Si è tenuta a Dushanbe la Conferenza Internazionale “Water for Sustainable Development 2018-2028” (di Cyril Muller)
La capitale tagika Dushanbe il 20 e 21 giugno ha ospitato la Conferenza Internazionale di alto livello “Water for Sustainable Development 2018-2028”. Pubblichiamo il seguente articolo d’opinione di Cyril Muller, il Vice Presidente Regionale per l’Europa e l’Asia Centrale della Banca Mondiale, il quale ha partecipato alla conferenza:
Questa settimana mi sono incontrato con dei colleghi a Dushanbe, la capitale del Tagikistan, dove ho scoperto da loro le difficoltà che moltissime famiglie fronteggiano per accedere ad un essenziale ingrediente della vita: l’acqua. I disagi sono particolarmente acuti nelle remote aree rurali del paese, dove molte comunità non hanno accesso diretto all’acqua potabile o ad una scorta d’acqua per irrigare le coltivazioni. Tutto ciò è ancora più sorprendente se si considera che il Tagikistan è ricco di risorse idriche.
Mi sono state raccontate le storie degli abitanti di Lolazor, un villaggio nel distretto di Vahdat, i quali hanno avuto problemi per anni ad accedere all’acqua di irrigazione. Di conseguenza i loro raccolti erano costantemente scarsi e la terra generava poco reddito. Le opportunità di lavoro erano poche e i tempi erano duri.
Ma abbiamo anche parlato di cambiamento e di progresso. Ad esempio, recenti miglioramenti nell’irrigazione dei terreni e nel drenaggio delle acque nell’area che circonda Lolazor hanno portato a migliori condizioni di vita per gli abitanti del villaggio, che ora non devono più affrontare carenze di acqua di irrigazione. I benefici vanno ben oltre: i raccolti stanno aumentando, così come i posti di lavoro, e adesso la speranza che le persone smettano di emigrare per trovare lavoro è maggiore.
Nonostante il Tagikistan non abbia sbocchi sul mare, la sua altitudine e topografia, che consiste in larga parte in ghiacciai e montagne, fa sì che l’acqua sia abbondante. Eppure una gestione inefficiente dell’acqua e la dilapidazione delle strutture di irrigazione sono state la ragione per cui il paese non è stato in grado di capitalizzare in modo efficace questa preziosa risorsa. Con più di due terzi della popolazione del Tagikistan (9 milioni di persone) che risiedono nelle aree rurali, la mancanza di accesso all’acqua continua ad essere un serio ostacolo allo sviluppo del paese.
Un recente rapporto della Banca Mondiale, “Il bicchiere mezzo pieno”, mostra che un’abitazione su quattro in Tagikistan non ha abbastanza acqua. Rivela anche lunghe interruzioni del servizio dovute a guasti nella rete idrica, con gli abitanti delle campagne costretti a subire interruzioni lunghe più di una settimana. Come il Tagikistan, altri paesi dell’Asia centrale hanno abbondanti risorse naturali, inclusa l’acqua, ma altrettanto similarmente hanno difficoltà a gestire in modo efficace le risorse idriche e a dare accesso ad acqua pulita e servizi igienici a tutti i loro cittadini. In alcune zone rurali della Repubblica del Kirghizistan, ad esempio, gli abitanti dei villaggi hanno accesso all’acqua per lavare i vestiti e persino per cucinare solamente dai canali di irrigazione. In Uzbekistan le abitazioni di più della metà di una popolazione di circa 31 milioni di persone rimangono disconnesse dalle tubature del sistema idrico.
Come se ciò non fosse abbastanza, il cambiamento climatico sta avendo un forte impatto: lo scioglimento dei ghiacciai dell’Asia centrale e lo sfasamento della periodicità dei flussi d’acqua stanno aumentando il rischio di alluvioni torrenziali e riducendo la quantità d’acqua disponibile nei mesi estivi. Gli effetti possono portare a una diminuzione fino al 20% dell’idroelettricità prodotta in Tagikistan e Kirghizistan, sulla quale entrambi fanno molto affidamento.
Come possono i paesi dell’Asia centrale affrontare tali questioni e capitalizzare le opportunità di sviluppo offerte dall’acqua?
Le produttive discussioni alle quali ho partecipato in questa settimana a Dushanbe alla Conferenza Internazionale di alto livello sull’Acqua organizzata dal Governo del Tagikistan e dall’ONU sono state altamente incoraggianti. La conferenza ha riunito Presidenti, Primi Ministri e molti altri da tutto il mondo per trovare modi efficaci di risolvere le problematiche più importanti legate all’acqua.
È opinione condivisa che queste situazioni non possano essere risolte dai singoli paesi. Il cambiamento climatico e il suo impatto sulle risorse idriche, il ciclo idrologico, i flussi d’acqua di superficie e di falda non tengono conto dei confini nazionali. Una risposta adeguata al cambiamento climatico e una gestione efficace delle risorse idriche richiedono la cooperazione di tutti i paesi a livello nazionale, regionale e globale.
La cooperazione transnazionale porta anche dei benefici economici. La ricerca suggerisce che la cooperazione regionale nella gestione di risorse idriche condivise potrebbe generare 4 milioni di dollari all’anno addizionali in Asia centrale. E come membro del Comitato di alto livello sull’Acqua il Tagikistan ha dato un contributo sostanziale alla cooperazione.
L’acqua permea ogni aspetto della vita e proprio per questo è stata inclusa negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Developement Goals - SDGs). L’Obiettivo n. 6 è dedicato ad assicurare l’accesso all’acqua e ai servizi igienici a tutte le persone in ogni parte del mondo. Gli SDGs sono strategicamente allineati agli obiettivi gemelli del Gruppo della Banca Mondiale di eliminare la povertà estrema e dare impulso alla prosperità comune.
Insieme ai nostri stati membri, gli altri partner di sviluppo, il settore privato, l’ambiente accademico e la società civile, la Banca Mondiale sta supportando attivamente il Tagikistan e gli altri paesi dell’Asia centrale a fronteggiare le sfide legate all’acqua e a rispettare i punti dell’Agenda 2030 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Quando penso alla strada da percorrere, mi torna in mente il villaggio di Lolazor. Quando i miei colleghi lo hanno visitato qualche mese fa per vedere i lavori di irrigazione, una donna del luogo ha detto loro: “Ci siamo uniti come una comunità e abbiamo risolto insieme il problema più urgente che avevamo: la carenza d’acqua.”
Se un approccio simile viene adottato più estesamente, a livello regionale, l’acqua può davvero diventare una fonte di sviluppo e prosperità per i cittadini dell’Asia centrale.
(tratto da: https://www.timesca.com/index.php/news/26-opinion-head/19907-water-can-be-a-true-source-of-prosperity-for-central-asia)