Tavola rotonda RFE/RL: Perchè il Kyrgyzstan ha bisogno di cambiare la sua costituzione adesso? (Radio Free Europe/Radio Liberty)

Si discute molto sulla posibilità che il governo del Kyrgyzstan indica un referendum avente per oggetto la modifica della carta costituzionale. Dal 2010 il Kyrgyzstan è l’unico paese centro asiatico ad essere una repubblica parlamentare, anche se quasi tutti i leader politici kyrgyzi ritengono che la costituzione necessiti di significative modifiche.

In ogni caso, la tempistica del futuro referendum, che si vorrebbe ad un anno dalle elezioni presidenziali, induce molti a domandarsi se vi siano ragioni diverse oltre a quelle di una maggior efficienza.

Per esaminare nel dettaglio il referendum e le ragioni per indirlo quest’anno, i giornalisti di RFE/RL (Radio Free Europe/Radio Liberty) hanno convocato un majlis, ovvero un gruppo di esperti, per discutere dell’argomento. (Questo era già organizzato prima che il parlamento del Kyrgyzstan desse la terza e definitiva lettura del progetto di legge sugli emendamenti della costituzione). A fare il moderatore della discussione è stato il manager delle relazioni con i media di RFE/RL Muhammad Tahir. Da Biškek c’era Tynchtykbek Chorotegin, professore dell’università nazionale kirghisa di Jusup Balasagyn, nonché ex direttore del servizio kirghiso di RFE/RL, conosciuto nel paese come Azattyk. Da Boston si è aggiunto alla discussione Bakyt Beshimov, professore degli studi internazionali di Northeastern University. Avevo tante domande sul referendum, perciò anche io ho partecipato per avere più informazioni sugli emendamenti.  

Mentre tanti politici in Kyrgyzstan sono d’accordo che bisogna fare alcune revisioni della costituzione, Chorotegin ha fatto notare che quando la costituzione è stata approvata nel 2010 c’era una clausola secondo la quale gli emendamenti si potevano fare “solo a partire da settembre del 2020.”

Gli oppositori del referendum hanno notato questo, domandandosi perché sia così urgente apportare gli emendamenti adesso, piuttosto che aspettare l’anno 2020.

Chorotegin ha detto che in questa apparente fretta di far passare il referendum in parlamento molti in Kyrgyzstan hanno ancora delle domande. “Abbiamo avuto pochissimo tempo per mettere in dubbio la bozza proposta, e non abbiamo avuto una bozza alternativa della costituzione”, il che, secondo Chorotegin, è “una cosa negativa perché così si ripetono gli errori precedenti del Kyrgyzstan post-sovietico, quando tutte le bozze della costituzione erano proposte dai partiti del governo e non c’era possibilità di avere un altro punto di vista”.

Retaggio di Atambaev?
Gli oppositori hanno altre domande sui motivi per indire quest’anno il referendum. 
“Il promotore di questi emendamenti della costituzione è il Presidente Atambaev,” ha detto Beshimov ed ha espresso la preoccupazione che hanno alcuni kyrgyzi in questo momento: “La domanda è perché ha deciso di apportare questi emendamenti”.

La Costituzione proibisce ad Almazbek Atambaev di candidarsi per il secondo mandato quando il suo incarico scadrà nel 2017, ed il Presidente ha detto più volte che lascerà la politica quando si dimetterà. Beshimov è d’accordo che “questi emendamenti cercano più equilibrio tra il potere del presidente, il primo ministro e il parlamento,” ma fa notare che “noi sappiamo che oggigiorno la politica informale ha un ruolo enorme in Kyrgyzstan”.

Beshimov suppone che Atambaev potrebbe desiderare di continuare ad avere un ruolo dietro le quinte nella politica del Kyrgyzstan. Tuttavia, secondo Beshimov, per un presidente il cui mandato sta per scadere, il non pensare alla sua eredità politica sarebbe un suicidio. Quindi “sarebbe ideale per lui nelle future elezioni presidenziale, ad esempio, portare al potere un presidente che gli sia completamente fedele ed anche avere un primo ministro fedele e con la maggioranza nel parlamento”. 

Chorotegin non esclude che i lealisti di Atambaev prendano il controllo, ma prevede che sia poco probabile che il Kyrgyzstan ripeta lo scenario russo. “Non è come Putin (Presidente) e Medvedev (Primo Ministro) che si danno il cambio dopo ogni termine. Il Kyrgyzstan è totalmente diverso, il Sig. Atambaev ha detto che non cercherà un altro incarico presidenziale l’anno prossimo e nello stesso tempo ha detto che non lotterà affinchè un suo protégé lo segua”. 

Tuttavia, Beshimov ipotizza che cosa potrebbe succedere nello scenario peggiore, “Se il futuro presidente sarà abbastanza forte e deciderà di tradire Atambaev e la sua influenza sulla politica, potrà iniziare dei cambiamenti in parlamento, e teoricamente, è possibile che le fazioni nel parlamento cambino semplicemente la loro lealtà e si uniscano al nuovo presidente”.

Ciò lascerebbe Atambaev vulnerabile. “L’opposizione può bombardarlo con tonnellate di materiale compromettente e rovinare facilmente la sua reputazione,” ha detto Bashimov, affermando che tale materiale esiste su tanti politici kyrgyzi, non solo Atambaev. 

Il partito di Atambaev, il partito social democratico del Kyrgyzstan (SDPK), ha vinto la maggioranza dei posti (38) nelle elezioni di ottobre del 2015. Non abbastanza per una completa maggioranza in un parlamento di 120 posti, ma era sufficiente che SDPK facesse alleanze con soltanto due partiti per formare la coalizione. Attualmente cinque o sei partiti nel parlamento fanno parte della coalizione governante, ma la discussione sul referendum ha fatto emergere delle incrinature all'interno della coalizione.

Chorotegin ha detto che “Anche se la coalizione governativa si dividerà, non smetterà la sua attività, il processo andrà avanti.” 
Fino ad ora la questione del referendum non ha suscitato tanta opposizione pubblica. Chorotegin spiega che “Di solito la gente non è politicizzata fino al momento dell’evento, il problema degli emendamenti della costituzione non è chiaro a tutti”. 

Per prevenire lo scoppio del malcontento sul referendum, Bashimov suppone che Atambaev “dovrebbe spiegare come questi emendamenti e la nuova versione della costituzione, che entreranno in vigore il 4 dicembre, serviranno per la vera democratizzazione della Repubblica Kyrgyza”.

Il referendum quasi sicuramente sarà un problema durante la campagna elettorale per le prossime elezioni presidenziali. Ci sono già tanti problemi perenni che l’opposizione politica ha usato nel passato per cercare di screditare le autorità: corruzione, problemi delle infrastrutture, povertà ed altri. A breve l’opposizione avrà un altro argomento che potrà sollevare pubblicamente. Se i gruppi dell’opposizione potranno dimostrare che in qualche modo gli emendamenti hanno funzionato a favore di Atambaev o il suo partito e a svantaggio del popolo kyrgyzo, questo provocherà velocemente tensioni.  

Chorotegin ha ricordato la rivoluzione del 2010 che ha allontanato dal potere l’allora presidente Kurmanbek Bakiev ed ha notato che quando il popolo kyrgyzo diventa veramente politicizzato può allontanare dal potere anche il secondo presidente. “In aprile 2010 la gente era molto politicizzata, ed anche se i leader dell’opposizione furono arrestati, le persone uscivano in strada e lottavano per la democrazia kyrgyza”.  

(Tratto da www.rferl.org)




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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