Russia, Kazakistan e Iran hanno firmato un memorandum d'intesa per la cooperazione nel commercio del grano (di Pierluigi Franco)

Russia, Kazakistan e Iran hanno firmato un memorandum d'intesa per la cooperazione nel commercio del grano. E per Teheran è un altro importante passo verso l’Unione economica eurasiatica (Uee). Infatti il memorandum, firmato a Mosca dai rappresentanti dei Ministeri dell’Agricoltura dei tre Paesi, è parte integrante dell'accordo di libero scambio firmato l'anno scorso tra gli Stati membri dell'Uee e l'Iran. In tal senso, per sottolineare il significato dell’intesa, alla firma ha preso parte anche il ministro per il commercio della Commissione economica eurasiatica, Veronika Nikishina.

Il memorandum, che ha validità di cinque anni, include alcuni aspetti sostanziali che permetteranno in particolare a Russia e Kazakistan di utilizzare le capacità logistiche dell’Iran per il transito delle esportazioni di grano verso Paesi terzi. Inoltre i mulini industriali iraniani, che hanno un potenziale di infrastrutture quasi doppio rispetto alle esigenze di domanda interna, potranno lavorare il grano proveniente da Russia e Kazakistan per esportare farina in altri Paesi, e in particolare in Iraq dove c’è una forte richiesta. In Iran è infatti vietato usare il grano prodotto sul territorio per l’esportazione di farina. Tra i punti salienti dell’accordo è inoltre progammato lo sviluppo congiunto di contratti derivati swap come strumenti di copertura dei rischi, nei quali saranno stabiliti tempi e modalità di pagamenti.

Non sono stati invece previsti volumi di scambio, lasciando ai privati ogni iniziativa commerciale, né è stata stabilita la valuta da utilizzare che potrà anche essere quella dei rispettivi Paesi.
Conformemente al memorandum, il grano proveniente da Russia e Kazakistan sarà fornito all'Iran senza dazi doganali e altre tasse.

L'Iran consentirà quindi il transito di grano attraverso il suo territorio e sosterrà l'importazione di grano come parte dell'attuazione dei contratti swap. Garantirà inoltre che divieti esistenti o futuri, così come altre restrizioni sull'uso, la commercializzazione, la fornitura e la vendita di grano non si applicheranno al grano temporaneamente importato nel territorio iraniano per ulteriori trasformazioni ed esportazioni.
Russia e Kazakistan, da parte loro, sosterranno lo sviluppo di un meccanismo per fornire linee di credito agli acquirenti iraniani per l'acquisto del loro grano, garantendo nel contempo che il grano consegnato all'Iran soddisfi tutti i requisiti sanitari e fitosanitari.

Per garantire al meglio l’attuazione dell’accordo, i tre Paesi hanno inoltre deciso di creare un gruppo di lavoro tripartito che affronterà le questioni relative alla fornitura di grano in conformità con il memorandum. 
L’intesa permette dunque a Russia e Kazakistan, grandi e storici produttori di grano, di utilizzare un corridoio importante come quello iraniano per l’esportazione del loro prodotto verso sud, così come all’Iran di poter sfruttare pienamente le potenzialità dei propri impianti e di poter esportare, a sua volta, il prodotto lavorato.
Secondo le stime del Ministero dell'Agricoltura del Kazakistan, il Paese centroasiatico conta di fornire nel corso del 2019 all’Iran un quantitativo di grano tra 500 mila e un milione di tonnellate.

Nel marzo 2016 il Ministero dell’Agricoltura iraniano aveva disposto il divieto di importazione di grano per un anno a seguito di un eccesso di produzione interna e dell’elevato livello di importazioni. Con la ripresa delle importazioni, nella campagna di commercializzazione 2017/18 la Russia ha fornito 137.500 tonnellate di grano all'Iran.

Per quanto riguarda gli altri cereali, il fabbisogno dell'Iran è di 7,5 milioni di tonnellate di mais all'anno e per il prossimo anno (l’anno iraniano comincia il 21 marzo) Teheran prevede di importarne 3 milioni di tonnellate dalla Russia. Il Paese ha anche bisogno di 3 milioni di tonnellate di orzo, di cui 1,5 milioni di tonnellate dovrebbero essere importate dalla Russia nel prossimo anno iraniano.

L’accordo firmato a Mosca si colloca senz’altro anche in un’ottica di rafforzamento di rapporti politici e strategici tra i tre Paesi. Soprattutto Russia e Iran, entrambi colpiti da pesanti sanzioni imposte dall’Occidente e dagli Usa in particolare, sembrano essere sempre più vicini, anche grazie alle alleanze attuate recentemente nello scacchiere del Medio Oriente come nel caso della Siria. 

Ma anche con il Kazakistan è evidente una politica di progressivo avvicinamento da parte di un Iran sempre più proteso verso il fronte euroasiatico. Il rafforzamento dei rapporti con Astana è partito dalla primavera del 2016 con la visita a Teheran del presidente kazako, Nursultan Nazarbayev. In quella occasione fu firmato un accordo su 44 protocolli d’intesa, per un valore di circa un miliardo di dollari, comprendente anche la costruzione di centrali termoelettriche ed eoliche in Kazakistan da parte di specialisti e imprenditori iraniani. 




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