Tajikistan: Emomali Rahmon prossimo "Leader della Nazione" (Eurasianet)

Con un ulteriore passo verso un regime autocratico ed autoritario il Tajikistan si sta preparando per nominare Emomali Rahmon Presidente a vita di questo piccolo ma strategicamente importante stato dell'Asia Centrale.
La camera bassa del Parlamento dominata dal Partito del Presidente PDPT ha votato lo scorso 9 dicembre la nomina di Rahmon come "Leader della Nazione". Tale nomina ha tra i suoi effetti una perpetua immunità giudiziaria.
I promotori di tale nomina hanno giustificato la proposta come un adeguato tributo all'uomo che ha saputo superare la gravissima crisi subita dal paese a seguito della guerra civile del 1990.
Uno dei più importanti esponenti del PDPT ha sottolineato come alcune nazioni sono state cancellate dalle mappe perché non avevano un grande leader e che tutte le grandi nazioni sono d'accordo con il fatto che il Tajikistan è sopravvissuto solo grazie alla capacità politica di Emomali Rahmon.
La norma prevede che il titolo di leader della nazione possa essere attribuito solo all'attuale Presidente ed è necessario sottolineare che questo provvedimento legislativo non sarà né il primo né l'ultimo nella vita politica delle 5 repubbliche centroasiatiche, infatti nel 1999 il Palamento del Turkmenistan nominò Saparmurat Niyazov Presidente a vita, il quale dopo aver assunto il titolo di Turkmenbashi, ovvero Padre dei Turkmeni morì improvvisamente per circostanze mai chiarite verso la fine del 2006.
Inoltre il Parlamento Tajiko si è principalmente ispirato al provvedimento kazako che nel 2011 nominò Nursultan Nazarbayev "Leader della Nazione". Giova infatti ricordare che la nomina di Nazarbayev a tale carica gli garantì l'assoluta preminenza nel Paese in materia di politica estera e politica di sicurezza e di difesa e la nomina a vita nel Consiglio costituzionale e nel Consiglio di difesa anche in caso di sue eventuali (per quanto improbabili) dimissioni da Presidente.
La nomina di Leader della Nazione a Emomali Rahmon, oltre ad attribuirgli un potere totale in materia di sicurezza e politica estera sulla scorta dell'esperienza kazaka, gli attribuisce un potere di voto su tutte le più importanti materie di competenza statale.
Viene garantito a Lui e alla sua famiglia per il resto della vita un piccolo esercito personale ed egli avrà per legge nuovi palazzi presidenziali sia a Dushanbe che nella sua città di origine Dangara.
E' previsto anche il trasferimento della proprietà, dallo Stato alla famiglia di Rahmon, della residenza estiva presso il fiume Varzob a nord di Dushanbe.
Inoltre saranno finanziate biblioteche, musei, edifici pubblici in onore dell'attuale Presidente.
Sarà considerato grave reato attentare alle prerogative del Leader della Nazione.
Già nel titolo della legge c'è l'eleggia tutta centroasiatica in onore di Rahmon; la legge ha il seguente titolo: "Il Fondatore della Pace e dell'Armonia: il Leader della Nazione".
Discorsi pubblici di adesione al Presidente sono stati pubblicati dall'agenzia di stampa Khovar e dalle radio di proprietà pubblica.
Questa legge potrebbe avere anche l'ulteriore conseguenza di consentire a Rahmon di superare l'attuale divieto amministrativo che non gli consente di candidarsi alle prossime elezioni che si dovrebbero tenere nel 2020.
Rahmon stesso dovrà promulgare tale legge affinché essa possa avere vigore, ma nessuno si aspetta obiezioni da parte dello stesso Presidente.
Tra le poche voci contrarie a tale attribuzione di potere si rinviene quella della principale candidata in funzione anti Rahmon, Oynihol Bobonazarova, la quale ha sottolineato che tale provvedimento contrasta sia con la costituzione del Tajikistan che con le norme del trattato internazionale, inoltre ha dichiarato: "solo i regimi totalitari possono permettere tali cose".
(Tratto da http://www.eurasianet.org/)