Prosegue senza sosta il consolidamento bancario in Kazakhstan (di Paolo Sorbello)

Ancora una volta, il settore bancario del Kazakhstan si è ridotto e consolidato, poiché una banca legata all'ex presidente Nursultan Nazarbayev ha acquistato una concorrente di dimensioni simili mentre un altro istituto bancario ha perso la licenza.

Jusan Bank ha accettato di acquisire la concorrente ATF Bank in accordo con Galymzhan Yessenov, suo unico azionista, all'inizio di novembre. Jusan Bank (scritto anche Jýsan) è la versione ribattezzata di Tsesnabank, un tempo una potenza finanziaria, che fu prima salvata nel 2018 e poi acquisita all'inizio del 2019 da First Heartland, una società di proprietà di Nazarbayev.

Con l'acquisizione di ATF, Jusan diventerà la seconda banca in termini di attività in Kazakhstan. Mentre Halyk Bank controlla ancora il 32 per cento del mercato, la nuova Jusan si accaparrerà una fetta del mercato pari al 10 per cento. Le sette banche più grandi in Kazakhstan detengono ora il 78% del mercato. Solo quattro anni fa, nove banche detenevano una quota di mercato simile, ma quattro di esse, esclusa ATF, non esistono più.

La Financial Regulatory Agency ha dato il via libera all'accordo, affermando che "contribuirà alla stabilità del settore bancario" del Paese.

Dal punto degli indici, Jusan non sembrava in grado di effettuare un investimento così grande: i crediti deteriorati, indicatore della sostenibilità della banca, hanno raggiunto il 44 per cento del totale. In confronto, i titoli tossici di ATF ammontano al 6,5 per cento. È importante sottolineare che ATF ha rinviato due volte un'assemblea straordinaria degli azionisti, forse a causa delle negoziazioni in corso sul prezzo finale, attualmente non rivelato, che Jusan pagherà per l'acquisizione.

Come sottolineato da diversi analisti, tuttavia, l'accordo ha più a che fare con la politica che con i report e gli audits. ATF, infatti, negli ultimi due decenni era stata acquistata e venduta da persone di fiducia di Nazarbayev. Bulat Utemuratov, il fondatore della banca, ha venduto una partecipazione del 91,8 per cento in ATF per 2,1 miliardi di dollari nel novembre 2007 alla filiale austriaca del gruppo italiano Unicredit. Nel bel mezzo della crisi finanziaria globale, ATF fu svalutata di 500 milioni di euro nel 2008, la prima di una serie di svalutazioni della banca, che è stata poi svenduta da Unicredit a una frazione del prezzo d’acquisto.

Nel marzo 2013, Unicredit accettò un'offerta di 493 milioni di dollari da KazNitrogenGaz (ribattezzata KNG Finance), di proprietà di Galymzhan Yessenov, genero di Akhmetzhan Yessimov, allora sindaco di Almaty e ora presidente della holding nazionale Samruk-Kazyna. L'accordo includeva garanzie sul portafoglio debiti per $630 milioni, rendendo di fatto l'acquisto di ATF un'operazione gratuita.

Con i proventi della vendita ATF, il fondo di Utemuratov Verny Capital ha successivamente acquistato Metrokombank e Bank Kassa Nova. Metrokombank finì per diventare Forte Bank, una delle più grandi del Paese. Nell'agosto 2020, Utemuratov ha venduto Kassa Nova, un attore marginale nel settore bancario del Kazakhstan, a Freedom Holding, una società di investimento con sede in Nevada che opera principalmente in Asia centrale.

Un'altra vittima del sofferente settore bancario del Kazakhstan è stata Tengri Bank, che è andata in default quest'anno. Tengri Bank, già PNB Kazakhstan, era una filiale della Punjab National Bank indiana, che ne possedeva l'84,38% fino a metà 2015, quando l’ha ceduta, determinandone il cambio di nome. La banca indiana, il secondo più grande istituto di credito statale del Paese, attualmente detiene una quota di partecipazione del 41,64 per cento in Tengri. Nel corso della sua storia, Tengri è stata considerata il portafoglio personale della famiglia Kuanyshev, i cui scandali finanziari furono seguiti nel dettaglio da tabloid britannici e pubblicazioni specializzate in reati finanziari.

Ad aprile, considerando la sua performance pre-COVID-19, l'agenzia di rating Moody's ha declassato Tengri a Caa3, segno di un default imminente. In ritirata dal possibile fallimento, alla fine di agosto la famiglia Kuanyshev ha venduto le azioni che possedeva della banca che aveva fondato. All'inizio di settembre l’autorità di regolamentazione ha sospeso la licenza bancaria di Tengri e, infine, a novembre 
la banca è entrata in liquidazione. Il vicepresidente della banca Bakhtiyar Ilyasov e l'ex direttore della branch Asset Zhadykov sono stati arrestati a novembre per appropriazione indebita.

È importante sottolineare che la scomparsa di Tengri Bank si è concretizzata quasi contemporaneamente a uno scandalo che ha coinvolto PNB in India, in cui si prefigurava una frode per centinaia di milioni di dollari. 

Ora, come ha scritto l'analista Timur Abilkhasymov nel suo popolare blog finanziario in Kazakhstan, altre due banche potrebbero seguire il destino di Tengri ed essere private delle loro licenze, ovvero AsiaCredit Bank e Capital Bank. Entrambi sono di proprietà di Orifdzhan Shadiyev, un rampante uomo d'affari e nipote di Patokh Chodiev, uno dei più potenti imprenditori dell'Asia centrale insieme ai suoi soci Alexander Mashkevich e Alijan Ibragimov. Curiosamente, nel febbraio 2020, PNB ha bloccato i negoziati su una potenziale fusione tra Tengri, AsiaCredit e Capital.

La centralizzazione delle istituzioni finanziarie nelle mani delle élite più potenti del Kazakhstan continua, rendendo concreto l’auspicio dello stesso Nazarbayev, che anni fa affermò la necessità che il settore bancario del Paese si consolidasse verso un minor numero di istituti più grandi e forti.

(Tratto da https://thediplomat.com/2020/11/banking-consolidation-continues-in-kazakhstan/)




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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http://www.eu/ita/archivio/Prosegue-senza-sosta-il-consolidamento-bancario-in-Kazakhstan-di-Paolo-Sorbello-882-ITA.asp 2020-12-02 daily 0.5