Turkmenistan: impatto geopolitico e rilevanza economica della rotta d'esportazione attraverso la Russia (di Fabio Indeo)

Nel corso della visita in Turkmenistan di una delegazione russa - parte di un viaggio nelle repubbliche centroasiatiche - il 9 ottobre, il CEO di Gazprom Miller ha affermato che sussistono i presupposti affinché la Russia riprenda ad importare gas natural dal Turkmenistan a partire da gennaio 2019.

Nonostante al momento si rimanga al livello di annuncio, per quanto vi siano state nei mesi scorsi numerose avvisaglie in tal senso, e Miller non abbia fornito indicazioni precise su volumi e prezzi, una rinnovata cooperazione energetica tra Mosca ed Ashgabat costituirebbe una nuova importante evoluzione nello scenario geopolitico centroasiatico.

Le importazioni di gas turkmeno vennero sospese dalla Russia nel gennaio 2016, anche se queste si erano drasticamente ridotte nel corso degli anni, dai 40 miliardi di metri cubi (Gmc) del 2009, ai 10 Gmc del 2010 sino ai 4 Gmc del 2009. 

Anche successivamente all'indipendenza nazionale del 1991, la rete di gasdotti di matrice sovietica - Central Asia-Centre, noto anche come SATS, la cui costruzione cominciò a metà degli anni 60 - orientata verso la Russia rappresentava la rotta tradizionale ed unica di esportazione del gas turkmeno, ed in generale centroasiatico.

La realizzazione del gasdotto con l'Iran nel 1997 e soprattutto l'inaugurazione del gasdotto Cina-Asia centrale, quasi esclusivamente alimentato dal gas turkmeno, ruppero la posizione di semi-monopolio esercitata da Gazprom, che acquistava il gas turkmeno a prezzi bassi (il Turkmenistan a sua volta era obbligato a vendere a Mosca per la mancanza di rotte alternative d'esportazione) per poi rivenderlo nei mercati europei a prezzi maggiorati, realizzando importanti extraprofitti, attraverso la rete di gasdotti che attraversa l'Ucraina.
In un intervista rilasciata alla tv di stato turkmena, Miller ha sottolineato come il Turkmenistan sia sempre stato un partner tradizionale per la compagnia energetica russa.

Nel corso della visita è altresì emersa la necessità e la volontà di implementare gli accordi intergovernativi di cooperazione in ambito energetico - siglati qualche anno fa ed ancora in vigore con scadenza 2028 - che testimoniano l'interesse russo non soltanto sul gas naturale come materia prima da esportare, ma anche sulle attività di trasformazione degli idrocarburi, ovvero processo di raffinazione ed industria petrolchimica.

Alla vigilia della visita di Miller, il presidente turkmeno Berdymuhamedow e il presidente russo Putin hanno avuto un colloquio telefonico nel corso del quale hanno ribadito la necessità di cooperare congiuntamente per rafforzare la diversificazione economica, attirando investimenti ed espandendo le relazioni commerciali.
In realtà, sin dal 2016 la strategia di politica economica nazionale individua nel potenziamento della petrolchimica e nella commercializzazione di prodotti petroliferi trasformati due settori cardine sui quali puntare in termini di diversificazione economica, per ridurre la dipendenza all'esportazione di gas naturale.
La possibilità di esportare gas attraverso le condotte russe costituisce un opzione fondamentale per risollevare le disastrate finanze turkmene, alle prese con una persistente crisi economica dettata dai bassi prezzi degli idrocarburi, dal prezzo "scontato" pagato dalla Cina per ripagare i prestiti e gli investimenti concessi ad Ashgabat per la realizzazione di infrastrutture di trasporto e per lo sviluppo del comparto energetico e per la mancanza di compratori.

La crisi economica ha spinto il governo turkmeno a rivedere le politiche pubbliche e sociali che garantivano gratuitamente alcune utilità come gas, sale, acqua, carburante.

La decisione di Gazprom di sospendere le importazioni di gas turkmeno nel 2015 e la chiusura (su iniziativa di Ashgabat) del gasdotto turkmeno-iraniano hanno esposto la nazione centroasiatica (quarta nazione al mondo per riserve) ad una grave condizione di vulnerabilità in termini di sicurezza energetica: infatti il Turkmenistan dipende ora da un unico acquirente (la Cina) ed un unica rotta d'esportazione, evidenziando la difficoltà di implementare una redditizia strategia - sia in termini economici che geopolitici - di diversificazione geografica delle rotte d'esportazione energetica.

Infatti, la realizzazione del gasdotto TAPI è stata posticipata al 2022, dati i ritardi nella realizzazione dei segmenti nazionali e le persistenti condizioni di instabilità legate al transito in Afghanistan, che mettono in discussione la regolarità e la sicurezza degli approvvigionamenti.

Per quanto concerne il gasdotto transcaspico, l'accordo raggiunto ad agosto parrebbe aprire prospettive positive per la futura realizzazione della condotta sottomarina con l'Azerbaigian anche se i tempi appaiono lunghi e i costi elevati. Nel corso del suo intervento alle Nazioni Unite il presidente Berdymuhamedow ha sollecitato il supporto di investitori internazionali per la realizzazione del gasdotto transcaspico, che costituirebbe la bretella mancante per il completamento del Corridoio Energetico Meridionale supportato dalla UE.

Ad aprile 2018, il CEO della compagnia energetica iraniana (NIOC) Araqi ha formulato al Turkmenistan un interessante offerta/proposta, ovvero di garantire il transito del gas turkmeno in territorio iraniano per alimentare il gasdotto Iran-Pakistan, un opzione allettante per Ashgabat in quanto le permetterebbe di raggiungere gli stessi mercati del TAPI seguendo una rotta geopoliticamente più sicura e potenzialmente realizzabile nel medio termine.

In attesa di valutare l'effettiva implementazione del “riavvicinamento energetico” tra Mosca ed Ashgabat, è legittimo chiedersi quali motivazioni abbiano spinto Mosca ad offrire una rotta d'esportazione al Turkmenistan, garantendo degli introiti fondamentali per puntellare il bilancio economico nazionale. Da un lato, appare fondata la volontà di Mosca di depotenziare la rilevanza strategica del gasdotto transcaspico, che intaccherebbe il volume delle importazioni di Gazprom sui mercati europei e i relativi profitti, offrendo una soluzione immediata ad Ashgabat per alleviare la precaria situazione economica, distogliendo teoricamente volumi di gas da esportare sul corridoio energetico meridionale, anche se la nazione dispone di ingenti riserve per alimentare i vari progetti di gasdotti.

Non trascurabile appare anche un altra interpretazione, ovvero il piano russo di utilizzare gas turkmeno da rivendere in Europa in modo da allocare parte della produzione russa   lungo il vettore orientale d'esportazione, considerato che nel 2019 dovrebbe essere inaugurato il gasdotto sino-russo Power of Siberia, con una capacità nominale di 38 Gmc all'anno.




CONSORZIO IEA utilizza cookies tecnici e di profilazione e consente l'uso di cookies a "terze parti" che permettono di inviarti informazioni inerenti le tue preferenze.
Continuando a navigare accetti l’utilizzo dei cookies, se non desideri riceverli ti invitiamo a non navigare questo sito ulteriormente.

Scopri l'informativa e come negare il consenso. Chiudi
Chiudi
x
Utilizzo dei COOKIES
Nessun dato personale degli utenti viene di proposito acquisito dal sito. Non viene fatto uso di cookies per la trasmissione di informazioni di carattere personale, né sono utilizzati cookies persistenti di alcun tipo, ovvero sistemi per il tracciamento degli utenti. L'uso di cookies di sessione (che non vengono memorizzati in modo persistente sul computer dell'utente e scompaiono, lato client, con la chiusura del browser di navigazione) è strettamente limitato alla trasmissione di identificativi di sessione (costituiti da numeri casuali generati dal server) necessari per consentire l'esplorazione sicura ed efficiente del sito, evitando il ricorso ad altre tecniche informatiche potenzialmente pregiudizievoli per la riservatezza della navigazione degli utenti, e non consente l'acquisizione di dati personali identificativi dell'utente.
L'utilizzo di cookies permanenti è strettamente limitato all'acquisizione di dati statistici relativi all'accesso al sito e/o per mantenere le preferenze dell’utente (lingua, layout, etc.). L'eventuale disabilitazione dei cookies sulla postazione utente non influenza l'interazione con il sito.
Per saperne di più accedi alla pagina dedicata

Individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei cookie.
Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/Turkmenistan-impatto-geopolitico-e-rilevanza-economica-della-rotta-d-esportazione-attraverso-la-Russia-di-Fabio-Indeo-572-ITA.asp 2018-11-05 daily 0.5