Politica multi-vettoriale di Astana nel comparto militare (di Eliseo Bertolasi)

Le dotazioni militari sovietiche con le quali sono principalmente equipaggiate le Forze Armate del Kazakhstan, si stanno ormai esaurendo. Per tal ragione, nel Paese, tra le forze armate è in atto una campagna di ammodernamento che si sta rivolgendo non solo verso i tradizionali produttori russi e bielorussi, ma persino verso i Paesi membri della NATO.
L’adesione del Kazakhstan al CSTO (l'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva) non ostacola una sua attiva cooperazione tecnico-militare anche con la NATO. Di fatto, gli Stati Uniti, la Francia, la Spagna e la Turchia stanno già collaborando con Astana. Possibili contatti sono previsti anche con la Polonia e l’Italia.
Le interazioni sono condotte in diverse direzioni: dall’acquisto di armi, alle licenze di assemblaggio, fino alla formazione.
Nel gennaio 2013, la spagnola “Airbus Military” ha fornito al Kazakhstan due aerei da trasporto militare tattico C-295, idonei per il trasporto di truppe e merci, per il pattugliamento marittimo, per compiti di ricognizione e di aviolancio. Sono stati inoltre acquistati autoblindo dalla società turca “Otokar”. Tra le forze navali sono state incluse motovedette turche “Tjurk”, tre americane modello “Defender”, una tedesca modello “369”.
Nel 2011, in Kazakhstan è stata creata una joint venture con la Francia per la produzione di elicotteri multiuso EU-145, fino a 10 unità l’anno. 45 di questi apparecchi verranno consegnati al Ministero della Difesa. In prospettiva, la società prevede di organizzare anche l’assemblaggio di elicotteri d’attacco come l’EC-645T2.
Una joint venture è stata creata anche con la Turchia per la produzione di dispositivi ottici, di apparecchiature radio militari e di sistemi di comunicazione. Si prevede inoltre di aprire uno stabilimento per l’assemblaggio di veicoli blindati “Cobra”. Nel mese di aprile 2012, è stato raggiunto un accordo con la compagnia turca Yonca Onuko per la costruzione di un cantiere navale militare nella regione di Mangystau.
I fornitori occidentali con la vendita dei propri materiali provvedono anche all’addestrano di personale militare e tecnico kazako in relazione agli armamenti forniti.
Capita spesso che i mezzi della NATO si pongano in diretta concorrenza con le attrezzature russe. Questo vale sia per le dotazioni tradizionali, che per quelle moderne. A titolo d’esempio, alla fine del 2012 e all’inizio del 2013 in Kazakhstan, si testavano contemporaneamente con voli prova i BPLA (Bespilotnyj letatel’nyj apparat: i droni) russi-bielorussi con gli omologhi dalla Polonia “Fly Eye” e d’Israele “Skylark”.
Tuttavia, va specificato che la cooperazione tecnico-militare tra il Kazakhstan e i membri della NATO non è di natura sistemica, come invece è la cooperazione a lungo termine con la Russia.
Si stima che nel corso degli anni 2004-2007 in Kazakhstan siano stati importati materiali militari russi di un valore pari a 141 milioni di dollari (il 63,7% del totale delle importazioni), al secondo posto gli Stati Uniti con 46 milioni di dollari (il 20,8%) e al terzo posto la Bielorussia con 18 milioni di dollari (l’8,1%). Tra il 2008-2011 la posizione dominante nel mercato kazako degli armamenti è sempre stata della Russia con 382 milioni di dollari (il 60,4%), seguita dalla Bielorussia con 58 milioni di dollari (il 9,2%), e anche l’Israele che ha esportato in Kazakhstan per un valore pari a 82 milioni di dollari (il 13%). Si annuncia che tra il 2012 e il 2015 la posizione di leader sarà sempre mantenuta dalla Russia (258 milioni), ma si prevede anche un grosso introito per la Francia (256 milioni) e per la Corea del Sud (100 milioni).
Le linee principali della cooperazione russo-kazaka consistono soprattutto nell’acquisto di veicoli corazzati e aerei, così come la modernizzazione degli armamenti del periodo sovietico. In effetti, nel 2011, la Russia ha fornito al  Kazakhstan 12 BTR-82A, tre unità di sistema pesante lanciafiamme TOS-1 “Buratino” e tre veicolo di supporto al combattimento (BMPT) “Terminator” unici nel loro genere. Tornando alla fine degli anni '90, il Kazakhstan ricevette dalle Forze Armate della Federazione Russa: 14 Su-27C, 21 MiG-29, 13 L-39C “Albatros”, 14 Su-25. Oggi si sta inoltre implementando un progetto bilaterale per la costruzione di un razzo d’artiglieria navale “Katran” col supporto della società kazaka “Zenit” (di Ural’sk).
Gli armamenti russi hanno certamente un certo numero di vantaggi, primo fra tutti la compatibilità tecnica e tattica con l’assetto dell’esercito kazako, col vantaggio di prezzi d’acquisto di favore all’interno del CSTO. Secondo il recente accordo kazako-russo per la cooperazione militare, sono stati individuati nove progetti per il 2013-2015, tra cui: la creazione di strutture in Kazakhstan per la ricostruzione e riparazione di motori aeronautici per aerei militari a Ural’sk e la costruzione di un centro tecnico aereonautico ad Astana.
I contratti con la Russia sono di grande rilevanza per il Kazakhstan, anche se, secondo le stime di esperti internazionali, non tutti sono in grado di soddisfare le moderne esigenze della difesa e della sicurezza nazionale del Paese. Ad esempio, il parco velivoli delle forze aeree kazakhe non è in grado di soddisfare pienamente le sue funzioni per il trasferimento di truppe e di rifornimenti. Nonostante queste carenze è improbabile un ammodernamento tecnico dell’Esercito kazako sul modello occidentale su vasta scala. Realisticamente in molte sfere non vi è alcun sostituto adeguato per sostituire la Russia. 
Approfondire la cooperazione con l’Occidente in alcune aree, in sostanza, riflette la linea strategica complessiva di Astana nel mantenere una politica estera multi-vettoriale anche nel comparto militare.




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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http://www.eu/ita/archivio/Politica-multi-vettoriale-di-Astana-nel-comparto-militare-di-Eliseo-Bertolasi-58-ITA.asp 2015-02-23 daily 0.5