Matraimov, né suo fratello, hanno mai voluto commentare le notizie circa il loro coinvolgimento. 

Il donatore turco 
Uno dei tre donatori dei Matraimov è un uomo di nome Dilsat Artis, cittadino turco che, secondo i dati bancari statunitensi, ha trasferito oltre 170.633 dollari alla fondazione Matraimov.

Ci sono poche informazioni pubbliche su Artis, ma Saimaiti lo aveva descritto come un procuratore della famiglia Abdukadyr in Turchia. Un estratto conto bancario e un elenco delle transazioni fornito da Saimaiti indicano che Artis è apparso ripetutamente in quello che Saimaiti aveva descritto come il suo sistema di riciclaggio di denaro. Tali documenti riportano che Saimaiti aveva inviato 2,35 milioni di dollari ad Artis mediante tredici bonifici tra il 2014 e il 2015. Il numero del conto corrente bancario di Artis negli estratti conto di Saimaiti corrisponde a quello che appare nei registri bancari statunitensi svelati recentemente.

Saimaiti aveva consegnato ai giornalisti una fotografia della patente di guida turca di Artis, i cui dati corrispondevano al numero di previdenza sociale turco.

Artis pare essere altresì coinvolto nell’attività illecita degli Abdukadyrs, la famiglia per cui Saimaiti attuava il riciclaggio di denaro. Saimaiti, nel 2014, aveva fornito un estratto conto bancario che mostrava che Artis aveva depositato decine di migliaia di dollari sul conto bancario di Palvan Insaat Turizm. Quest’ultima, che ha ricevuto molteplici pagamenti dalla società, è una nota azienda degli Abdukadyr in Turchia.

In aggiunta a ciò, Artis ha dichiarato ai giornalisti di avere un rapporto d'affari di lunga data con gli Abdukadyrs. Ha inoltre asserito di aver appreso della fondazione kirghisa di Matraimov durante la sua permanenza ad Istanbul, e che il suo bonifico bancario rappresentava, per l’organizzazione, il cosiddetto “zakāt”.

Artis, che di frequente si è occupato di affari in Asia centrale, ha affermato che i pagamenti ricevuti da Saimaiti provenivano da beni e servizi dei clienti. I reporter, al momento del pagamento alla famiglia Matraimov, non hanno trovato sufficienti prove che attestassero un’attività commerciale significativa di Artis nella regione. Inoltre, le due società turche di cui lui dichiarava di essere proprietario, sembrano non avere siti web.

E’ da sottolineare il fatto che, nel dicembre 2018, Artis avesse fondato una nuova azienda che aveva fin da subito acquisito una quota del 30% in una società uzbeka per un controverso progetto immobiliare da 430 milioni di dollari a Tashkent. Il report della BBC uzbeka ha riferito che i residenti sarebbero stati sfrattati dalle loro case. Artis si è, tuttavia, rifiutato di rispondere alle successive domande sulla natura del suo investimento.


(Estratto dell'articolo tratto da https://www.rferl.org/a/powerful-kyrgyz-family-s-charity-received-suspect-funds-linked-to-murdered-money-launderer/30692587.html)




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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http://www.eu/ita/archivio/Lo-scandalo-Saimaiti-si-allarga-alla-Fondazione-di-beneficienza-gestita-dalla-potente-famiglia-Matraimov--832-ITA.asp 2020-07-17 daily 0.5