Patrimonializzazione delle aziende esportatrici: la Simest e la legge 133/08

SIMEST,    società   per   azioni   controllata  da    Cassa  Depositi  e Prestiti   e con una presenza azionaria privata (banche e sistema imprenditoriale) nasce nel 1991 per supportare gli imprenditori italiani nei loro programmi di espansione verso i mercati esteri.
Gli strumenti di intervento sono molteplici:
• finanziamenti agevolati per programmi di inserimento su mercati esteri e di assistenza tecnica, per studi di    
  fattibilità e per la patrimonializzazione delle PMI esportatrici;
• partecipazioni al capitale di imprese UE, extra UE e fondi di venture capital;
• contributi agli interessi su finanziamenti;
• crediti all'esportazione;
• contributi per prima partecipazione a fiere e mostre.

Ci occuperemo in questa sede dei Finanziamenti per la patrimonializzazione delle Piccole e Medie imprese esportatrici (Legge 133/08, art. 6, comma 2, lettera c). Lo scopo di tali finanziamenti è quello di stimolare, migliorare e salvaguardare la solidità patrimoniale delle PMI ed accrescere la loro capacità competitiva sui  mercati esteri. Possono beneficiarne tutte le PMI (ai sensi della normativa UE), aventi sede legale in Italia, che abbiano realizzato in ciascuno dei tre esercizi finanziari precedenti la presentazione della domanda un  fatturato estero pari, in media, ad almeno il 35% del fatturato aziendale totale. Al momento dell’erogazione del finanziamento le PMI beneficiarie, devono essere costituite in forma di SpA. Dopo l’erogazione, e fino alla data di chiusura del bilancio esaminato per la prima verifica, le imprese hanno l’obbligo di non modificare la propria forma di SpA, pena l’eventuale revoca del finanziamento stesso. L’impresa già beneficiaria di un finanziamento per la Patrimonializzazione, può richiedere un nuovo finanziamento solo dopo aver interamente rimborsato il precedente. L’importo massimo è di € 300.000,00, calcolato nel rispetto della normativa comunitaria “de minimis” e nel limite del 25% del patrimonio netto dell’impresa richiedente.
Ai fini inderogabilità del finanziamento è individuato un livello di solidità patrimoniale di riferimento (detto “livello soglia”), costituito dal rapporto tra patrimonio netto ed attività immobilizzate nette. Il livello soglia è posto uguale a 0,80 per le imprese industriali/manifatturiere e ad 1,00 per le imprese commerciali/di servizi.
Tale livello è calcolato sull'ultimo bilancio approvato dall'impresa prima dell’esame della domanda di finanziamento ed è definito “livello d’ingresso”. L’impresa può presentare domanda qualunque sia il suo livello d’ingresso rispetto al livello soglia  (inferiore, uguale o superiore). Non sono ammissibili al  finanziamento domande di imprese con un livello soglia superiore a 2,00.
L’obiettivo del finanziamento è quello di:
• raggiungere o superare il livello soglia, qualora  dall'ultimo bilancio approvato, il livello di ingresso risulti
  inferiore al livello soglia stesso;
• mantenere o migliorare il livello di ingresso, qualora esso risulti uguale o superiore al livello soglia.
Nel caso in cui l’impresa presenti un livello di ingresso uguale o superiore al livello soglia di 0,80 e di 1,00, il Comitato Agevolazioni, sulla base di criteri connessi alla consistenza patrimoniale, finanziaria ed organizzativa del richiedente, può valutare se chiedere l’eventuale rilascio di garanzia e la relativa misura. Nel caso in cui l’impresa presenti un livello di ingresso inferiore al livello soglia di 0,80 per le imprese industriali/manifatturiere e ad 1,00 per le imprese commerciali/ di servizi la stessa, per garantire il rimborso del 100% del finanziamento concesso, dovrà prestare fideiussione bancaria o assicurativa conforme allo schema pubblicato.

Il finanziamento è concesso ed erogato al tasso di riferimento di cui alla normativa comunitaria. A seconda degli esiti della prima fase, il rimborso avviene al tasso agevolato, pari al 15% del tasso di riferimento.

In ogni caso tale tasso non può essere inferiore allo 0,50% annuo.

L’erogazione del 100% del finanziamento concesso avviene in un’unica tranche (entro 6 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento). Il rimborso avviene in 7 anni, due di preammortamento e 5 di ammortamento. Il preammortamento decorre dalla data di erogazione e termina alla fine del secondo esercizio intero dell’impresa, successivo alla data di erogazione stessa. Al termine di tale fase, la SIMEST verifica il bilancio relativo al suddetto esercizio ai fini del calcolo del livello di solidità patrimoniale, senza considerare, nelle immobilizzazioni nette, gli incrementi per costi di ricerca, sviluppo e pubblicità contabilizzati nelle immobilizzi immateriali nei periodi considerati.
Le imprese che al termine del preammortamento hanno rispettato il loro obiettivo, migliorando il proprio livello di ingresso, fino a raggiungere/superare il livello soglia, o mantenendolo/superandolo, se già uguale o superiore al livello soglia, vedono svincolata l’eventuale fideiussione acquisita, ed il rimborso avviene in 5 anni ad un tasso agevolato pari al 15% del tasso di riferimento (purché non inferiore allo 0,50% annuo).
Le imprese che al termine della prima fase non hanno raggiunto il livello soglia, o, pur rispettando il livello soglia, registrano una flessione, non accedono alla  seconda fase e rimborsano il  finanziamento in  un’unica soluzione.
Le imprese che al termine della fase di erogazione registrino una flessione contenuta nei limiti del 5%, rispetto al livello di ingresso, e purché siano rispettati i livelli soglia di 0,80 e 1,00, possono presentare garanzia o proroga di quella eventualmente già rilasciata ottenendo il prolungamento di un anno della fase di erogazione e preammortamento, al fine di poter nuovamente raggiungere, nell'esercizio successivo, il livello iniziale d’ingresso.
Durante la fase di rimborso la Simest verifica unicamente il bilancio relativo al secondo esercizio successivo a quello della prima verifica, applicando le stesse modalità di calcolo utilizzate per la verifica di cui alla prima fase. Qualora da tale ulteriore verifica risulti una flessione del livello d’ingresso, l’agevolazione è revocata ed il restante rimborso del finanziamento continuerà a tasso di riferimento. 

ISTRUTTORIA - ELEMENTI VALUTATIVI
Il primo passaggio per la definizione dell’ammissibilità dell’impresa allo strumento agevolativo previsto da Simest è, come detto, il calcolo del livello di solidità patrimoniale. Questo, viene ricavato dall'indice di copertura delle immobilizzazioni, costituito dal rapporto:
Patrimonio netto/Attività Immobilizzate nette
PN = Patrimonio netto risultante dall'ultimo bilancio approvato, escluse le quote di Capitale Sociale sottoscritte e non ancora versate dai soci e la componente distribuita degli utili.

IMMOBILIZZAZIONI NETTE = Attivo immobilizzato netto risultante dall'ultimo bilancio approvato, esclusi i crediti intergruppo, crediti v/altre imprese e altri titoli entro i 12 mesi e compresi invece i crediti intergruppo, crediti v/clienti, i crediti immobilizzati e altri crediti oltre 12 mesi. Verificato questo aspetto, in applicazione di quanto previsto dall'art. 7 del D.M. 21/12/2012, Simest prosegue con la determinazione della misura del  finanziamento e della garanzia sulla base della consistenza patrimoniale e finanziaria.
Livello di Solidità Patrimoniale uguale o superiore al livello soglia previsto: le imprese possono richiedere 200.000 o 300.000 euro, prestando una garanzia dallo 0% all’80% dell’importo, sulla base della classe di merito;
Livello di Solidità Patrimoniale inferiore al livello soglia previsto: le imprese possono richiedere 200.000 o 300.000 euro, sulla base della classe di merito prestando una garanzia del 100% dell’importo.
La classe di merito è definita mediante la valutazione di alcuni indici che prendono in considerazione il grado di capitalizzazione aziendale, la performance operativa e la capacità di generare liquidità e flussi di cassa positivi. Se l’impresa viene catalogata nell'ultima classe di merito (la peggiore), viene effettuata una proposta negativa al Comitato Agevolazioni.
Una Società per Azioni presente nel settore dedicato alla costruzione degli impianti industriali in ambito internazionale intende avvalersi dello strumento agevolativo previsto da Simest per la patrimonializzazione.  
Il livello di solidità è superiore alla soglia definita e si attesta ad 1,20.
Sulla base degli indici valutati, Simest assegna una classe di merito pari ad “A2”.
L’impresa potrà dunque richiedere un finanziamento pari a 300.000 euro a fronte di una garanzia del 30% circa dell’importo.

FINANZIAMENTO AGEVOLATO SIMEST
Importo: 300.000 euro
Durata: 7 anni (di cui 2 in preammortamento)
Rata semestrale
Tasso fisso nominale annuo: 0,50%
Costo operazione: 7.140,45

FINANZIAMENTO BANCARIO
(condizioni medie)
Importo: 300.000 euro
Durata: 7 anni (di cui 2 in preammortamento)
Rata semestrale
Tasso fisso nominale annuo: 3,20%
Costo operazione: 46.228,32

Come si denota, l’ammontare degli interessi da corrispondere a fronte di un finanziamento concesso da  Simest permette all’impresa un notevole risparmio. Inoltre, l’istituto di credito potrebbe richiedere per un’operazione simile fideiussioni di importo superiore rispetto a Simest e porre delle Covenant maggiormente vincolanti.

(Tratto da www.creafin.it - testo a cura di Barbara Centi)




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/Patrimonializzazione-delle-aziende-esportatrici-la-Simest-e-la-legge-13308-52-ITA.asp 2015-01-29 daily 0.5