Welcome to Automation : un framework d’eccellenza per la cooperazione economica tra ita ed Asia Centrale (di Sergio Paganelli)

Il progresso tecnologico si sta sviluppando seguendo una curva di accelerazione che non è più definibile “uniforme”, stiamo vivendo un periodo di sviluppo che è ben definito dal termine inglese disruptive, la traduzione immediata in italiano è dirompente, ma il sinonimo travolgente rende meglio in concetto. Le pubbliche amministrazioni, professionisti, aziende e singole persone vivono in modo diverso lo stesso disagio di interpretare il presente, adattandosi alle continue richieste di cambiamenti ai quali non sono preparati.
 
Dall’ingresso dell’epoca definita come Terza Rivoluzione Industriale, fine anni ’60 del novecento, che coincide con l’introduzione generalizzata dell’elettronica e dei software di gestione, la forbice tra le tecnologie in uso nel manifatturiero e il contenuto dei programmi scolastici destinati alle scuole ad indirizzo tecnico, si è allargato a dismisura. Fino all’inizio degli anni ’80 gli istituti tecnici industriali (ITIS) proponevano corsi di studio specifici per la meccanica, l’elettromeccanica e l’elettronica, quest’ultima percepita come un percorso poco consono alle esigenze della maggior parte dei distretti industriali che si erano creati e consolidati a partire dagli  dalla fine degli anni ’40. Con la fine del boom economico e la profonda revisione del tessuto industriale italiano gli istituti tecnici da fucina di tecnici specializzati diventarono delle scuole di seconda scelta, inadatte alle ambizioni di chi auspicava una crescita di classe sociale che non si poteva fermare alla fabbrica o a un titolo si studio superiore. I licei, soprattutto quello scientifico, sono diventati la principale porta d’accesso alle facoltà scientifiche in ambito universitario. Tra le diverse riforme scolastiche messe in atto negli ultimi 25 anni quella che ha “liceizzato” l’istruzione secondaria superiore ha portato un’ulteriore appiattimento dei contenuti didattici, svilendo ancora un po' il valore percepito dell’istruzione tecnica. La successiva riforma ha dato spazio al concetto di alternanza scuola lavoro, purtroppo sviluppato con successo in modo discontinuo sul territorio, aumentando ulteriormente il divario tra istituti e territori. 

Il tentativo che inseguiva il consolidato modello duale da anni presente in Germania (sistema collaudato, organizzato e di successo ma messo comunque in discussione negli ultimo anni perché ritenuto sorpassato) è stato un passo concreto verso un confronto reale tra il mondo del lavoro e la scuola. La quarta rivoluzione industriale, la tecnologia digitale pervasiva e la presa di coscienza del valore di un paese come la Cina diventato un temibile concorrente sulle tecnologie e sulla qualità del capitale umano, e non più solo fonte di prodotti low cost, ha spinto governi e industrie ad affrontare la competizione locale globale con un nuova visione che mette, finalmente, anche l’istruzione tra le priorità di fondamentale priorità strategica. Anche in Italia sono arrivati dei segnali positivi, ad esempio gli ITS (Istituto Tecnico Superiore) sono un valido strumento di compensazione per un inserimento qualificato nel mondo del lavoro. In questo contesto, pieno di luci, ombre e contraddizioni, associazioni di categoria e singole aziende si sono attivate per sostenere le scuole promuovendo iniziative atte portare spunti concreti per la modernizzazione dei programmi. Anche importanti istituzioni internazionali, come la Camera di Commercio Italo Tedesca, si sono attivate pe sostenere lo sviluppo di un sistema duale di qualità, allineando le competenze tra le due maggiori potenze manufatturiere in Europa.

Le aziende private si sono mosse altrettanto bene promuovendo attività di grande successo ed efficacia, portare in ambito scolastico un percorso alternativo parallelo alla didattica corrente, ma coerente al contesto scolastico, rispettando i tempi e l’organizzazione istituzionale, non è semplice. L’obiettivo del progetto per gli istituti tecnici era quello di creare una palestra stimolando la realizzazione di obiettivi e metodi non comuni in ambito scolastico. Welcome to Automation - WtA è il progetto dedicato alla meccatronica, lungo il percorso si è anche create l’occasione di poter lavorare in sinergia con un concorso, intitolato 3W, destinato all’ambito umanistico, nello  specifico agli istituti d’arte. I due progetti hanno avuto percorsi separati, ma hanno trovato un’interessante interazione funzionale che ha dimostrato quanto sia importante una didattica aperta alla collaborazione e a contaminazioni interdisciplinare. Il successo del progetto è stato favorito dalla diffusione storica delle scuole ad indirizzo tecnico, ma la partecipazione a una competizione che possa stimolare l’inventiva e metta a confronto dei gruppi di ragazzi di scuole e città diverse, rappresenta per gli studenti un grande stimolo, anche si ci si confronta in un ambito numericamente meno partecipato. 

Nei paesi dell’Asia Centrale lo studio delle discipline tecniche deve trovare il giusto prestigio, i percorsi di attuazione e potenziamento TVTE, Technical and Vocational Education and Training,  già in funzione nell’area sono un fattore importante per i paesi in via di sviluppo. L’esempio del Wecolme to Automation offre un formato organizzativo flessibile, adattabile a diverse discipline tecniche e culturali. L’automazione e la digitalizzazione sono ormai presenti nella quotidianità di tutti i popoli, la necessità di educare le nuove generazioni a un consumo delle materie prime più consapevole è un’esigenza universale.  

 WELCOME TO AUTOMATION 

Storia e regolamento
«Parallelamente all’intenso lavoro dei nostri progettisti, per portare avanti tutto quanto attiene all’innovazione, servono anche figure professionali adeguatamente preparate, quindi, è necessaria una sinergia tra l’istituzione scolastica e le aziende. Da questo punto di vista, sono assai differenti gli approcci e le opportunità che si vengono a creare nei diversi paesi dove Balluff ha le sue rappresentanze. In Italia, per esempio, negli anni passati abbiamo assistito a situazioni nelle quali sembrava che il divario tra scuola e mondo del lavoro diventasse sempre più ampio, difficile da colmare - ha affermato Sergio Paganelli, MD di Balluff Automation- Se vogliamo mantenere alta la competitività sui mercati internazionali, quindi, dobbiamo far sì che le nuove generazioni siano messe a conoscenza della realtà industriale attuale e futura, per cui è necessario che aziende come la nostra facciano, per prime, un passo nei confronti della scuola, che rimane un’enorme istituzione sofferente e dalla burocrazia elefantiaca». 

Serve, dunque, un forte stimolo, da parte del tessuto industriale italiano, verso istituti tecnici e atenei, al fine di creare una sorta di volano positivo, in grado poi di autoalimentarsi. Proprio seguendo questa ferma convinzione, Balluff ha pensato ad una particolare iniziativa, che vedrà la luce in occasione dell’esposizione fieristica milanese BIMU 2016, attraverso un programma estremamente articolato, della durata di circa 12 mesi, nato da un progetto interno di Balluff Automation, attraverso il quale era stato creato, nel 2011, un fumetto che, in anticipo sui temi di Industrie 4.0, narrava la digitalizzazione della produzione. «In seguito a questo spunto, era diventato per noi un piglio, quello di creare una continuità, senza far diventare il secondo episodio di questo cartoon come qualcosa di già visto, così abbiamo deciso, anche grazie alle dichiarazioni di personaggi come S. Hawkin ed Elon Musk,  di spedire il nostro protagonista nel futuro, creando una serie di situazioni nelle quali vedremo che cosa succederà, da qui, al 2070 - ha voluto spiegare - Sulla base di ciò, abbiamo pensato di utilizzare il passato come opportunità per il futuro, creando dei team, all’interno degli istituti tecnici, formati da ragazzi delle quarte e quinte classi, che potranno esercitare le proprie capacità e la propria fantasia utilizzando, al 90 percento, materiale riciclato, al fine di dare vita a robot, capaci di muoversi e di compiere almeno una delle loro operazioni tipiche». 

Questi automi quindi dovranno muoversi e spostare o sollevare oggetti all’interno di un’area definita: i prodotti che verranno realizzati dai ragazzi, saranno poi presentati all’interno di un evento culturale, che avrà luogo la prima metà di marzo del prossimo anno, presso il Museo del Fumetto di Milano. Dopo la fase di selezione dei migliori progetti, questi saranno esposti durante la fiera SPS di Parma, in programma dal 23 al 25 maggio del prossimo anno, dove verranno decretati i tre gruppi di studenti vincitori, così come i professori e le relative scuole che hanno sostenuto il progetto. I vincitori, infine, saranno invitati a partecipare alla cerimonia ufficiale di premiazione, che si svolgerà in occasione dell’edizione inaugurale della fiera M&MT di Milano, in programma dal 4 al 6 ottobre del 2017, all’interno del quartiere espositivo di Rho, dove s’incontreranno gli operatori del mondo della meccatronica, dell’automazione e del controllo. «Un’iniziativa come questa credo possa portare i ragazzi a visitare le fiere di settore con un approccio differente, rispetto a quello della semplice curiosità con la quale sono normalmente presenti presso gli eventi espositivi. Inoltre, da quest’anno, le presenze alle fiere sono considerate nei crediti formativi utilizzati per la valutazione finale della carriera scolastica degli allievi - ha aggiunto - Tra Maggio e Ottobre i manufatti potranno essere esposti presso il laboratorio del Consorzio Intellimech, ottenendo così ulteriore visibilità. 

Al termine di questo percorso, inoltre, gli studenti avranno certamente preso coscienza delle proprie capacità di mettere assieme informazioni, catturate alle esposizioni fieristiche, per produrre qualcosa di “meccatronico”, all’interno dell’ambiente scolastico, sostenuto dagli insegnanti e, soprattutto, attraverso il lavoro di squadra, ricevendo anche un premio che sarà sicuramente interessante». Da non sottovalutare, infine, l’aspetto legato al fatto che i ragazzi dovranno utilizzare oggetti che avevano avuto già una prima vita, per creare nuova cultura e conoscenza della tecnologia, in un’ottica di circular economy, ovvero di un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo.

INTRODUZIONE 

In questo periodo di continuo sviluppo tecnologico sapersi rivolgere ai ragazzi e coinvolgerli nel processo di modernizzazione, non solo a livello teorico ma anche pratico, è molto importante. Questo concorso rappresenta un'occasione per favorire la conoscenza e l'utilizzo delle tecnologie  e tematiche proprie dell'educazione tecnica e professionale, sviluppare il collegamento tra le discipline oggetto di studio nei vari indirizzi e valorizzare l'integrazione tra le tecnologie e la loro applicazione a progetti concreti. 

REGOLAMENTO 

Potranno concorrere al concorso gruppi costituiti da un minimo di 3 ad un massimo di 6 studenti, anche di diversa specializzazione, frequentanti un corso di studio secondario superiore ad indirizzo tecnico o professionale. Ogni gruppo potrà essere costituito da studenti di diverse classi, ed ogni istituto potrà partecipare con più gruppi ma con diverso insegnate. Il prodotto atteso dal concorso sarà un "oggetto capace di muoversi e svolgere uno o più compiti", e dovrà essere realizzato con il 90% di parti riciclate ed il 10% nuove, per un peso totale compreso tra 10 e 20kg,  dando vita ad una macchina originale, creativa e funzionale. I progetti potranno riguardare oggetti o sistemi originali e funzionanti, che richiedono l'integrazione di almeno tre discipline tecniche afferenti le aree della meccanica, dell'automazione, dell'elettronica e dell'informatica. Il gruppo di studenti dovrà essere monitorato e supportato da un docente che accompagnerà lo sviluppo del progetto fino alla sua realizzazione e presentazione al concorso, previo benestare dell'Istituto Scolastico.  


Sergio Paganelli

Regional Vice President Southern Europe per Balluff GmbH, multinazionale tedesca fondata nel 1921. Da più di trenta anni attivo nel mondo dell'automazione industriale, ha consolidato la sua esperienza lavorativa in Italia e all'estero collaborando con alcune tra le più importanti aziende del  settore. Dal 2002 CEO della filiale Italiana di Balluff, dall'inizio del 2018 è responsabile della regione Southern Europe che oltre ai paesi europei che si affacciano sul Mar Mediterraneo  comprende l’Africa il Middle East e l’area balcanica.

Non si è mai limitato alla pura gestione delle organizzazioni commerciali, sviluppando progetti alternativi paralleli alle attività tradizionali. Collabora con diverse associazioni di settore (UCIMU, AIDAM, ANIE, ASAP-RISE), ha ricoperto la carica di Presidente del Comitato per la Formazione Duale delle Camera di Commercio Italo Germanica, è Direttore Responsabile di Smart News, magazine realizzato dal Consorzio Intellimech, di cui è membro dell'Organo Amministrativo, ed è l'ideatore del concorso Welcome to Automation, collabora come docente presso l’Istituto Tecnico Superiore Machina Lonati di Brescia.   




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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

Consulta il testo del provvedimento
http://www.eu/ita/archivio/Welcome-to-Automation--un-framework-deccellenza-per-la-cooperazione-economica-tra-ita-ed-Asia-Centrale-di-Sergio-Paganelli-1117-ITA.asp 2022-02-17 daily 0.5