Unione Economica Euroasiatica, tra processo d'integrazione economica e questioni di sovranità nazionale (di Fabio Indeo)

Nel corso del meeting del Consiglio Economico Euroasiatico Supremo - tenutosi il 19 maggio in videoconferenza a causa del divieto globale di circolazione dovuto all'emergenza sanitaria Covid-19 - i cinque capi di stato che fanno parte dell'Unione Economica Euroasiatica (Russia, Kazakhstan, Kirghizistan, Armenia e Bielorussia) hanno in sostanza deciso di posticipare la ratifica del documento “Strategic Directions for the Development of Eurasian Economic Integration until 2025”, pietra miliare del processo di integrazione economica promosso da Mosca nello spazio post-sovietico.

Questa decisione riflette la posizione espressa dal Presidente kazako Tokayev che - data la rilevanza delle tematiche da approvare - proponeva di rinviare la ratifica al prossimo summit, nel quale i capi di stato avranno la possibilità di discutere e confrontarsi di persona. La bozza sulla quale i capi di stato degli stati membri dovranno esprimersi è stata elaborata ed approvata ad aprile dal Consiglio Intergovernativo Euroasiatico, seguendo le indicazioni contenute nel documento “Declarations on Further Development of Integration Processes within the EAEU” concordata durante il vertice di San Pietroburgo del dicembre 2018. Questo documento conteneva quattro orientamenti principali per procedere verso un ulteriore sviluppo del processo d'integrazione: a) assicurare la massima efficienza del mercato comunitario EAEU ed implementare le opportunità di business e a favore dei consumatori; b) modellare un contesto di innovazione e stimolare scoperte tecniche e scientifiche; c) liberare il potenziale d'integrazione della popolazione, promuovendo il benessere ed un elevato stile di vita; d) forgiare la EAEU come uno dei principali centri di sviluppo del mondo moderno, aperto ad una cooperazione reciproca ed equa con partner esterni.

A seguito delle consultazioni tra gli stati membri nell'ambito degli organismi collegiali e rappresentativi preposti, con la ratifica del documento verranno adottate delle misure che implicheranno l'attuazione delle suddette linee guida per completare il processo d'integrazione economica regionale, fornendo una cornice legale per l'armonizzazione e la sincronizzazione delle diverse procedure - ulteriore rimozione di barriere e restrizioni per la realizzazione di un mercato comune di beni, servizi e forza lavoro, regolamenti doganali, meccanismi e garanzie che assicurino qualità e sicurezza dei prodotti, protezione dei diritti dei consumatori, ecc.- finalizzata a disciplinare le forme di cooperazione all'interno di una struttura sovranazionale.

Da un lato, la ratifica di questo documento evidenzia il progressivo e rinnovato rafforzamento dell'influenza russa nello spazio post-sovietico: infatti, questo successo nel promuovere il consolidamento dell'integrazione economica e della cooperazione regionale si combina con il successo ottenuto nell'Agosto 2018 a seguito del raggiungimento dell'accordo sullo status legale del Caspio con le altre quattro nazioni rivierasche (il Kazakhstan è l'unica nazione coinvolta sia sull'accordo sul Caspio che in ambito EAEU).

Indubbiamente, un maggior coinvolgimento dell'Uzbekistan in ambito economico e securitario contribuirebbe a rafforzare il disegno geopolitico di Mosca, consentendole di competere con maggiore efficacia e di contenere la crescente influenza della Cina in Asia Centrale. Basti pensare infatti che uno degli orientamenti strategici espressamente previsti nella bozza concerne lo sviluppo congiunto di progetti infrastrutturali significativi nello spazio euroasiatico, sia di merci che di passeggeri, che di fatto potrebbero contrapporsi a quelli promossi da Pechino nell'ambito della Belt and Road Initiative. Una settimana prima del meeting online tra i capi di stato EAEU, il senato uzbeko ha approvato a maggioranza l'adesione dell'Uzbekistan nell'Unione Economica Euroasiatica con lo status di osservatore. Anche se non implica una piena partecipazione di Tashkent, si tratta di un altro tassello importante nella strategia russa. I fautori dell'adesione uzbeka sottolineano i benefici potenziali del riavvicinamento con Mosca, ovvero un incremento del volume del commercio estero (soprattutto dei prodotti agricoli) e una maggiore protezione dei lavoratori migranti, anche se l'Uzbekistan ha già ottenuto molti vantaggi perseguendo la sua tradizionale diplomazia bilaterale nelle relazioni con la Russia, in forza della sua importanza geopolitica e strategica.

Dall'altro lato tuttavia, la volontà di Tokayev di posticipare la ratifica evidenzia la necessità di valutare attentamente l'impatto delle misure d'integrazione sulla sovranità economica e politica degli stati membri - diluita all'interno di un organizzazione sovranazionale - che verrebbero private di poteri statuali e della possibilità di assumere decisioni importanti per l'attuazione di politiche autonome nazionali. Una delle sfide principali rimane come armonizzare questa road map d'integrazione con i singoli piani e programmi nazionali di sviluppo. Infatti, secondo il presidente kazako la prospettiva di ampliare le competenze della Commissione Economica Euroasiatica - includendo materie come scienze, turismo, sanità pubblica, istruzione e formazione - altererebbe la dimensione prettamente economica che caratterizza la EAEU, alla base del trattato istitutivo siglato nel 2015. 

In ambito energetico, l'obiettivo ambizioso di creare un mercato elettrico unificato e e soprattutto di realizzare entro il 2025 un comune mercato di petrolio e gas naturale richiede l'elaborazione di una politica energetica condivisa e coordinata. Una delle maggiori difficoltà è insita nella distribuzione geografica delle risorse tra i membri EAEU: Russia e Kazakhstan sono produttori ed esportatori di petrolio e gas naturali, mentre Kirghizistan, Armenia e Bielorussia non possiedono risorse e sono dipendenti dalle importazioni di idrocarburi. Tra le principali distorsioni da correggere vi sarà quella di evitare che si accentui una non-equilibrata dipendenza dalle importazioni russe all'interno dell'Unione e come coordinare gli obiettivi di una politica energetica comune con quelli della strategia energetica multivettoriale tradizionalmente intrapresa dal Kazakhstan, fondata sulla diversificazione delle rotte d'esportazione, che raggiungono Cina ed Unione Europea.
Nel corso del vertice sono inoltre emerse le mai completamente sopite schermaglie bilaterali tra Kirghizistan e Kazakhstan, con il presidente kirghizo Jeenbekov che ha accusato il Kazakhstan di aver bloccato durante la pandemia il transito di beni essenziali: nonostante l'accordo in ambito EAEU per l'apertura di un "corridoio verde" che facilitasse il transito di beni alimentari, il Kazakhstan (unica nazione dell'Unione Euroasiatica a condividere un confine con il Kirghizistan) ed alcuni stati membri hanno rafforzato i controlli al confine e introdotto restrizioni al commercio.

In conclusione, il successo del processo d'integrazione economica EAEU appare fortemente condizionato dalla recessione economica globale indotta dalla pandemia provocata dal Covid-19. Soprattutto il presidente kirghizo ha posto l'accento sul fatto che la recessione economica prevista per i prossimi mesi accentuerà le distorsioni e le negatività esistenti, in previsione di una drastica riduzione della produzione e delle esportazioni: Jeenbekov auspica quindo che vengano elaborate delle forme di cooperazione tra gli stati membri in ambito produttivo, in modo particolare nel settore agricolo, oltre al sostegno della Banca Euroasiatica di Sviluppo e del Fondo Euroasiatico per la Stabilizzazione e lo Sviluppo.




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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http://www.eu/ita/archivio/Unione-Economica-Euroasiatica--tra-processo-d-integrazione-economica-e-questioni-di-sovranita-nazionale-di-Fabio-Indeo-804-ITA.asp 2020-06-15 daily 0.5