Pubblicato il rapporto dell'Asian Development Bank. La crescita economica in Turkmenistan (ADB - Asian Development Bank)

La crescita in Turkmenistan nel 2015 ha avuto un rallentamento fino al 6,5% con il declino dei prezzi globali sull’energia, e nello stesso tempo il disavanzo delle partite correnti è salito fino all’11,8% del PIL con il maggiore calo dell’esportazione rispetto all’importazione. Si prevede che la crescita rimarrà al 6,5% nel 2016 con i diminuiti guadagni sull’energia, e poi salirà fino al 7% nel 2017 con l’aumento previsto dei prezzi del petrolio. La diversificazione del settore export altamente concentrato aiuterebbe ad appianare la volatilità della produzione e creare posti lavoro per attirare i giovani e la crescente popolazione nell’età lavorativa.
Indicatori economici selezionati (%) 2015 2016 2017
Turkmenistan previsione previsione
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Crescita PIL 6,5 6,5 7,0
Inflazione 6,0 6,6 6,0
Disavanzo delle partite correnti (quota del PIL) -11,8 -12,3 -10,0
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Fonte: Asian Development Outlook 2016
Andamento economico
Il governo ha riportato la crescita al 6,5% nel 2015, un calo rispetto al 10,3% dell’anno precedente. Il rallentamento rispecchia il declino dei prezzi dell’energia, ma tale crescita è stata sostenuta dagli investimenti nel settore sociale ed industriale, che hanno visto un aumento fino al 7,8% rispetto al 6,7% nel 2014.
Quanto alla fornitura, la crescita rallentata nel settore degli idrocarburi ha ridotto l’espansione dell’industria dal 11,4% (nel 2014) al 3,1%. La crescita nel settore agricolo è aumentata fino al 7,9% dal 4,2% dell’anno scorso, rispecchiando una buona raccolta di grano e cotone ed un aumento dell’allevamento di bestiame. L’espansione del settore dei servizi è calata dal 10,6% nel 2014 al 10%, principalmente a causa del rallentamento della crescita dei servizi relativi all’edilizia.
Si stima che l’inflazione media annua rimarrà stabile al 6%. Nonostante la svalutazione del manat turkmeno del 19% all’inizio del 2015, i prezzi dei prodotti alimentari e dei servizi si sono stabilizzati durante la seconda metà dell’anno con i sussidi statali, il controllo dei prezzi e l’assenza di ulteriori svalutazioni. Le politiche governative di sostituzione delle importazioni hanno aiutato a riempire il mercato con la meno costosa produzione locale di prodotti alimentari e di consumo. La crescita dell’aggregato monetario ampio ha avuto un rallentamento fino all’8,4% rispetto all’11,4% nel 2014. Tuttavia, si stima che la crescita del credito privato sia salita fino al 30% dal 20,9% nel 2014, il che rispecchia principalmente la sostituzione delle importazioni e la costruzione da parte di piccole e medie imprese.
Prospettive economiche
L’economia si basa principalmente sull’export di gas e petrolio e si prevede che i guadagni da queste materie prime rimangano bassi con l’abbassamento dei prezzi. Tale situazione può spingere il governo a tagliare le spese, ma il rapporto debito pubblico/PIL e le significative riserve fiscali permettono di adattarsi gradualmente e sostenere la crescita attraverso la spesa sociale e gli investimenti pubblici che sostengono l’industria non basata sugli idrocarburi.
Si stima che la crescita rimarrà stabile al 6,5% nel 2016, e poi salirà fino al 7% nel 2017. Tuttavia, essa potrà essere inferiore se persiste la debolezza esterna, richiedendo al governo di implementare più severe modifiche fiscali.
Per limitare l’inflazione, il governo continuerà le politiche di sostituzione delle importazioni e del controllo dei prezzi. Ciò nonostante, si prevede che l’inflazione salirà fino al 6.6% nel 2016 e poi tornerà al 6% nel 2017, a condizione che non ci siano ulteriori svalutazioni del manat. È molto probabile che la Banca Centrale del Turkmenistan irrigidisca la politica monetaria attraverso il freno dell’espansione del credito. Si prevede che la crescita dell’aggregato monetario ampio rallenti ulteriormente fino al 7,2% nel 2016.
(Tratto da http://www.adb.org/countries/turkmenistan/economyhttp://www.adb.org/countries/turkmenistan/economy)