Turkmenistan e il ventennale della neutralità permanente in politica estera (di Fabio Indeo)

Il 12 Dicembre 2015 la repubblica del Turkmenistan ha festeggiato il ventesimo anniversario della propria condizione di neutralità permanente, una scelta che continua a permeare la politica estera della repubblica centroasiatica e che ha collocato il paese in una posizione particolare nell'alveo delle relazioni internazionali.
Questa decisione di non allineamento del Turkmenistan indipendente venne assunta dal primo Presidente della repubblica Nyazov, e successivamente confermata dal suo successore Berdimuhamedov come fondamento della politica estera della nazione e nella costruzione dell'architettura di sicurezza regionale nell'Asia Centrale post sovietica.

Sin dagli albori l'adesione turkmena al principio di neutralità permanente è stata riconosciuta, avallata e fortemente supportata dai vari stati all'interno dell'organizzazione internazionale di maggior rilevanza globale, ovvero le Nazioni Unite.

Per la prima volta nella storia, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò il 12 Dicembre 1995 una risoluzione speciale intitolata "Sulla neutralità permanente del Turkmenistan", che in sostanza divenne il riconoscimento internazionale della politica estera improntata sulla pace intrapresa dal Turkmenistan, approvando l'autorevole ruolo svolto dalla nazione centroasiatica nel contribuire allo sviluppo pacifico delle relazioni internazionali e nel promuovere la sicurezza universale.

Il principio di neutralità permanente è naturalmente incorporato nella Carta Costituzionale del Turkmenistan, all'articolo 6, che sancisce "Nella propria politica estera,[. . .], il Turkmenistan persegue i principi della neutralità permanente, della non ingerenza negli affari interni delle altre nazioni, rifiuta l'uso della forza e non partecipa a blocchi o alleanze militari, e persegue la promozione di relazioni pacifiche, amichevoli e reciprocamente vantaggiose con gli stati della regione e le nazioni del mondo".

La scelta del non allineamento sul piano internazionale legittima la non adesione della repubblica turkmena alle varie organizzazioni multilaterali regionali - ad eccezione della Comunità degli Stati Indipendenti - nella sfera della sicurezza (Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva e l'Organizzazione della Cooperazione di Shanghai, a guida sino-russa), della cooperazione economica regionale (Comunità Economica Euroasiatica) e politico-economica (l'Unione Euroasiatica promossa da Mosca).

Di particolare rilevanza è la decisione di assumere una posizione di neutralità sul piano internazionale in un periodo di pace - e non solo durante una situazione di guerra come tradizionalmente avviene - in quanto il Turkmenistan riconosce in questo status la base per un nuovo concetto di cooperazione e per il raggiungimento della pace mondiale.

Secondo il governo di Ashgabat questa adesione alla neutralità riflette sostanzialmente i valori, la mentalità e le tradizioni secolari del popolo turkmeno, fondate su rapporti amichevoli di buon vicinato e sul rispetto reciproco, che hanno contribuito ad assicurare una duratura condizione di stabilità e uno sviluppo pacifico improntato sulla cooperazione costruttiva, in un area come l'Asia centrale post sovietica caratterizzata da fattori di instabilità.

In diverse occasioni l'attuale Presidente della Repubblica del Turkmenistan  Berdimuhamedov ha sostenuto e promosso iniziative per la non proliferazione delle armi di distruzione di massa, per l'adozione di misure di prevenzione per depotenziare le minacce di conflitto e per la trasformazione dell'Asia Centrale e della regione del Caspio in zone di pace e cooperazione reciproca.

Inoltre il Presidente ha più volte manifestato la propria volontà a promuovere un dialogo pacifico che coinvolga le varie fazioni coinvolte in Afghanistan, in modo da intavolare un nuovo ed efficace meccanismo politico e diplomatico sotto l'egida e gli auspici delle Nazioni Unite e sulla base della scelta di neutralità adottata in politica estera.

Da anni il Turkmenistan è impegnato nell'assistenza del confinante Afghanistan promuovendo la stabilizzazione e garantendo la sicurezza, attraverso l'approvvigionamento a prezzi contenuti di corrente elettrica e carburante, assistenza sanitaria, interventi di ricostruzione di edifici scolastici ed industriali. Nei prossimi anni il Turkmenistan contribuirà ulteriormente e significativamente allo sviluppo economico e alla stabilità dell'Afghanistan, quintuplicando le esportazioni di energia elettrica verso l'Afghanistan e attraverso lo sviluppo del gasdotto TAPI (acronimo delle nazioni coinvolte, Turkmenistan, Afghanistan, Pakistan ed India), alimentato esclusivamente con gas turkmeno: il transito in territorio afgano garantirà al governo di Kabul diritti economici di transito, volumi aggiuntivi di gas naturale per il riscaldamento e un impegno regionale per garantire la sicurezza dell'infrastruttura e la regolarità degli approvvigionamenti.

Nel corso della conferenza internazionale "Politica di neutralità: cooperazione internazionale per la pace, sicurezze e sviluppo" tenutasi ad Asghabat il 12 dicembre per celebrare il ventennale della neutralità permanente, il Presidente Berdimuhamedov ha evidenziato come una cooperazione stretta e di ampio respiro con Nazioni Unite rappresenti un pilastro di un moderno sistema di cooperazione globale, a garanzia del mantenimento della pace e dell'equilibrio di interessi nello scacchiere globale, preservando l'esistente architettura di sicurezza regionale, che rimane una priorità strategica per la nazione. 

Durante il suo intervento,  Berdimuhamedov ha sottolineato l'importanza del gasdotto TAPI come un iniziativa capace di promuovere relazioni pacifiche in ambito regionale in uno scenario di stabilità. Il giorno successivo, nel vilayat di Mary  si è svolta la cerimonia di inaugurazione della costruzione del tratto turkmeno del TAPI, alla presenza del Presidente afgano Ghani, del Premier pachistano Nawaz Sharif e del Vice Presidente indiano Ansari.

La realizzazione finale di questo gasdotto è prevista per dicembre 2018, e trasporterà annualmente 33 miliardi di metri cubi di gas turkmeno verso i mercati dell'Asia orientale, opportunità che consentirà alla nazione di diversificare ulteriormente le rotte d'esportazione energetica. In aggiunta ai costi ingenti della realizzazione - 10 miliardi di dollari -  permangono serie minacce sulla sicurezza degli approvvigionamenti futuri e delle infrastrutture, considerato che il TAPI transiterà in due aree a forte instabilità come l'Afghanistan occidentale (Herat) e il Balucistan pachistano (Quetta).

In tema di sicurezza regionale, le crescenti minacce che gravano sulla stabilità del confine tra Turkmenistan ed Afghanistan potrebbero spingere la nazione centroasiatica a rivedere la propria politica estera di neutralità, prospettando una potenziale cooperazione sul piano bilaterale e multilaterale con le esistenti organizzazioni dedite a garantire la sicurezza, come l'OTSC, l'OCS o anche la NATO. Infatti, negli ultimi due anni sono aumentati gli scontri armati sul confine turkmeno-afgano tra islamici radicali (Taliban, militanti regionali appartenenti al Movimento Islamico dell'Uzbekistan, foreign fighters di ritorno dai territori occupati dallo Stato Islamico) e guardie di frontiera turkmene e afgane, con il rischio che possa estendersi una condizione di instabilità sul piano regionale, rallentando la futura realizzazione del TAPI, nonostante la provincia afgana di Herat sia al momento distante dalle aree di conflittualità transfrontaliera. 

Nell'eventualità di una potenziale offensiva armata dei Taliban - e il rischio di una saldatura con i foreign fighters legati a Daesh - il Turkmenistan potrebbe rafforzare la cooperazione in ambito militare con Russia, Cina, NATO, con l'obiettivo di coadiuvare l'esercito turkmeno e le guardie di frontiera nel fronteggiare le minacce alla sicurezza nazionale.




CONSORZIO IEA utilizza cookies tecnici e di profilazione e consente l'uso di cookies a "terze parti" che permettono di inviarti informazioni inerenti le tue preferenze.
Continuando a navigare accetti l’utilizzo dei cookies, se non desideri riceverli ti invitiamo a non navigare questo sito ulteriormente.

Scopri l'informativa e come negare il consenso. Chiudi
Chiudi
x
Utilizzo dei COOKIES
Nessun dato personale degli utenti viene di proposito acquisito dal sito. Non viene fatto uso di cookies per la trasmissione di informazioni di carattere personale, né sono utilizzati cookies persistenti di alcun tipo, ovvero sistemi per il tracciamento degli utenti. L'uso di cookies di sessione (che non vengono memorizzati in modo persistente sul computer dell'utente e scompaiono, lato client, con la chiusura del browser di navigazione) è strettamente limitato alla trasmissione di identificativi di sessione (costituiti da numeri casuali generati dal server) necessari per consentire l'esplorazione sicura ed efficiente del sito, evitando il ricorso ad altre tecniche informatiche potenzialmente pregiudizievoli per la riservatezza della navigazione degli utenti, e non consente l'acquisizione di dati personali identificativi dell'utente.
L'utilizzo di cookies permanenti è strettamente limitato all'acquisizione di dati statistici relativi all'accesso al sito e/o per mantenere le preferenze dell’utente (lingua, layout, etc.). L'eventuale disabilitazione dei cookies sulla postazione utente non influenza l'interazione con il sito.
Per saperne di più accedi alla pagina dedicata

Individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei cookie.
Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/Turkmenistan-e-il-ventennale-della-neutralita-permanente-in-politica-estera-di-Fabio-Indeo-176-ITA.asp 2015-12-21 daily 0.5