Oligarchi e Spie, Il pasticcio Kazako (di Roberto Favazzo)

In Kazakhstan, secondo la Reuters, nei giorni scorsi sono state bloccate, da parte delle forze di sicurezza, nuove proteste che si sarebbero concentrate nella piazza più importante della nazione, e cioè nella piazza della città di Alma Ata. Tuttavia il dato significativo non consiste tanto nella capacità delle forze di sicurezza di reprimere queste presunte forze di opposizione, quanto nel fatto che ad organizzarle sia stato uno dei principali partiti di opposizione, il Democratic Choice of Kazakistan creato da uno degli oligarchi del Paese, Mukjtar Ablyazov.
Non stiamo naturalmente parlando di un difensore dei diritti umani, ma di un oligarca oggetto di innumerevoli indagini giudiziarie a livello internazionale come eloquentemente indicato da The Diplomat, ma soprattutto legato ai servizi di sicurezza attraverso la società Arcanum Global, agenzia di intelligence privata fondata da Ron Wahid, residente a Londra con legami personali e professionali con alcuni ex funzionari della Cia, del Mossad e francesi. Invece di aiutarlo a difendersi dal suo nemico giurato, l’ex presidente Nursultan Nazarbayev, Wahid avrebbe fatto il doppiogioco, come indicato dal Financial Times, lavorando proprio per il dittatore kazako.

A proposito della collaborazione con i servizi di sicurezza francesi, nel 2019 Wahid decise di nominare un nuovo presidente della sua filiale francese: Bernard Squarcini, l’ex capo della Dcri (Direction centrale du renseignement intérieur), predecessore dell’odierna Dgsi. Alla fine del 2013, Squarcini entrò a far parte della società di business intelligence americana Arcanum Global Intelligence. Arcanum è molto specializzata negli affari della Russia e dei Paesi ex Urss dell’Asia Centrale e impiega diversi veterani dei servizi segreti israeliani, tra cui Meir Dagan, ex capo del Mossad. Ma il dato interessante è il fatto che il presidente e amministratore delegato di Arcanum, Ron Wahid, ha avuto una lunga e proficua relazione con il Kazakhstan e, in particolare, con la famiglia Nazarbaev.

La società madre di Arcanum, RJI Capital, ha agito spesso per società kazake vicine al Presidente e ai suoi generi. RJI ha infatti venduto i giacimenti petroliferi kazaki e conta tra i suoi fedeli clienti l’Eurasian Resources Group (ex Enrc), che è posseduto al 40% dal Kazakhstan. Il resto del suo capitale è detenuto da investitori vicini al regime e anche da International Mineral Resources (Imr), un conglomerato di proprietà degli oligarchi kazaki Alexander Machkevitch, Patokh Chodiev e Alijan Ibragimov.

Ritornando alla collaborazione con i servizi francesi nel luglio 2013, prima di reclutarlo ufficialmente, Arcanum ha coinvolto Squarcini nel suo contratto principale con lo Stato del Kazakistan. Senza un proprio servizio di intelligence esterno, il Kazakhstan subappaltava la raccolta di informazioni al di fuori delle sue frontiere a società private, la maggior parte delle quali britanniche. La missione di Arcanum riguardava due uomini, entrambi critici severissimi del presidente Nazarbayev. Il primo, Viktor Khrapunov, è un ex sindaco della città più grande del Kazakistan, Alma Ata, che si è rifugiato a Ginevra nel 2007. Il secondo, Mukjtar Ablyazov, ha guidato la principale organizzazione finanziaria del Paese, la banca Bta, prima di fuggire in Europa. Il Kazakhstan accusa i due oligarchi di massiccia appropriazione indebita di fondi pubblici e ha avviato una serie di azioni legali contro di loro. Grazie a un’indagine di lunga data condotta da Diligence, un ufficio investigativo istituito da veterani delle Sas britanniche, è stato possibile rintracciare Ablyazov in Costa Azzurra e farlo arrestare dalla polizia francese.

Quando Arcanum reclutò Squarcini, l’ex banchiere era appena stato arrestato dalla polizia francese e messo in custodia. Il Kazakhstan e i suoi consiglieri volevano fare tutto ciò che era in loro potere per garantire che l’azione legale contro Ablyazov e gli altri oligarchi ribelli andasse a buon fine. Per svolgere la sua missione, Squarcini aveva promesso alla leadership kazaka di avvalersi dei suoi contatti. In particolare, promise di organizzare incontri con due contatti regolari: l’ex parlamentare socialista francesi Julien Dray e l’uomo degli affari speciali per l’ambiente di Veolia, Laurent Obadia. Si è affidato soprattutto ai servizi di due vecchi amici, Ange Mancini, ex coordinatore dell’intelligence nazionale sotto il presidente Nicolas Sarkozy, che ha lavorato per il gruppo Bolloré, e Charles Pellegrini, ex capo dell’ufficio centrale francese per la lotta alla criminalità organizzata. Ha anche messo Arcanum in contatto con Mpp, la società di sicurezza personale guidata dal nipote di Pellegrini, Jean-Francois Rosso, per aiutarla a organizzare le visite in Francia fatte da Ron Wahid.

Squarcini ha anche fornito altri piccoli servizi per il governo kazako. Nel giugno 2014, per esempio, ha organizzato la visita in Francia di una delegazione kazaka, composta tra gli altri dal ministro della Difesa, Imangali Tasmagambetov, e dal vice ministro della Giustizia, Marat Beketayev.



Articolo pubblicato il 22 gennaio 2022
Fonte: Lettera da mosca
Autore: Roberto Favazzo
Articolo Originale: https://letteradamosca.eu/2022/01/22/oligarchi-e-spie-il-pasticcio-kazako/ 




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