Nurly Zhol: la nuova politica economica kazaka per fronteggiare la crisi petrolifera (di Alessandro Lundini)

È destinato a continuare anche nel 2016 il rallentamento dell’economia kazaka, stretta tra il forte deprezzamento del tenge e il crollo del prezzo del petrolio sui mercati internazionali.
Le ultime stime rilasciate dalla Banca Mondiale, infatti, indicano il proseguimento di questa tendenza. Secondo l’istituto di Washington, il Kazakhstan dovrebbe crescere solo dell’1,1% nel 2016 e del 3,3% nel 2017. Previsioni, queste, riviste al ribasso rispetto alle proiezioni iniziali. Si tratta di notizie che giungono in un contesto non confortante, come confermato dal brusco rallentamento della crescita del PIL nell’anno appena passato, in cui il Paese centroasiatico è cresciuto “solo” dell’1,2% ed è stato costretto a rivedere i conti del bilancio statale.

Proprio il 2015 è stato tuttavia il primo anno di implementazione della nuova politica economica “Nurly Zhol” (“La via verso il futuro”) per gli anni 2015-2019 - annunciata dal Presidente Nazarbaev nel corso del suo messaggio alla nazione nel novembre 2014. 
La nuova politica economica si propone di affrontare il peggioramento delle condizioni economiche attraverso un programma finanziato dallo Stato per circa 9 miliardi di dollari e dalle istituzioni finanziarie internazionali per altrettanti 9 miliardi. Al tempo stesso, nell’ambito del Nurly Zhol è prevista anche la partecipazione attiva delle imprese nazionali e straniere, le quali potranno partecipare alla realizzazione del piano. Il sostegno dello Stato è dato dal ricorso al Fondo Nazionale del Kazakhstan, istituito con una parte degli introiti derivanti dalla produzione di petrolio, il cui scopo è proprio quello di sostenere l’economia nei momenti di maggiore difficoltà. 
Obiettivo del Nurly Zhol è quello di fungere da stimolo per l’economia e, contemporaneamente, consentire un avanzamento dei piani di sviluppo di medio-lungo periodo elaborati negli ultimi anni. Le misure previste nella nuova politica economica possono essere catalogate nell’ambito di diverse aree.
La prima riguarda essenzialmente la realizzazione di infrastrutture legate al sociale e al settore edilizio. Il Programma Statale per lo Sviluppo Infrastrutturale “Nurly Zhol” per gli anni 2015-2019 ha previsto la costruzione di nuovi appartamenti per un totale di circa 1,4 milioni di metri quadrati.
Una buona fetta degli investimenti saranno indirizzati alla costruzione di nuovi alloggi per le giovani coppie o particolari fasce sociali: famiglie con molti componenti, famiglie mono-genitoriali o quelle con orfani o persone disabili, ma anche le famiglie dei dipendenti statali, dell’esercito o delle organizzazioni economiche. Nel 2015 sono già stati realizzati lavori per circa 11 mila nuovi alloggi, in particolare nei principali centri urbani, laddove la questione abitativa è divenuta sempre più pressante. Altri investimenti saranno effettuati per la realizzazione di tutte le infrastrutture urbanistiche necessarie e l’acquisto di altri appartamenti che lo Stato affitterà a prezzi agevolati. 
Tra gli impegni più rilevanti ci sono anche quelli relativi alla costruzione di nuovi edifici scolastici, dalle scuole dell’infanzia agli istituti di ricerca più avanzati.

Il secondo ambito di interventi è rivolto invece al sostegno all’apparato industriale. Da una parte il Nurly Zhol risponderà alle esigenze, di natura contingente, di tutelare l’industria nazionale e mantenere stabile il numero degli occupati. In questa prima categoria rientrano soprattutto gli incentivi all’industria meccanica, in particolare per la produzione di auto ed elicotteri. Dall’altra, sono contenute misure volte alla diversificazione dell’apparato produttivo e allo sviluppo dei settori industriali non estrattivi. Nonostante i diversi piani di sviluppo promossi dallo Stato, infatti, il ruolo dell’industria manifatturiera rimane ancora poco incisivo. Pertanto è stato previsto il finanziamento delle infrastrutture fondamentali per la piena entrata in funzione delle Zone Economiche Speciali (tra queste la ZES di Khorghos, al confino con la Cina) e dei parchi tecnologici, ma non solo. Altre misure sono infatti quelle che stabiliscono il sostegno alle PMI attraverso l’attivazione di prestiti agevolati, nonché l’ampliamento degli stanziamenti volti a ridurre l’incidenza dei prestiti non performanti – eredità della crisi finanziaria globale - i quali rappresentano ancora il 25% circa del totale dei prestiti concessi.

Terza macro-categoria è quella che coinvolge il settore delle infrastrutture dei trasporti. Anche qui l’obiettivo del governo è quello di unire le esigenze di natura strategica - come l’avvio delle opere di miglioramento e ampliamento della rete interna e la sua integrazione con i grandi corridoi ferroviari e stradali internazionali – con esigenze più contingenti, come quella della creazione di nuovi posti di lavoro. Queste infrastrutture rappresentano un’opportunità per rendere il Kazakhstan una terra di congiunzione tra Est e Ovest e connettere il Paese con i grandi mercati internazionali. I trasporti e la logistica sono quindi una direttrice di sviluppo strategica per il Paese, che si percepisce come “ponte” non solo politico, ma anche economico tra i due continenti. La situazione attuale è tuttavia segnata da ritardi e criticità che ostacolano il pieno sviluppo di questo settore e dell’economia in generale, in particolare per quanto riguarda la qualità delle vie di comunicazione e i tempi e costi di trasporto. Il Nurly Zhol si propone di sostenere interventi quali il collegamento tra Astana e le altre principali città del Paese, il “raccordo” stradale di Almaty, il proseguimento dei lavori sulla tratta kazaka del corridoio Europa Occidentale-Cina Occidentale e l’ampliamento dell’aeroporto di Astana.

A un anno dalla definizione del Nurly Zhol, è necessario sottolineare come l’implementazione della nuova politica economica si sta scontrando con il costante calo del prezzo del petrolio – giunto ormai sotto i 30 dollari al barile - e con l’instabilità monetaria a partire dal mese di agosto causata dalla forte svalutazione del tenge, il cui deprezzamento a inizio gennaio ha raggiunto quasi il 100% rispetto al dollaro. 

Di conseguenza anche gli obiettivi della nuova politica economica devono essere necessariamente rivisti. Pensato come pacchetto di misure anti-cicliche, il Nurly Zhol difficilmente riuscirà a garantire quella spinta propulsiva all’economia che il governo si aspettava. L’economia nazionale continua a rallentare e il taglio della spesa pubblica deciso nel 2015 bilancerà in negativo l’impatto positivo generato dal Piano. Al tempo stesso, la realizzazione di importanti opere pubbliche su tutto il territorio nazionale produrrà un effetto non trascurabile sull’occupazione, grazie alla creazione di nuovi posti di lavoro. In questa maniera sarà possibile ridurre i costi sociali legati al rallentamento dell’economia, in quanto sono previsti circa 400 mila nuovi posti di lavoro, la metà di questi solo per la realizzazione delle tratte stradali. Altro aspetto da tenere in considerazione risiede nel fatto che la nuova politica economica kazaka adotta misure che si pongono in linea con le direttrici di sviluppo già definite nei documenti strategici ufficiali di lungo periodo. È in questo quadro che va considerata la scelta di intervenire su particolari ambiti come le infrastrutture dei trasporti, la logistica, l’industria manifatturiera e la diversificazione dell’economia in generale.  

L’importanza attribuita al Nurly Zhol è stata riconfermata dall’aumento dei fondi a sua disposizione, come conseguenza del persistere della difficile situazione economica. A inizio 2016 il governo ha allocato un’ulteriore somma pari a circa 615 milioni di dollari, al fine di sostenere le misure previste all’interno del piano. Ciò in quanto le criticità attuali infatti sono temute non solo per ragioni di natura economica, ma anche per i possibili effetti sulla tenuta politica e sociale. Non è un caso che a inizio gennaio alcuni parlamentari abbiano richiesto l’indizione di nuove elezioni legislative per il rinnovo del Mažilis (la camera bassa del Parlamento) nel tentativo di trarre vantaggio dell’enorme vantaggio di cui sia il Presidente che il suo partito di riferimento, Nur Otan, ancora godono rispetto alle altre formazioni. Tuttavia, al di là degli equilibri elettorali, la vera sfida è quella legata alla ripresa dell’economia, la modernizzazione dello Stato e la democratizzazione del sistema politico. È su questi progetti, nell’ambito dei quali rientra a pieno titolo il Nurly Zhol, che il Kazakhstan deve puntare per uscire da una fase critica.




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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http://www.eu/ita/archivio/Nurly-Zhol-la-nuova-politica-economica-kazaka-per-fronteggiare-la-crisi-petrolifera-di-Alessandro-Lundini-189-ITA.asp 2016-01-29 daily 0.5