Recensione di "Introduction to the law of Kazakhstan" Wolters Kluwer Editore (di Prof. Franco Girino)

Il libro raccoglie contributi di tredici autori, per lo più docenti in Almaty. Il direttore dell’opera, Zhenis Kembayev, apre il volume con un interessante contributo sulla storia giuridica del Kazakhstan. Per ciò non pare inopportuno rammentare che la prima fondamentale evoluzione storico-politica nella regione avvenne, per quanto consta, a partire dall’età del bronzo. Esistono fonti riferite ad allevatori dediti alla transumanza, comunità che formano la primitiva economia della zona. Le comunità per qualche tempo divennero seminomadi, differenziandosi per culture del tutto peculiari.
Tra queste vanno ricordate almeno quelle dei Tasmola, dei Saka, dei Kanguj, dei Sauromati, dei Wusun, dei Sarmati. Questi ultimi certamente vennero a contatto con l’impero romano. Parimenti dicasi degli Sciti e degli Unni. Lo stanziamento e l’inurbamento ebbero inizio nell’alto medioevo. Le attuali popolazioni derivano da etnie turco-mongole.
L’intera regione venne islamizzata nel secolo IX e invasa dai Mongoli nel secolo XIII e i kazaki si costituirono in stato verso il 1470. Nel secolo XVI si formarono numerosi khanati. In seguito avvenne l’invasione dei Colmucchi che distrusse il regno kazako. 
Dopo essere passati sotto il dominio prima russo e poi sovietico nel 1991 il Kazakhstan si dichiarò indipendente, nel 1992 aderì all’ONU.
Lo stesso autore (Zhenis Kembayev) espone con chiarezza le fonti del sistema legale, non disdegnando uno sguardo comparatistico.
Successivamente Sergey Udartsev si sofferma a descrivere la formazione accademica dei giuristi e ancora Kembayev espone i principali lineamenti del diritto costituzionale. Roman Podoprigora scrive il capitolo sul diritto amministrativo, al quale seguono cinque capitoli dedicati al diritto civile, ossia quelli delle persone fisiche e giuridiche, della proprietà, delle obbligazioni, della famiglia e del diritto ereditario, del lavoro. Dalla trattazione del diritto nazionale si passa a quella del diritto internaizonale privato con Maidan Suleimenov, alla procedura civile con Roman Nurdeissov, al diritto penale con Igor Rogov, alla procedura penale con Daniyar Kanafin. Gli ultimi due capitoli del volume sono firmati da Gani Bitenov (diritto degli investimenti e dell’energia)e da Yevgeniy Porokhov (diritto tributario). Certamente l’attenzione del civilista occidentale è presa dai capitoli dedicati al diritto privato, dovuti a Maidan Suleimenov, a Zhenis Kembayev (diritto delle persone), ad Aigoul Kenjebayeva (diritto della proprietà), ancora a Zhenis Kembayev e a John Burke (diritto delle obbligazioni), ancora a Zhens Kembayev e a Maria Baideldinova Dalpane (diritto di famiglia e delle successioni). Pari attenzione e interesse suscitano nell’operatore internazionale l’ultimo capitolo, ossi quello dedicato al diritto tributario. In tale capitolo, dopo una fugace esposizione delle previsioni generali, non mancano interessanti riflessioni sui singoli tributi.
Quanto sin qui esposto attiene in larga misura ai diversi profili storici (la cui conoscenza appare indispensabile), agli autori e al contenuto del volume. La cui lettura viene consigliata a chi intenda compiere un primo approccio allo studio del sistema giuridico kazako. Gli autori espongono per ciascun settore del diritto kazako lineamenti principali, i fondamenti a passim, anche approfondimenti di notevole interesse che, pur principiando dalle disposizioni codicistiche (non dimentichiamo che il codice civile vigente si compone di due parti, quella generale del 1994 e quella speciale del 1999), non possono negligere né la tradizione, né la forte influenza del codice civile russo, sul quale segnatamente leggansi le pagg. 23 e seguenti dovute a Zhenis Kembayev. Di spiccato interesse appare la seconda parte del capitolo sesto dedicata agli enti legali (pag. 97 e segg.)disciplinanti dall’art. 33 e segg. Codice civile: tali enti possono essere commerciali e non, questi ultimi definiti semplicemente come organismi senza profitto. Lo studioso del diritto di proprietà non potrà non constatare le molte affinità del diritto civile kazako con quello della famiglia di civil law. Un significativo esempio è reperibile a pag. 116 circa i modi di acquisto della proprietà e ancor più sulla disciplina dell’acquisto della proprietà dei beni derelitti (vedi alla pag. 116 la nota 15). Dal profilo più propriamente comparatistico, a proposito della classificazione dei contratti, va segnalata la consapevole divergenza del common law e da taluni sistemi di civl law (cfr. pag. 129), è ancora la significativa rilevanza della consideration a proposito della distinzione fra contratti a titolo gratuito (privi di consideration) e contratti a titolo oneroso.
L’illecito civile (culpa ex lege Aquilia) viene trattato a pag. 146 e segg. Qui va rimarcato il significativo richiamo al delictum non solo nel testo, ma anche nella nota 28. C’è pure uno spazio dedicato alla riparazione del danno morale (pag. 156) e all’ingiustificato arricchimento (pag. 157). Molti altri riferimenti alla famiglia romano-germanica e al common law passim sarebbero ben degni di consideraizone, ma l’elenco nell’economia di una breve recensione non potrebbe essere esauriente. Tuttavia, il recensore ritiene che gli accenni sopra esposti siano più che sufficienti al fine di rendere edotto il lettore sul contenuto del libro, sulla metodologia uniformemente adottata dagli autori al fine di invogliarlo ad un più analitico approccio alla complessa materia. Per una ulteriore conoscenza della quale gli autori non disdegnano di segnalare bibliografia selezionata in calce ad ogni capitolo. Da ultimo deve essere menzionata la presenza di un utile indice analitico delle materie esposte (da pag. 315 alla fine). L’esposizione degli autori appare sempre chiara e precisa; i riferimenti legislativi sono del tutto appropriati. Questo recensore si permette di segnalare dal suo canto e per completezza di informazione la lettura delle pagine di Oleg Stalbovsky e di Maria Stalbovskaya su Laws of the Republic of Kazakhstan: a guide to web based resources, riferibile a Hauser global law school program della New York University School of Law.

(a cura di Professor Franco Girino, Università di Verona)




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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